Contenitori grandi per coltivare grandi piante

Soft Secrets
22 Jun 2021

Coltivare la cannabis in contenitore richiede una strategia completamente diversa rispetto alla coltivazione della marijuana nel terreno.


 Quando si pianta nella Madre Terra, molte radici che alimentano la pianta si diffondono nei primi centimetri di terreno, dove si trova la maggior parte delle sostanze nutritive e della vita. Le radici profonde ancorano la pianta nel terreno e cercano i nutrienti sotterrati, portandoli in superficie. Questo ordine naturale viene completamente sconvolto in un contenitore. Le radici colpiscono i lati del contenitore alla ricerca di acqua e nutrienti. Il terreno organico non riesce a fornire nutrienti a sufficienza per la cannabis a crescita rapida. Le sostanze nutritive devono quindi essere somministrate mediante una soluzione nutritiva - fertilizzante diluito in acqua. Il substrato di coltura serve ad ancorare le radici e a fornire un porto temporaneo per l’assorbimento dei nutrienti.

Un contenitore limita lo sviluppo del sistema radicale. Le radici non riescono a crescere oltre i lati e il fondo dei contenitori. La quantità limitata di substrato di coltura presente nei contenitori trattiene meno acqua, si scalda e si asciuga velocemente rispetto a quanto non avvenga con la Madre Terra.

I contenitori sono fatti di diversi materiali - tutti con diverse caratteristiche che contribuiscono a superare le limitazioni imposte dalle dimensioni. I contenitori in argilla, tessuto, fibra e legno traspirano meglio rispetto ai vasi in plastica. I contenitori in tessuto permettono lo scambio d’aria che controlla lo sviluppo delle radici. I contenitori in plastica rigida possono essere modellati per ottenere numerose forme desiderabili. I vasi in argilla sono pesanti e fragili e assorbono l’umidità dal terreno al loro interno. I contenitori in cemento sono pesanti, ma durevoli e ben adatti a un patio o un giardino dove batte molto sole. I contenitori in metallo, a meno che non siano galvanizzati, si ossidano (ruggine) e da essi si possono quindi staccare elementi e composti nocivi. Non utilizzate contenitori che contengono prodotti petroliferi, prodotti chimici corrosivi e letali.

Le dimensioni del contenitore stabiliscono il volume di substrato di coltura che può contenere. Le dimensioni incidono sulla frequenza d’irrigazione e di fertilizzazione, sullo sviluppo delle radici e sulla temperatura e, in ultima istanza, sulla portata del raccolto. L’irrigazione e l’assorbimento dei nutrienti sono di facile gestione nei contenitori. Si può controllare l’esatta quantità di acqua e fertilizzante disponibile. Quando le condizioni del terreno sono tossiche, il substrato può venire privato delle sostanze nutritive. I contenitori possono essere spostati comodamente per evitare le condizioni meteorologiche più inclementi. Le piante piccole hanno bisogno di meno terreno e di contenitori più piccoli rispetto alle piante grandi. Molte piante piccole possono crescere sotto una fonte di luce artificiale ed essere separate e trapiantate.

Il drenaggio è una caratteristica comune a tutti i contenitori. Ogni contenitore deve avere un drenaggio per espellere l’acqua e le sostanze nutritive in eccesso.

Il trapianto della cannabis in un contenitore adeguato è fondamentale per una crescita rapida e senza ostacoli. Bisogna prestare attenzione a ogni aspetto per evitare ogni tipo di problema nel trasferimento della pianta.

Aspetti pratici

Si può seguire e muovere ogni singolo elemento se si coltiva in contenitore. È possibile controllare l’irrigazione e il fertilizzante per ogni pianta e i vasi possono essere ruotati con regolarità in modo tale che il fogliame riceva un’illuminazione uniforme. Ammucchiate le piante piccole in contenitore insieme sotto le luci di coltivazione; separatele o spostatele all’aperto quando diventano più grandi. Posizionate le piante piccole su blocchi per avvicinarle alla fonte di luce. Le singole piante sono facili da mettere in quarantena. Le piante deboli e malate sono facili da eliminare dalla coltivazione. Le malattie e i parassiti presenti nel terreno si diffondono lentamente tra le piante coltivate in contenitore.

Il terriccio nei vasi si scalda più velocemente di quanto non avvenga se il vaso è posto sul terreno e su di un pavimento freddo oppure la pianta viene posta direttamente nella Madre Terra. I vasi neri assorbono più calore rispetto ai contenitori di colore chiaro. Quando sono posti sotto la luce diretta del sole, i contenitori di colore scuro assorbono così tanto calore che il terreno si scalda raggiungendo livelli pericolosi. Le temperature del substrato di coltura diventano così elevate che le radici arrivano letteralmente a cuocersi!

La paglia legata attorno al perimetro di questo contenitore mantiene il terreno fresco in modo che le radici non cuociano durante i giorni caldi.

Non posizionate i contenitori sotto la luce diretta del sole o vicino a una fonte di calore. Se la temperatura del terreno sale oltre i 24 gradi C, la crescita può risultarne rallentata e le radici potenzialmente danneggiate. I vasi che si trovano sotto la luce diretta del sole o in un punto caldo dovrebbero essere ombreggiati mediante un pezzo di plastica o di cartone in modo che il terreno nel contenitore rimanga relativamente fresco.

Le pareti spesse e opache non permettono alla luce di penetrare nei contenitori e rallentano la crescita delle radici. Se si coltiva in un contenitore bianco o con pareti sottili e le radici attorno alla parte esterna della zolla iniziano a diventare verdi, significa che la luce sta penetrando nel contenitore. Si può risolvere il problema dipingendo l’interno del contenitore con una vernice in lattice non tossica di colore scuro. Dipingere l’interno di un contenitore bianco permette alla luce calda del sole di essere riflessa e di mantenere il terreno più fresco.

I contenitori vengono posizionati fuori terra e aumentano l’altezza della coltivazione. Il soffitto delle stanze di coltura deve essere abbastanza alto per compensare l’altezza aggiuntiva. Outdoor, le piante poste in vasi grandi e alti possono crescere superando la recinzione, il che attira in poco tempo l’attenzione dei vicini e dei ladri e si possono infrangere le normative locali.

Le radici colpiscono in poco tempo i lati dei contenitori, crescono quindi verso il basso e si ammucchiano intorno al fondo. In molti casi l’ambiente innaturale presente all’interno del contenitore porta allo sviluppo di uno spesso strato di radici lungo le pareti e il fondo del contenitore. Questa porzione della zona radicale è la più vulnerabile allo stress provocato da umidità e calore ed è la più esposta. Una volta legate al vaso, le radici circondano l’interno del contenitore per alcune settimane e non dispongono delle sottili radici di alimentazione che servono ad assorbire le sostanze nutritive in modo efficiente. Se lo spazio è un problema, può essere più facile ed efficace buttare via e sostituire le piante che hanno radici in condizioni gravi.

Uno strato da 2,5 cm di hydroclay o di ghiaia sul terreno mantiene la superficie umida. Le radici possono così crescere lungo la superficie e il terreno non ha bisogno di essere coltivato. Il pacciame riduce anche l’evaporazione e contribuisce a evitare che l’acqua d’irrigazione danneggi le radici o schizzi. La paglia e le pacciamature simili tendono ad attirare malattie e parassiti indesiderati in un ambiente di coltivazione chiuso.

Riutilizzate i contenitori dopo averli lavati con acqua e sapone. Svuotate la miscela senza terra e immergete i contenitori in un grande contenitore di acqua saponata per una notte. Strofinate ogni contenitore con una spazzola per eliminare i sali accumulati e i possibili contaminanti prima di riutilizzarlo.

Drenaggio

Tutti i contenitori devono avere una qualche forma di drenaggio - fori o tessuto permeabile. Le radici che rimangono in acqua per più di 20 minuti affogano per mancanza di ossigeno. I fori di drenaggio consentono all’acqua in eccesso e alla soluzione nutritiva di fluire liberamente dal fondo del contenitore. I contenitori dovrebbero avere almeno due fori da circa 1,2 cm ogni 930 cm2 di fondo. La maggior parte dei vasi presenta il doppio di questa quantità. I fori di drenaggio devono consentire all’acqua di defluire facilmente, ma non essere così grandi che il substrato di coltivazione venga lavato via sul pavimento. Foderate i vasi con carta di giornale se il drenaggio è troppo veloce o se il terreno viene lavato via dai fori di drenaggio. Questo rallenterà il drenaggio, quindi fate attenzione!

Contrariamente alla credenza popolare, uno strato di ghiaia sul fondo dei contenitori non aumenta il drenaggio. Fa esattamente il contrario. La tensione superficiale (idroscopica) creata dalle diverse dimensioni delle particelle di ghiaia e di terreno fa sì che l’acqua venga trattenuta sul fondo del contenitore.

Mettete dei sottovasi o dei vassoi sotto i contenitori per raccogliere l’acqua in eccesso quando si rivela necessario. Lasciare i sottovasi pieni d’acqua sotto i vasi spesso trattiene troppa umidità che provoca poi il marciume delle radici. Alzate i contenitori di circa 1,2 cm sui blocchi quando utilizzate i vassoi per evitare che il terreno ristagni e che le radici affoghino.

Assicuratevi di eliminare l’acqua in eccesso nel sottovaso nel giro di 20 minuti in modo che le radici inferiori non vengano soffocate.

Questo è un brano estratto dal capitolo Containers della nuova 6a edizione, non pubblicata, di Marijuana Horticulture (ossia la Bibbia) di Jorge Cervantes. La 6a edizione di Marijuana Horticulture sarà disponibile nel 2021, in autunno. Potete trovare tutti i libri di Jorge su Amazon.

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