Cosa significherebbe legalizzare la Cannabis in Italia?
Nonostante i tanti detrattori della legalizzazione della Cannabis, ancora fermi su posizioni ideologiche ormai superate e anacronistiche, i vantaggi che deriverebbero in Italia da un mercato produttivo e fiorente sono evidenti e molteplici
Moltissimi stati nel mondo, tra cui in primis il Canada, hanno già compreso le potenzialità non solo mediche di questa pianta straordinaria dai mille usi e hanno attuato delle politiche basate non sul pregiudizio ma, al contrario, sul buon senso sociale ed economico. Ne sono derivati vantaggi infiniti e, allo stesso tempo, non si sono avverati i nefasti presagi che i proibizionisti andavano sbandierando per continuare ad osteggiare una legalizzazione che dovrebbe avvenire in tutto il pianeta.
Il mercato della Cannabis illegale rappresenta circa il 39% di quello di tutti gli stupefacenti, valutato annualmente attorno ai 16,2 miliardi di euro. Una cifra astronomica che il regime proibizionista consegna pulita pulita nelle mani della clandestinità e delle mafie. Legalizzare significherebbe non solo colpire duramente la criminalità organizzata ma anche trasformare un problema in un vantaggio economico per l’intero Stato poiché questa cifra presumibilmente si trasformerebbe in un notevole gettito fiscale che potrebbe essere usato sotto forma di servizi alla comunità. In un paese con uno dei pesi fiscali più alti al mondo, dove la pressione crea problemi sia alle famiglie che agli imprenditori, la legalizzazione porterebbe una ventata di benessere. Va ricordato che negli Stati Uniti, in Arizona dove la Cannabis è stata legalizzata, gli introiti fiscali della pianta (in un solo anno) hanno superato quelli di alcol e tabacco messi insieme (leggi l’articolo).
Un altro tema a favore della legalizzazione è l’indotto economico generato, con un aumento dell’occupazione in moltissimi settori. Infatti la produzione di Cannabis richiede fornitori di materie prime (semi, terreni, vasi, irrigatori ecc), fornitori e sviluppatori di tecnologie per la coltivazione e lavorazione, coltivatori e braccianti agricoli, distributori e trasportatori, negozi specializzati, trasformatori di materie prime nelle più disparate modalità. Non va trascurato tutto il settore della cosmesi con saponi, creme, oli essenziali. Un altro settore che ne trarrebbe grande vantaggio è quello medico con la necessità di dottori, farmacisti, strutture per la valutazione dei pazienti, per la somministrazione e vendita. Diffondere una corretta cultura della Cannabis darebbe forte impulso anche al mercato della canapa industriale e alimentare con una maggiore attenzione sia agli aspetti nutrizionali che alle applicazioni della canapa come materiale, utile sia in edilizia che come materia plastica.
Creare una coscienza sugli usi della Cannabis significherebbe realmente promuovere un’economia green (in tutti i sensi), non solo un’economia di multinazionali ma una vera e propria economia dal basso dove anche piccoli produttori locali e a chilometro zero potrebbero creare occupazione e avere un loro mercato. La Cannabis inoltre, in quanto pianta, potrebbe portare dei benefici all’ambiente (scongiurando le produzioni intensive) e sviluppando una migliore coscienza nei confronti del rispetto della natura in generale. Infatti i consumatori richiederebbero con tutta probabilità una Cannabis di qualità e senza inquinanti chimici, promuovendo un differente impatto sull’agricoltura in generale.
Vogliamo poi parlare del turismo? Se milioni di persone visitano ogni anno l’Olanda, non solo per le sue belle piazze, cosa succederebbe in un’Italia dove si potrebbe fumare liberamente, magari seduti in riva a qualche spiaggia salentina oppure in un bar di Firenze o Venezia?
Di fronte a tutti questi vantaggi, che sono solo una minima parte di quelli che realmente potrebbero nascere, l’aspetto ricreativo potrebbe passare in secondo piano ma, i consumatori lo sanno, anche il piacere di poter utilizzare la pianta in maniera legale, con tranquillità e senza assurde conseguenze, è un aspetto da non sottovalutare che tutti noi speriamo si possa presto realizzare perché, nel 2022, non esiste ragione per cui una canna sia proibita e una bottiglia di alcol legale.