Svolta legalizzazione negli Stati Uniti, il senatore Schumer: "Combatterò per renderla realtà"
Presentata negli Stati Uniti la prima bozza per legalizzare la Cannabis a livello federale, quindi in tutto il territorio degli U.S.A. Promotori dell'iniziativa il leader della maggioranza democratica al Senato, Chuck Schumer, il presidente della Commissione Finanze del Senato Ron Wyden e il senatore Cory Booker
Momento “monumentale” negli Stati Uniti per la legalizzazione della Cannabis. Così il senatore capogruppo di maggioranza Chuck Schumer ha presentato la proposta di legge del Cannabis Administration and Opportunity Act con l’obiettivo di depenalizzare drasticamente la detenzione di marijuana.
Entro il primo settembre si procederà alla stesura del testo definitivo su cui poi si giocherà la battaglia in Senato. Una battaglia che non sarà facile da vincere a causa della ristretta maggioranza e delle dichiarazioni del presidente Biden a favore di una depenalizzazione della marijuana ma non della sua legalizzazione.
Tra i punti caldi dell'Atto la cancellazione della cannabis dalle sostanze da controllare, la cancellazione dalle fedine penali dei piccoli crimini di detenzione illegale e la possibilità di acquistare marijuana al compimento del ventunesimo anno di età.
Più volte nel suo discorso il senatore Schumer ha ricordato del fallimentare approccio all'ultracriminalizzazione della marijuana e di come questa abbia portato non a vincere la guerra alla droga ma piuttosto alla discriminazione verso le persone, soprattutto di colore, con un reato punito in maniera molto severa capace di ostacolarne il normale inserimento in società.
Di seguito la traduzione completa del discorso di presentazione:
“Ci siamo riuniti in assemblea per elaborare una bozza di legge per mettere fine alla proibizione federale sulla Cannabis.
Questo è un passo monumentale.
Finalmente il Senato si sta muovendo per risolvere gli errori della fallimentare guerra alla droga.
Sono stato il primo leader democratico a farsi avanti per la legalizzazione della marijuana e userò il mio potere di leader di maggioranza per renderla una priorità per il Senato.
Come ho detto precedentemente con i miei colleghi la guerra alla droga è in realtà una guerra alle persone, in particolare verso le persone di colore.
Il Cannabis Administration and Opportunity Act vuole aiutare a mettere fine all’ingiusta stigmatizzazione e trattamento della comunità di colore, rimuovendo la Cannabis dalla lista federale delle sostanze da controllare.
Questa non è solo un’idea maturata in questo momento ma è qualcosa su cui siamo in estremo ritardo.
Abbiamo tutti visto l’agonia di giovani, arrestati per detenzione di piccole quantità di marijuana nelle loro tasche. E a causa della storica ultracriminalizzazione della marijuana hanno macchiato severamente la loro fedina penale e sono costretti a vivere con questa colpa per la loro intera vita.
Difficoltà per ottenere un lavoro, difficoltà per ottenere un credito da una banca, difficoltà nel vivere una vita normale.
Lo spreco di risorse umane a causa di questa storica ultracriminalizzazione della marijuana è stato uno dei grandi errori sistematici delle ultime decadi.
Lo cambieremo. Combatteremo in maniera molto strenue per cambiarlo.
E l’America è dalla nostra parte.
Il 70% degli americani oggi supporta la legalizzazione dell’uso della marijuana per gli adulti.
Nelle elezioni del 2020 è stato posto tra gli obiettivi attraverso una petizione in South Dakota. Persino in South Dakota, uno degli Stati più conservatori di tutti gli Stati Uniti d’America, la maggioranza ha votato per legalizzare l’uso ricreativo della marijuana.
Se lo può fare il South Dakota anche il Senato può raggiungere questo obiettivo. Combatterò per essere certi che questo avvenga.
Quando alcuni stati hanno proceduto alla legalizzazione (esempio in Colorado), ovviamente gli oppositori se ne sono usciti con frasi terrificanti e disperate: “L’abuso di droga aumenterà drasticamente”, “La criminalità crescerà” ma nulla di tutto questo è successo.
Nessuno di questi presagi nefasti si è mai realizzato.
E ora, per giustizia e libertà, c’è l’imminente, imminente ragione per legalizzare la marijuana.
Un buon numero di Stati, incluso quello di New York da dove provengo, hanno recentemente legalizzato. Le oscure predizioni non si sono materializzate in nessuno di questi Stati.
E altri Stati sono nel processo di legalizzazione. È quindi giunto il tempo perché sia colta la nostra Legge Federale sulla Cannabis.
Siamo anche a favore dell’archiviazione dei crimini legati alla marijuana. A causa della storica ultracriminalizzazione della cannabis le persone non devono più essere costrette a vivere, a causa di un piccolo quantitativo di marijuana, con la loro fedina penale macchiata per il resto della vita. Questi crimini vanno archiviati. Permettiamo a queste persone di essere produttive, di essere dei cittadini liberi dai loro presupposti crimini che pendono sulla loro testa.
Vogliamo anche essere sicuri che ci sia una giusta amministrazione, che le piccole attività e che le piccole comunità di colore non siano lasciate fuori quando la marijuana sarà legalizzata e commercializzata nel Paese.
Il prossimo passo di questa critica legislazione sarà quello di ricevere degli input dai gruppi interessati, un passo essenziale per il successo della legge.
È tempo per il Paese di essere coinvolto in questa discussione e aggiornare le sue leggi federali, il tempo di non credere più alle superstizioni popolari ma alla scienza”.