"Puzza d'erba": ispezione vaginale per una quindicenne

Marco Ribechi
29 Mar 2022

La ragazza inglese è stata denunciata dalle sue insegnanti e in seguito perquisita nell'infermeria della scuola da due agenti della polizia che le hanno anche fatto togliere l'assorbente durante il ciclo. Naturalmente non hanno trovato nulla


Quindicenne nera fatta spogliare a scuola e perquisita con ispezione vaginale solo per essere sospettata di “odore di Cannabis”. Non si fermano in Inghilterra le polemiche attorno ai metodi violenti e razzisti utilizzati dalla polizia dopo che una ragazza adolescente e di colore ha denunciato gli abusi subiti durante un normale giorno di scuola. 

La giovane, identificata con il nome di fantasia Child Q dalle autorità britanniche, sarebbe rimasta fortemente traumatizzata dalla violenza psicologica subita passando dall’essere una "ragazza spensierata e fortunata”  a una “timida eremita che parla a malapena che ora si autolesiona e ha bisogno di una terapia” come sostengono i genitori e gli specialisti. Il tutto avvenuto per il sospetto infondato di essere in possesso di marijuana. L’episodio, avvenuto a fine 2020 e mantenuto nascosto, è balzato alle cronache solo nelle ultime settimane sconvolgendo la società inglese e contribuendo alla perdita di fiducia nelle forze dell’ordine, per cui lo stesso sindaco di Londra sta correndo ai ripari.

All’epoca dei fatti Child Q è stata denunciata alla polizia dai suoi insegnanti, preoccupati che l’adolescente avesse con sé sostanze proibite a causa del forte odore d’erba che emanava. Avvisata la polizia la ragazza è stata portata in infermeria e perquisita a nudo da due agenti, mentre le insegnanti sono rimaste fuori. Durante il calvario le parti intime del corpo sono state esposte e perquisite, non avendo trovato nulla gli agenti le hanno anche intimato di togliersi l’assorbente che la ragazza stava utilizzando perché mestruata. Naturalmente non è stato trovato nulla nemmeno nell’assorbente. Rimandata a casa in taxi, Child Q ha condiviso il trauma con la famiglia considerando anche l’aggravante razzista, infatti molti osservatori sui diritti delle minoranze hanno affermato che:  “Difficilmente le modalità operative sarebbero state le stesse se l’interessata fosse stata bianca. È improbabile che la decisione sia stata disconnessa dalla sua etnia e dal suo background di bambina cresciuta in una tenuta ad Hackney".

 

Oggi la giovane ragazza è ancora sotto shock e ha affermato che: «Non passa un solo giorno senza che io desideri urlare, gridare, piangere o semplicemente arrendermi. Tutte le persone che hanno permesso che ciò accadesse devono essere ritenute responsabili. Sono stata accusata di un odore... ma sono solo un bambina. Ho bisogno di spazio e tempo per capire cosa mi è successo ed esattamente come mi sento, ho bisogno di sapere che le persone che mi hanno fatto questo non possano farlo mai più a nessun altro».

La consigliera Anntoinette Bramble, vicesindaco e membro del gabinetto per i servizi per l'infanzia del Consiglio di Hackney, e il sindaco di Hackney, Philip Glanville, si sono detti "sconvolti" da tutti gli aspetti della perquisizione. In una dichiarazione congiunta hanno affermato: «Child Q è stata sottoposta a trattamenti umilianti, traumatizzanti e assolutamente scioccanti da parte degli agenti di polizia, azioni del tutto sproporzionate rispetto al presunto incidente per cui erano stati chiamati. Ancora più grave è il fatto che la perquisizione sia stata effettuata a scuola, un luogo in cui la bambina si aspettava sicurezza, protezione e cura. Invece, è stata delusa da coloro che avrebbero dovuto proteggerla. La polizia deve fermare comportamenti e mentalità imperdonabili per servire adeguatamente tutte le nostre diverse comunità».

Sadiq Khan
Sadiq Khan sindaco di Londra

Attualmente la fiducia dei londinesi nei confronti della polizia ha raggiunto i minimi storici, solo il 51% della popolazione pensa che la polizia stia facendo un buon lavoro. Per questo sulla vicenda è intervenuto anche Sadiq Khan, sindaco di Londra, che ha chiesto maggiore attenzione sulle perquisizioni e controlli più severi per gli stessi agenti incaricati di eseguirle quando l’unico sospetto è "l'odore di cannabis".

«Le mie priorità sono la riduzione e la prevenzione della criminalità violenta - ha detto il sindaco - ricostruire la fiducia nella polizia, sostenere le vittime e proteggere le persone dallo sfruttamento criminale». Il piano di sviluppo emanato in questi giorni prevede anche una formazione guidata dalla comunità per gli agenti. «Una serie di incidenti profondamente preoccupanti ha danneggiato la fiducia del pubblico e la fiducia nella nostra polizia. Il mio piano è anche incentrato sul garantire che il prossimo commissario apporti urgentemente i cambiamenti e le riforme necessarie per ricostruire la fiducia con i londinesi».

Il piano in questione è stato pubblicato giovedì 24 marzo dopo aver consultato quasi 4.000 londinesi e organizzazioni, comprese vittime e imprese. Il municipio continuerà a finanziare programmi di riduzione della violenza, lottando contro povertà, diseguaglianza, alta disoccupazione, esclusioni scolastiche, cattiva salute mentale e servizi per i giovani.

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Marco Ribechi