Cani antidroga al concerto: il pregiudizio sul reggae

Marco Ribechi
10 Jun 2024

Poco prima di un concerto la big band North East Ska Jazz Orchestra, composta da 18 elementi quasi tutti diplomati al conservatorio, è stata raggiunta da un plotone delle forze dell’ordine con l’obiettivo di trovare sostanze stupefacenti. "Una incursione violenta e ingiustificata"


Finanza, carabinieri e vigili urbani.

Oltre dieci agenti, di cui alcuni in borghese, accompagnati da un cane antidroga.

Con questo dispiegamento di personale e mezzi le forze dell’ordine di Tolmezzo, in Friuli Venezia Giulia, hanno pensato di intervenire pochi minuti prima del concerto della North East Ska Jazz Orchestra per una perquisizione "ordinaria". Questo può accadere quando si porta in giro la musica reggae, vittima dello stesso pregiudizio di cui soffre la nostra amata pianta.

«Circa 10 ufficiali con bilance di precisione per pesare chissà cosa, e soprattutto accompagnati da un cane antidroga - spiega Freddy Frenzy, voce della band - Qualunque sia la motivazione che ha spinto un’azione del genere ci lascia perplessi. Muovere un tale spiegamento di forze intorno alle 22 non può essere un’azione improvvisata e descrivervi lo stato d’animo con il quale siamo saliti sul palco è davvero complicato. I concerti sono iniziati molto in ritardo lasciando un pubblico congelato in nostra attesa, senza alcuna spiegazione sull’accaduto da parte degli organizzatori. E tutto questo per cosa? Nessun problema di ordine pubblico, nessun pericolo per la comunità, nessuna persona fermata in macchina o in procinto di guidare, musicisti professionisti perquisiti a pochi minuti dal concerto, un'azione incredibile che ci fa pensare a vecchi cliché già noti nella nostra regione».

Infatti il Friuli Venezia Giulia è la regione tristemente famosa per aver fatto scappare, circa 15 anni fa, uno dei principali festival reggae d’Europa, il Rototom Sunsplash, a causa delle continue azioni di controllo e repressive messe in atto su organizzatori, band e spettatori. 

 

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Freddy
Freddy Frenzy

Ritornando ai fatti di Tolmezzo il concerto era in programma per la rassegna "Corpo & Musica" a cui erano stati chiamati a suonare appunto la North East Ska Jazz Orchestra e Thierry con la sua band, in totale siamo poco più di trenta, tra cantanti, musicisti e tecnici.

È importante sottolineare che le condizioni meteo erano estremamente avverse con circa 4 gradi e il diluvio universale.

Per questo motivo l’organizzazione aveva allestito uno spazio all’interno della palestra comunale come backstage dove far cenare i musicisti e da usare anche come camerini. Da una porticina sul retro sono entrati gli agenti in borghese che hanno iniziato la perquisizione.

«Uno spiegamento di forze dell’ordine decisamente spiazzante e spropositato - prosegue Freddy - l'associazione "musica reggae" e "droga" è un pregiudizio difficile da scardinare. Su 30 persone che eravamo non è stato trovato quasi nulla se non un irrisorio quantitativo per uso personale di alcuni membri. Fare musica in Italia è sempre più difficoltoso e ci chiediamo perché rendere ulteriormente difficile l’organizzazione di eventi costruiti e pensati per il bene della comunità? A cosa servono dimostrazioni di questo tipo, così spropositate e pesanti, con la consapevolezza che si andrà deliberatamente a rovinare la festa, rendendo vani gli sforzi fatti per costruire quel poco che ha portato fino a lì?». 

reggae

E ancora il musicista chiede: «Non ci sembra che avvengano retate nelle più famose e ben più frequentate feste paesane del Friuli dove l’ubriacone medio viene visto come un simpaticone che esce per divertirsi mentre chi si fuma qualche canna viene inserito nella categoria delinquente, pericoloso, drogato, possibile spacciatore».

La North East Ska Jazz Orchestra è un progetto che suona in tutta Europa da oltre 10 anni all'interno della quale sono passati più di 100 musicisti, quasi tutti musicisti laureati al conservatorio. Recentemente hanno lanciato il loro ultimo lavoro, Sulla Rotta dei Venti, il primo cantato in italiano. 

«Il nuovo album ha un sound più mediterraneo e balcanico - conclude Freddy - ci siamo voluti riavvicinare alle nostre radici e per questo abbiamo scelto anche di cantare in italiano, per mandare un messaggio di tolleranza e unione tra i vari popoli. Bisogna risvegliarsi e mettere attenzione nelle cose che si fanno. Anche di fronte a certi attacchi è sempre importante mantenere la propria traiettoria e la propria coerenza anche quando, purtroppo, l’obiettivo è quello di punire qualche studente che si diverte a un concerto senza fare nulla di male».

 

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Marco Ribechi