Skarra Mucci: "Reggae medicina per questo tempo malato"

Giamaicano di Kingston, ha registrato la sua prima canzone a soli nove anni con il famoso produttore Harry J.

Alla fine degli anni '90 conquista la Svizzera con il gruppo Ganglords ma sarà in Germania che il futuro Dancehall President inizierà a farsi conoscere con il suo primo album solista Rise and Shine. Nel 2012, pubblica il successo mondiale Return of the Raggamuffin, premiato come miglior album reggae in Francia e poi con l'etichetta francese Undisputed Records pubblica quello che sarebbe diventato un classico, l'LP Greater than Great nel 2014 (25 milioni di stream) e poi Dancehall President nel 2016.

«L’uomo moderno ha un urgente bisogno di messaggi - spiega Skarra Mucci a Soft Secrets Italia - Ci stiamo spingendo troppo avanti. C’è una grande energia negativa quando invece dovremmo ricercare la felicità. Il reggae può essere la medicina di questi giorni malati, per questo nell’album ho voluto sviluppare con più attenzione i messaggi da inviare a chi ascolta. Non a caso l’album si apre con la frase "Zion here I come", la rivoluzione sta arrivando perché è tempo di comprendere ciò che sta accadendo e assumersi le responsabilità».

La produzione del nuovo album Perfect Timing ha richiesto un lungo periodo di tempo e si caratterizza come una raccolta di differenti pezzi inediti scritti negli ultimi anni e poi registrati insieme. «Posso dire che il sound non è quello tipico di Skarra Mucci - prosegue l’artista - ogni pezzo ha delle influenze differenti dal reggae, alle dancehall, al raggamuffin. Sono estremamente soddisfatto e credo sia realmente il "perfect timing" per pubblicarlo. Dopo il Covid che ci ha tenuto distanti questo è un album che parla di comunicazione, di accettazione dell’altro nelle sue differenze, di pace una cosa di cui tutti abbiamo bisogno». 

LEGGI ANCHE: Musica per viaggiare: arrivano gli irlandesi Weedway

Una critica anche alle tematiche della musica attuale, troppo rivolte al disprezzo e lontane dal messaggio originale del reggae. «Al giorno d’oggi il reggae è stato lasciato in disparte - prosegue Skarra Mucci - si guarda troppo al successo, a ciò che è hipe seguendo la narrazione deviata dei media e per questo i testi si sono riempiti di volgarità e violenza. Quindi si pensa solo a ballare, le dancehall hanno sostituito il reggae a scapito dei contenuti. Sono anche ridotti gli spazi dove si può ascoltare reggae perché questo genere è sempre stato discriminato anche a causa della proibizione della Cannabis».

In particolare sulla legalizzazione: «L’erba sarà legalizzata in tutto il mondo - aggiunge il cantante - non abbiamo bisogno di permessi per legalizzare ma solo di smetterla con i controlli e la repressione. Personalmente mi rilassa, in passato l’ho usata anche per la meditazione, mi aiuta a mantenere la disciplina e mi sostiene anche con l’ispirazione. Purtroppo in Italia il reggae si può ascoltare quasi esclusivamente al Sottotetto a Bologna e il vostro Governo sbandiera la repressione che invece sta arrivando a conclusione, anche questa è narrazione negativa».

Ma quali paesi al mondo hanno una migliore scena reggae oggi? «In Colombia in questo momento è pieno di club - conclude Skarra Mucci - così come in Francia e in Irlanda. Alcuni paesi africani possono sorprendere come il Gambia e anche in Asia è un genere molto amato. Nel sudest asiatico si ascolta reggae ovunque, Bob Marley e Skarra Mucci vengono suonati insieme e ci sono dei sound system davvero eccezionali. Il reggae eleva le persone con i suoi messaggi di speranza, di libertà. Siamo un solo cuore, tutte le persone dell’universo devono unirsi per essere più forti. Solo così possiamo creare il futuro, tramite il rispetto e senza temere ciò che siamo». 

L'ALBUM PUO' ESSERE ACQUISTATO E ASCOLTATO SULLE PIU' POPOLARI PIATTAFORME MUSICALI.