Rai e Cannabis, l'informazione va in fumo

Marco Ribechi
03 Dec 2021

Rai, ne parlerai? Dopo il successo della raccolta firme ora gli attivisti chiedono al servizio pubblico di impegnarsi di più per agevolare il dibattito e spiegare i contenuti del quesito del Referendum e le modalità per votare


Referendum sulla Cannabis, 630mila firme raccolte in un mese ma per la Rai il fatto non sussiste. Per il servizio di informazione pubblica è passato quasi completamente inosservato il successo senza precedenti ottenuto dalla raccolta firme per il Referendum sulla Cannabis promosso ad inizio autunno dagli attivisti di Meglio Legale insieme all’Associazione Luca Coscioni, Forum Droghe, Antigone e Società della Regione. Per la prima volta nella storia d’Italia la soglia minima di sottoscrizioni è stata oltrepassata in circa una settimana (leggi l’articolo), sinonimo che il popolo italiano, di cui si calcolano almeno 6 milioni di usuari abituali, è molto sensibile sul tema. La stessa sensibilità però non è stata dimostrata dagli organi di informazione pubblica, o meglio in questo caso di disinformazione, che hanno fatto di tutto per evitare la costruzione di un pubblico dibattito su un tema che invece è all’ordine del giorno in tutto il mondo, dagli Stati Uniti dove il processo di legalizzazione è molto ben avviato, al Lussemburgo passando per Canada, Uruguay, Malta, Malawi, Thailandia, India solo per citare alcuni dei paesi dislocati ai quattro angoli del globo.

In nessuno di questi paesi però il tema della legislazione è stato oggetto di una volontà popolare così forte e decisa e, mentre tutti i media del mondo parlano del successo degli attivisti italiani, per la Rai, che ha l’obbligo di fornire una corretta informazione alla cittadinanza, il fatto non è praticamente mai avvenuto o per lo meno è sicuramente meno importante di tanti  gossip di costume irrilevanti per la salute pubblica di migliaia di cittadini.

Per questo gli attivisti sono stati costretti a rimboccarsi  di nuovo le maniche lanciando un appello al servizio pubblico (sottoscrivi qui l’appello) affinché faccia davvero il servizio pubblico fornendo una corretta informazione sul quesito proposto e sulle modalità di firma affinché i cittadini arrivino al voto consapevoli della propria libera decisione. 

“Con questa petizione noi cittadini chiediamo un'informazione tecnica e imparziale sul quesito referendario depositato dal Comitato Promotore che giovi non solo ai sostenitori della legalizzazione ma anche ai contrari e agli indecisi” si legge nella proposta. 

Il coinvolgimento degli organi di informazione è infatti importantissimo per creare una cultura della Cannabis medica, ancora molto arretrata in Italia, e anche per aggiornare la situazione del nostro paese portandolo al passo con altri stati, in primis la Germania, dove è già stata superata la fase di discussione per passare ad una più moderna regolamentazione che renda legale sia l’uso terapeutico che ricreativo.

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Marco Ribechi