Nevada entro il 2022 lounge per fumare Cannabis
Prima della fine dell'anno nello Stato di Las Vegas apriranno delle sale per il consumo libero di marijuana dove saranno serviti anche cibi e bevande non alcoliche. Il Governatore : "In Nevada, abbiamo dato la priorità all'industria della cannabis proteggendo i cittadini del Nevada e diversificando l'economia"
Delle sale del relax per fumatori di Cannabis stanno per aprire in Nevada. Avranno libero accesso tutti gli adulti di età pari o superiore a 21 anni che desiderano utilizzare apertamente prodotti a base di marijuana in un ambiente sociale.
Il Nevada (lo stato dove si trova Las Vegas per capirsi) vede l’apertura delle lounge come una vera e propria manna dal cielo per attrarre e mantenere la sua massiccia industria del turismo. Infatti, nonostante lo stato abbia legalizzato le vendite nel 2017 e alcuni rivenditori siano diventati delle vere e proprie mete turistiche, consumare marijuana in un luogo pubblico è ancora illegale. Attualmente in Nevada esistono due tipi di licenze: una per "salotti per il consumo di cannabis al dettaglio", in base alla quale i rivenditori esistenti potranno vendere prodotti da consumare in loco, e un'altra per "consumo indipendente di cannabis lounges" che apriranno come lounge indipendenti e venderanno prodotti monodose e pronti per il consumo.
Il governatore Steve Sisolak ha twittato: "In Nevada, abbiamo dato la priorità all'industria della cannabis proteggendo i cittadini del Nevada e diversificando l'economia".
Tyler Klimas, direttore esecutivo del Cannabis Control Board del Nevada, ha dichiarato: «Le lounge del Nevada funzioneranno come bar vendendo prodotti monouso piuttosto che richiedere ai clienti di portare la propria cannabis. La legge potrebbe anche rivolgersi a quelle attività che per esempio uniscono la cannabis con lo yoga, servono cibi e infusi, offrono massoterapia con THC o incorporano marijuana in altri modi. Mentre la maggior parte delle sale di consumo negli altri stati non offre cibo, bevande o altre opzioni di intrattenimento, le sale del Nevada saranno un punto di riferimento per creare posti di lavoro, far crescere il settore e rilanciare la nostra economia».
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Secondo le nuove norme il consumo deve comunque restare celato e deve avvenire in una stanza separata del salone. I prodotti monouso o pronti per il consumo non potranno essere portati fuori sede. Inoltre le lounge saranno esclusivamente a base di cannabis: non sarà possibile vendere alcol, tabacco o prodotti a base di nicotina. Altre normative relative alla sicurezza richiedono alle lounge di stabilire piani per limitare la guida con problemi di cannabis e ridurre al minimo l'esposizione dei lavoratori al fumo passivo. Le armi sono vietate, è richiesta la sorveglianza e devono essere messe in atto procedure per ridurre e rispondere a comportamenti potenzialmente violenti o molesti. I prodotti a base di cannabis monouso sono limitati a non più di 3,5 grammi di cannabis utilizzabile secondo i regolamenti, con "prodotti a base di cannabis inalabile estratti" (come prodotti da svapo o dabbing) limitati a 300 milligrammi di THC.
Le autorità di regolamentazione hanno affermato che si aspettano di aprire le prime sale di consumo questo autunno. Molti sostenitori della legalizzazione delle sale di consumo vedono in esse un modo per promuovere l'equità sociale nell'industria della cannabis da miliardi di dollari all'anno solo nel Nevada. Delle 20 nuove licenze per sale di consumo autonome, 10 sono riservate a richiedenti l'equità sociale, che sono definiti come persone che vivono in aree storicamente svantaggiate e che sono state esse stesse condannate o sono familiari di qualcuno condannato per un crimine non violento a base di cannabis. Nel frattempo, da 40 a 45 licenze dovrebbero andare ai rivenditori di marijuana esistenti.
«Deve essere visto come il primo passo - ha detto Klimas del Cannabis Control Board - Non sarà perfetto ma stiamo cercando di affrontare gli errori della politica sulle droghe negli ultimi decenni, sarà un processo lungo». Infatti, proprio In Nevada, la sezione statale dell'ACLU ha citato in giudizio dei funzionari statali per essersi rifiutati di riprogrammare la marijuana secondo la legge statale nonostante la legalizzazione approvata dagli elettori, una situazione che secondo il gruppo sta consentendo alla polizia di sfruttare una "scappatoia" per continuare ad arrestare le persone per la cannabis.