I Fab 4 della Cannabis discutono sull'uso ricreativo

Marco Ribechi
25 Jul 2022

I quattro paesi europei più all’avanguardia in termini di legalizzazione hanno deciso di fare fronte comune ed elaborare un piano comune di intenti sulle future politiche legate alla Cannabis


Germania, Malta, Paesi Bassi e Lussemburgo si incontrano a convegno per discutere sulla regolamentazione legale della cannabis per uso non medico e non scientifico.

Nel Castello di Senningen il 15 luglio 2022 i rappresentanti dei paesi partecipanti hanno presentato le rispettive situazioni nazionali e i principali obiettivi delle normative previste dalle riforme sulla Cannabis.

“Considerando che la cannabis e i suoi prodotti correlati necessitano di un'attenzione particolare riguardo il possesso in piccole quantità per scopi non medici e non scientifici ci assumiamo la responsabilità di rivedere le normative e le politiche esistenti e future per creare nuovi approcci guidati principalmente da principi di salute pubblica e sicurezza pubblica, un approccio equilibrato tra salute pubblica e giustizia penale applicando principi proporzionati ai reati legati alla droga”.

Secondo le ultime stime infatti la cannabis rappresenta circa il 39% del mercato al dettaglio dell'illecito droga nell'UE, generando enormi entrate per i gruppi della criminalità organizzata. Circa 25 milioni di consumatori di cannabis spendono annualmente circa 11,6 miliardi di euro sulla cannabis, rendendo così il suo mercato illecito il più grande del suo genere nell'UE.

Dopo aver discusso sul diritto internazionale ed europeo e sulle opportunità delle politiche di salute pubblica nel contesto del diritto internazionale ed europeo Germania, Malta e Lussemburgo hanno adottato una dichiarazione congiunta su cui basare i futuri sviluppi. 

Il vice Primo Ministro del Lussemburgo Paulette Lenert ha dichiarato: «Sono convinta che sia necessario un cambio di paradigma nella politica sulla cannabis, che deve basarsi sulla responsabilità primaria di adottare un'evidenza coerente, equilibrata e mirata al raggiungimento del risultato più vantaggioso per la società. L’adozione di queste nuove politiche pubbliche, sottolineando la prevenzione e la riduzione dei rischi e dei danni attraverso la regolamentazione piuttosto che la repressione e le misure coercitive, ci pone nuove sfide a livello internazionale ed europeo, che abbiamo affrontato in modo costruttivo durante la nostra consultazione».

«Quasi mezzo secolo dopo l'entrata in vigore della legge che istituisce la criminalizzazione dei comportamenti legati alla droga - ha detto Sam Tanson, Membro della Camera dei deputati del Lussemburgo - in particolare la legge del 19 febbraio 1973 sulla vendita di sostanze medicinali e la lotta alla tossicodipendenza, il Lussemburgo persegue ancora una politica in materia di droga concentrata principalmente sulla repressione. Tuttavia, come mostrano le nostre statistiche, il fallimento di questo approccio non può essere negato ed è giunto il momento di sviluppare un nuovo approccio, basato sul dialogo, con gli Stati che hanno fatto la stessa osservazione e l'Europa e istituzioni internazionali».

 

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Marco Ribechi