Lussemburgo: primo paese in Europa a legalizzare la cannabis
Fuori dall'Europa, Canada, Uruguay e 11 Stati Usa hanno legalizzato negli ultimi anni l'uso della cannabis e ora finalmente arriva la svolta anche in Europa con il Lussemburgo che con il via libera del governo, legalizza la produzione e il consumo di cannabis, in un provvedimento teso al contrasto del mercato illegale.
In base alla riforma di legge adottata, da dicembre i cittadini maggiorenni potranno legalmente coltivare sul proprio balcone, terrazzo o giardino fino a 4 piante di cannabis a testa, cioè per ciascun componente maggiorenne del nucleo famigliare, per il consumo individuale. Inoltre sarà autorizzato il commercio dei semi senza alcun limite alla quantità o ai livelli di Tetraidrocannabinolo (THC), il principale elemento psicoattivo.
Scoraggiarne l’utilizzo fino ad ora non ha funzionato, quindi adesso l’obiettivo è colpire il mercato illegale.
“Pensavamo di dover agire poiché abbiamo un problema con la droga e la cannabis è la più utilizzata e costituisce una grossa fetta del mercato illegale”, ha dichiarato il ministro della Giustizia, Sam Tamson sottolineando che si tratta di un primo passo di una regolamentazione più radicale su questo fronte. È previsto infatti un sistema di produzione e distribuzione regolamentato dallo Stato per garantire la qualità del prodotto. Il quadro generale della revisione della legge era stato concordato già due anni fa da una coalizione formata da liberali, socialdemocratici e verdi.
“Vogliamo iniziare permettendo alle persone di coltivarla a casa. L'idea è che un consumatore non si trovi in una situazione illegale se consuma cannabis e così facendo non supportiamo l'intera catena illegale dalla produzione al trasporto alla vendita dove c'è molta miseria collegata” ha specificato Tamson.
Infatti, verrà mantenuto il divieto di consumo e trasporto di cannabis o prodotti a base di cannabis in pubblico e il commercio, esclusi i semi. Allo stesso tempo il consumo e il trasporto di una quantità fino a 3 grammi non sarà più considerato reato, ma classificato come illecito, con multe ridotte a soli 25 euro a fronte di quelle previste finora, che andavano da 251 a 2.500 euro. Sopra i 3 grammi invece non cambierà nulla e si verrà considerati spacciatori, e resterà la tolleranza zero per gli automobilisti. Inoltre i ricavi del nuovo mercato legale saranno destinati alla prevenzione, all’informazione e all’assistenza sanitaria per le dipendenze.
Quindi stop al proibizionismo e largo a tolleranza e progresso e l’Italia cosa fa?
Speriamo che ora, finalmente, inizi a vedere più da vicino quelle che sono le potenzialità di questa pianta e i vantaggi che porterebbe a livello economico. Intanto fuori dall’Europa ci sono già molti esempi che indicano una possibile via da seguire.
L’Uruguay è stato il primo paese a legalizzare la cannabis ricreativa con una legge che risale al 2013, la vendita è iniziata quattro anni più tardi. E ancora oggi i clienti fanno la fila per acquistarla davanti alle farmacie. Nel 2018 il Canada ne ha seguito l'esempio.
Hanno legalizzato l'uso personale della cannabis anche diversi stati Usa. Lo Stato di New York, ad esempio, ha dato il via libera alla coltivazione della marijuana medica in casa nel 2014 anche se è stata di difficile accesso finora. Secondo la misura, si potranno coltivare fino a sei piante acquistate solo presso un dispensario autorizzato e dopo l’approvazione da parte di un medico. La marijuana a scopo ricreativo è invece legale dallo scorso marzo con il ‘Marijuana Regulation and Taxation Act’. Nella stessa regolamentazione rientra la possibilità di poter coltivare in casa per scopi medici.
Nei Paesi Bassi, forse il paese europeo più vicino a un atteggiamento morbido sul tema, il possesso e il commercio sono tecnicamente illegali. In Olanda vige una "politica di tolleranza" in base alla quale l’uso ricreativo è ampiamente accettato entro alcuni limiti.
Contrasto al mercato illegale, regolamentazione del sistema di produzione e distribuzione, migliore qualità del prodotto e diminuzione di rischi per la salute sono gli ottimi motivi alla base della decisione di questa legalizzazione intelligente del Lussemburgo che speriamo sia da apripista per l'Europa.