Condanna definitiva per il Dottor Fabrizio Cinquini. Il medico: "Ora farò causa allo Stato"
Condanna in via definitiva per il Dottor Fabrizio Cinquini, chirurgo vascolare e figura storica dell'antiproibizionismo italiano. Come riporta il quotidiano il Tirreno, la sentenza della Corte di Cassazione lo ha riconosciuto colpevole con una sentenza di condanna a 2 anni e 8 mesi. Il Dottor Cinquini ha annunciato battaglia allo Stato
Doccia fredda per la vicenda giudiziaria toscana. La Corte di Cassazione ha stabilito una condanna definitiva per il Dott. Fabrizio Cinquini da 2 anni e 8 mesi. La condanna in via definitiva è relativa al processo iniziato nel 2013 dopo essere stato arrestato con oltre 200 piante di cannabis presso la sua serra. In primo grado fu condannato a 6 anni di reclusione e 30.000 euro di multa.
La sentenza di appello portò alla medesima condanna che è stata confermata dalla succitata Cassazione. Si chiude nel peggior modo il calvario giudiziario di Fabrizio che, secondo quanto riferito dal suo Legale Avv. Carlo Alberto Zaina, verrà richiesto l'affidamento ai servizi sociali con i quali proseguirà il suo lavoro nell'ambito sanitario.
Per la sua battaglia antiproibizionista ha subito l'arresto e una condanna in primo grado per la famigerata Fini-Giovanardi, una legge successivamente dichiarata incostituzionale. Il dottor Fabrizio Cinquini non ha mai deciso di sottomettersi a tali ingiuste disposizioni legislative, continuando ad autodenunciarsi e perseverando a curare i suoi pazienti con la canapa pagando questa violazione legislativa con il carcere e gli arresti domiciliari.
La sua coraggiosa battaglia è prima di tutto una battaglia per la libertà d'autodeterminazione contro le grandi lobby medico farmaceutiche, che boicottano una pianta dalle immense potenzialità mediche riconosciute da millenni. In Italia, Fabrizio Cinquini è diventato un punto di riferimento per il pensiero antiproibizionista, che mira all'approvazione di una legge che finalmente renda possibile l'autocoltivazione per fine terapeutico e ludico della canapa.
Nonostante la condanna definitiva Fabrizio Cinquini ha comunque annunciato battaglia allo Stato per quanto ha visto e subito nel periodo di reclusione nel carcere di Lucca, ove a suo dire erano presenti numerosissime irregolarità sotto svariati punti di vista. (Foto Il Tirreno Versilia)