Starbucks contro Starbuds: usa il logo per vendere erba
La celebre multinazionale del settore del caffè ha citato in giudizio un rivenditore mobile di Cannabis accusandolo di aver copiato il logo e il nome
In un celebre film del 1988, "Il principe cerca moglie", il signor McDowell spiega a un giovanissimo Eddie Murphy la differenza tra il suo marchio e quello della più celebre catena McDonald’s, palesemente imitato.
L'ACCUSA
Oggi, ben 36 anni dopo, la storia si ripete nella realtà con il colosso multinazionale del caffè Starbucks che accusa presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti il rivenditore mobile di Cannabis Starbuds di New York per aver copiato logo e nome. A detta della multinazionale il marchio sarebbe stato violato e utilizzato in modo improprio spiegando che: "il logo di Starbuds ha una sorprendente somiglianza con il suo iconico emblema della sirena verde, potenzialmente fuorviante per i consumatori a causa delle sue somiglianze visive e fonetiche con il marchio Starbucks".
Quindi Starbucks chiede a Starbuds di cessare l'uso del logo. Secondo i documenti il logo "confusamente simile e quasi identico" presenta un cerchio verde a doppio anello, lettere maiuscole e un'immagine di sirena, che rispecchia il design consolidato di Starbucks. Non servono tante spiegazioni per capirlo, si può facilmente intuire anche con una rapida occhiata.
Secondo Retail Insight Network, la denuncia accusa Brandpat, l'operatore dietro Starbuds, di violazione del copyright e di diluizione del marchio ai sensi della legge statale e federale.
La catena di caffè globale sostiene che il logo utilizzato da Starbuds imita il suo marchio, creando potenziale confusione nei clienti sfruttando l'ampio riconoscimento del marchio Starbucks. La causa richiede che Starbuds smetta di utilizzare il logo contestato sui suoi veicoli, sul suo sito web e sui suoi prodotti e rinunci a qualsiasi profitto ricavato dal suo utilizzo. Questa azione legale fa parte degli sforzi in corso di Starbucks per proteggere la sua identità di marca, che è stata una pietra angolare della sua popolarità globale dal 1971.
LA SOLUZIONE POSSIBILE
Un’altra causa simile di violazione del logo avvenne tra la marca di sigarette Camel e l’omonimo gruppo prog rock britannico che nella copertina del loro album Mirage riportavano l’emblema del pacchetto di sigarette.
La causa si concluse con un accordo coi cui la Camel poteva distribuire pacchetti speciali di 7 sigarette durante i concerti della band.
Chissà se magari anche in questo caso si potrà trovare un accordo che permetta a Starbucks di distribuire marijuana in tutti i loro negozi in giro per il mondo?
Sarebbe sicuramente un motivo migliore per entrare e sedersi un’oretta piuttosto che per bere il loro caffè.