La cannabis al LIDL - Il colosso tedesco ha deciso di mettere in vendita la canapa light

Soft Secrets
03 Sep 2018

Lidl: la mossa di marketing che di certo non ti aspetti. La catena di hard discount tedesca, ben ramificata in Italia e molto frequentata per i prezzi convenienti al limite del sospetto, ha annunciato lo scorso maggio di voler introdurre la cannabis light nei suoi punti vendita svizzeri


I pacchetti contenenti le infiorescenze saranno posti accanto a sigarette e sigari presso le casse e il loro acquisto sarà perfettamente legale per tutti i maggiorenni. Sarà venduta come alternativa al tabacco fungendo da calmante e anti-infiammatorio. Il costo medio per una scatola da 1,5 grammi ricavati da piante coltivate all'aperto si aggirerà attorno ai 17,99 franchi – più o meno 15 euro –, mentre per una confezione da 3 grammi, proposta invece con fiori coltivati in serra, non supererà i 19,99 franchi, circa 17 euro. La notizia è stata accolta con gran clamore ed entusiasmo da parte degli operatori del cannabusiness che hanno decisamente apprezzato la scelta del colosso tedesco. Una scelta volutamente locale – Lidl è presente in diversi paesi dell'Unione Europea ma venderà cannabis light solo in Svizzera – che non uscirà, anche in termini di produzione, dai confini dei quattro cantoni. Fa sapere infatti Lidl che a produrre la "loro" cannabis con percentuale dichiarata allo 0,8% di THC sarà l'azienda svizzera "The Botanicals", una start up specializzata in agricoltura ecologicamente sostenibile, che non prevede l'impiego di “sostanze chimiche, sintetiche o geneticamente modificate”. Le piante di canapa – si legge in merito in un comunicato stampa diffuso dalla multinazionale della distribuzione alimentare – sono coltivate in serre semi-automatizzate e strutture interne appositamente progettate, tutte rigorosamente su suolo svizzero. Ciò che rende cannabis della compagnia "The Botanicals" particolarmente attraente sarebbe poi l'alta concentrazione di cannabidiolo (CBD) – stando a quanto pubblicizza la confezione le infiorescenze hanno una base del 21% di CBD – il quale ha evidenti proprietà calmanti e anti-infiammatorie. Ciò che rende invece attrattivo "Artur" – questo il nome del prodotto sugli scaffali Lidl – è il fatto di essere presentato, venduto e pubblicizzato non tanto come cannabis light ma piuttosto come valido e più salutare sostituto del tabacco. Tra gli scaffali del discount Lidl quindi, si potrà quindi comprare cannabis legale e a chilometro zero. Un grosso passo avanti per il moderno cannabusiness, un grosso passo indietro, invece, se si pensa che non più di 15 anni fa, l'erba venduta al dettaglio in Svizzera aveva ben altro tipo di percentuali e non poteva essere certamente definita "light". Anche allora si era usato un escamotage, anche allora si era individuata la zona grigia nella legge. I fiori erano venduti sottovuoto, legalmente protetti da una semplice etichetta che ne certificava la vendita solo ed esclusivamente ai fini di profumare la propria biancheria domestica. Erano altri tempi, certo. E i continui viaggi transfrontalieri dall'Italia hanno di certo aiutato nel modificare le leggi svizzere in materia di cannabis. Stavolta invece tutto in regola. La Svizzera ha messo mano all'ordinamento nazionale in materia di cannabis nel 2011, permettendo ai cittadini maggiori di 18 anni di acquistare e consumare infiorescenze contenenti percentuali inferiori all'1% di THC. Lidl non è però la prima a tentare l'esperimento: lo scorso anno già la Coop svizzera – che, pur avendo nome e logo simili, non ha alcun rapporto societario con Coop Italia e con il Sistema Coop italiano – aveva lanciato sul mercato le sigarette di cannabis light. Un esperimento sicuramente riuscito, almeno stando ai numeri dell'agenzia delle dogane elvetica. L'istituto di riscossione svizzero ha infatti reso da poco noti i dati relativi al volume del nuovo settore, registrando un'impennata nella concessione di licenze per la vendita al dettaglio: se nel 2015 non erano più di qualche decina, nel 2017 sono salite ad oltre 140. Di pari passo sono poi andati i guadagni: a fronte di ricavati complessivi per 97 milioni di franchi, la riscossione fiscale è ammontata a oltre 24 milioni di franchi. Numeri da capogiro per una nazione che conta poco più di 8 milioni e mezzo di abitanti. A marzo dell'anno scorso, la cannabis ha cominciato ad essere venduta nei chioschi dei giornali di Ginevra (498,000 abitanti), così come fa sapere il quotidiano locale La tribune de Genève. Ma altre città come Zurigo (380.000 abitanti) o Berna (140.000 abitanti), la capitale, hanno preso in considerazione di vendere sigarette a base di cannabis light e hanno concesso licenze per l'apertura di nuove attività commerciali orientate in questo senso. Un in bocca al lupo a Lidl dunque, con la speranza che la vendita di canapa – light o meno che sia –possa finalmente essere regolata anche qui da noi. Giovanna Dark

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