Fumare cannabis: joint o spliff?

Maria Novella De Luca
04 Mar 2023

Per i fumatori, ci sono tanti modi diversi di godersi la propria cannabis. Sicuramente avrete sentito spesso termini come spinello, joint, canna, spliff, tutti usati per descrivere l’esperienza di fumare cannabis con uno spinello.


Ma dire ad un amico rolliamo un joint non è proprio la stessa cosa che dire giriamo uno spliff . Perché? Quali sono le differenze fondamentali?

Conoscerle potrà aiutarvi a comprendere meglio le differenti dosi di cannabis utilizzate per l’uno o per l’altro, gli effetti di ciò che state fumando e scegliere l’esperienza che fa per voi.

Partiamo dallo spliff che probabilmente è il formato di canna più consumato in Italia e tutti noi lo conosciamo, anche se magari con un nome diverso. È uno spinello contenente una miscela di tabacco e marijuana, in proporzioni che possono variare a seconda delle preferenze. Questo tipo di canna consente di dosare meglio le quantità di marijuana per regolarne gli effetti. Per ridurre la potenza, è sufficiente mettere più tabacco, per aumentarla più marijuana.
La cannabis prima viene tritata con l’aiuto di un grinder, per avere una miscela più omogenea. Le motivazioni di questo miscuglio sono varie e tutte valide. Per tenere sotto controllo gli effetti, come appena detto. Infatti alcuni appassionati, soprattutto se alle prime armi o alle prese con una varietà di marijuana particolarmente potente, scelgono di mescolarla al tabacco per mitigare l’high derivante dalla ganja pura. Ma può esserci anche una ragione economica; il tabacco, infatti, soprattutto se non è di ottima qualità, è solitamente più a buon mercato della marijuana.

Infine c’è ovviamente anche la questione del gusto, ad alcuni infatti piace bilanciare l’aroma esotico della marijuana con quello più canonico del tabacco.

Lo spliff è rollato con cartine qualsiasi e la sua combustione è solitamente costante e richiede pochissima attenzione. Utilizzando una cartina non troppo sottile infatti il tabacco contenuto nella miscela riesce tranquillamente a mantenere viva la brace e a distribuirla uniformemente. Tipicamente possiede un filtro, utile soprattutto data la presenza del tabacco.

In Europa, e sopratutto qui in Italia, come già accenntao, lo spliff è la tipologia che va per la maggiore. Probabilmente, data la non chiarissima situazione legale della marijuana, i costi tendono ad essere particolarmente alti e quindi miscelare l’erba col tabacco è una maniera per risparmiare.

Nelle altre parti del mondo invece la situazione è diversa. L’America ad esempio è il regno del joint, almeno per l’appassionato medio.

Il joint potremmo definirlo una versione più potente e pura dello spliff. La sostanziale differenza tra joint e spliff, infatti, risiede nel contenuto, che in questo caso è composto interamente da marijuana. Il risultato, quindi, è una canna dalla potenza senza pari, dove l’aroma della marijuana può esprimersi in tutta la sua interezza e complessità. Questo potrebbe essere bellissimo per alcuni e meno per altri, dipende dai gusti. Molte persone, preferiscono il joint perché amanti di un gusto puro, senza contaminazioni, altre lo scelgono perchè l’assenza totale del tabacco significa anche assenza di tutte quelle sostanze nocive che esso contiene. Non dimentichiamo infatti che nel tabacco da rollare ci si trova spesso di tutto, dalla nicotina al vero e proprio catrame.

L’aroma della marijuana nel joint è sicuramente esaltato e disponibile in tutta la sua complessità, però questa purezza ha anche degli svantaggi. Infatti la marijuana pura ha una combustione più difficoltosa e disomogenea del tabacco. Questo, insieme al fatto che le cartine utilizzate sono di carta di riso, lino o di canapa stessa, quindi molto leggere, rende il joint una canna dalla gestione non banale, poco adatta ai neofiti ma che regala intense emozioni ai più esperti. Richiede anche una certa capacità di rollaggio, perché se non viene esercitata sufficiente pressione durante la chiusura della cartina, ad esempio, l'erba brucerà troppo velocemente. Oppure il joint potrebbe risultare irregolare e anche questo lo farebbe bruciare male, solo da un lato.

Anche per i joint si utilizza un filtro, ma più leggero rispetto a quello dello spliff.

Fatte tutte le dovute differenze diciamo che la cosa più importante è comprendere che gli effetti della cannabis, diversi per ognuno di noi, vengono comunque influenzati dal tipo di canna con cui la si consuma.

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Maria Novella De Luca