Al Pantheon per raccontare le storie delle vittime del proibizionismo (VIDEO)

Maria Novella De Luca
14 Jul 2022

La votazione sulla coltivazione domestica di cannabis, giunta alla Camera lo scorso 29 Giugno, dopo un iter lungo e burrascoso, fatica ancora ad arrivare.


Mentre si aspetta, ormai da giorni che riprenda la discussione in Aula sulla proposta di legge che renderebbe legale l’autoproduzione di quattro piante di cannabis, Meglio Legale ha deciso di scendere di nuovo in piazza per tenere alto l’interesse su un argomento così importante ma soprattutto per portare all’attenzione le storie di ragazzi e ragazze che spesso non si raccontano, ma che descrivono una realtà drammatica che andrebbe affrontata. 16 mila è il numero dell'ultimo anno di ragazzi e ragazze che si sono trovati ad avere problemi con la legge, spesso fermati con pochi grammi di cannabis ma comunque accusati di spaccio. A causa dello stigma che hanno subito, in alcuni casi hanno deciso di togliersi la vita, in altri hanno perso il lavoro o hanno dovuto cambiare scuola. Una cosa che rovina l’adolescenza e spesso il percorso di crescita, di lavoro e di vita dei ragazzi.

Anche di questo parliamo quando parliamo di cannabis e ci vorrebbe davvero qualcuno disponibile all’ascolto per iniziare a cambiare le cose, perché queste sono le vittime di un sistema che non funziona. Queste dovrebbero essere priorità per un Parlamento responsabile, per governanti seri che non voltano lo sguardo dall’altra parte. Ma purtroppo così non è. Per questo l'appuntamento di ieri a Roma, previsto in Piazza Montecitorio, ma spostato in Piazza del Pantheon, è stato un momento di riflessione importante, un momento di incontro, condivisione e meditazione su come continuare la battaglia. 

“Per alcuni questo tema non è ancora una priorità, questo è l’ostacolo più grande con cui ci siamo scontrati in questi anni”spiega, infatti, Antonella Soldo di Meglio Legale, prima di passare la parola a Giobbe Covatta, a Marco Cappato, Riccardo Magi, Mario Perantoni, Elio Vito, Benedetto Della Vedova, Eugenio Saitta e ai tanti altri che sono intervenuti all’evento.

“Le abbiamo provate tutte in questo lungo percorso, oggi abbiamo dato voce a quello che non si vede, alle storie delle vittime del proibizionismo. In questi anni non siamo riusciti a convincere, non solo le destre ma anche il centro sinistra, che questa è una priorità per il Paese”.

Intanto i lavori parlamentari si sono dilatati con cose più o meno urgenti, dall’emergenza siccità al trecentenario di San Francesco di Assisi, ma non c’è stata, purtroppo, la stessa determinazione nel voler riprendere la discussione sulla proposta di legge presentata in Aula il 29 Giugno scorso.

”Se c’è la volontà politica il modo di fare le cose si trova” sottolinea ancora Antonella Soldo che non si arrende e non vuole dire che non ci saranno più i tempi fin quando ci sarà l’ultimo minuto disponibile.

Adesso al Voto! Coltivazione domestica
Foto Maria Novella De Luca

“In queste ore in cui si è discusso di cannabis lo si è fatto nel modo peggiore, cioè non si è partiti da queste storie, lo si è fatto tirando fuori lo scontro tra la vita e la morte, parlando solo della cultura dello sballo, tirando fuori un armamentario che non è rispettoso della vita delle persone" ha detto Riccardo Magi di + Europa, primo firmatario della proposta di Legge in attesa della votazione. Magi, dopo avere letto un'altra delle tante storie protagoniste di questa giornata ha continuato "È importante svelare cosa è accaduto in questi giorni in Aula perché è inaccettabile il gioco delle priorità che si sta portando avanti. Quello che abbiamo visto nei giorni scorsi in Aula è una manovra, un gioco delle parti, attraverso il quale si è evitato di discutere quella che per sei milioni di consumatori è una priorità, quella che per gli oltre 600 mila firmatari del referendum era e resta una priorità”.

Adesso al Voto! Coltivazione domestica
Foto Maria Novella De Luca

“In questi ultimi anni è successo che in realtà né il Partito Democratico, né il Movimento 5 Stelle, avevano alcuna intenzione di legalizzare la cannabis” spiega Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni che, ripercorrendo quello che è successo negli ultimi anni, ha ricordato come l'eccezionale raccolta delle firme per il referendum sulla legalizzazione della cannabis aveva spiazzato tutti i partiti che, in quel momento si erano accorti che qualcosa di grande stava accadendo e bisognava fermarlo. Allora era entrato in gioco l’unico potere in grado di arginare quel movimento popolare diffuso e capillare, ovvero la Corte Costituzionale presieduta da Giuliano Amato. Il referendum, in realtà, era perfettamente costituzionale ma è stato negato ai cittadini e alle cittadine italiani, ha spiegato Cappato convinto che ora, per completare l’opera di emarginazione di questo gruppo e del lavoro di sensibilizzazione fatto negli anni, si è annunciata l’abrogazione della firma digitale sul referendum con incredibili motivazioni tecniche, e presto si racconterà al Paese che non si è potuto votare in Parlamento per la l’autoproduzione di quattro piante, perché le destre lo hanno impedito. “Queste sono balle” grida Cappato, “Perché se il Partito Democratico e Il Movimento 5 Stelle avessero voluto dedicare un briciolo di energia alla votazione il Parlamento italiano avrebbe già votato”.

Il rischio, ora, è che davvero non si metta in votazione la Legge.

Adesso al Voto! Coltivazione domestica
Foto Maria Novella De Luca

“Io ho 58 anni e ho vissuto da giovane tutta quella che è stata l’evoluzione della problematica sulla cannabis e il consumo delle droghe leggere, e ho visto ragazzini della mia età che sono stati criminalizzati, bullizzati o arrestati solamente per aver fumato in compagnia qualche canna" ha spiegato l'On. Mario Perantoni, presidente della Commissione Giustizia della Camera.

"A prescindere dall’ingiustizia di questo comportamento, la nostra proposta di Legge vuole superare questa cultura della criminalizzazione e del proibizionismo. E lo fa soprattutto per andare incontro a chi ha la necessità di utilizzare la cannabis terapeutica e per infilare un cuneo nel flusso finanziario del commercio illegale della droga che favorisce la criminalità organizzata”.

 

Adesso al Voto! Coltivazione domestica
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Maria Novella De Luca