Cannabis terapeutica: parola agli esperti nella convention di Lecce

Maria Novella De Luca
13 Oct 2022

Ormai da anni si parla di cannabis terapeutica e in Italia, sebbene siano stati fatti alcuni passi avanti dal punto di vista legislativo, si continua ad avere un problema di carenza della materia prima e di medici informati che la prescrivano.


Nonostante dal 2006, i medicinali a base di derivati della canapa possano essere prescritti dai medici per contrastare gli effetti di varie patologie, è ancora difficile, riuscire a ottenerli per molti pazienti che ne hanno bisogno. In primo luogo perché non tutte le farmacie preparano e vendono questi medicinali, ma anche perché quelle stesse farmacie possono facilmente restare a corto di materia prima: sia la produzione nazionale di canapa coltivata a scopo terapeutico che le importazioni dall’estero sono limitate, infatti, da regole molto rigide, che impediscono di soddisfare le richieste dei malati.

 

 

Anche di questo si torna, fortunatamente a parlare, nella Convention che si terrà a Lecce sabato 15 ottobre presso l’ex Conservatorio S.Anna. L’evento ha l’obiettivo di formare e informare sulle potenzialità terapeutiche della cannabis ma anche di spiegare l’impatto del suo utilizzo in campo industriale, valutandone i benefici ambientali, sociali ed economici.

Ad organizzare questo incontro è l’APS Tutela Pazienti Cannabis Medica, una nuova associazione di pazienti nata il 1 Maggio di quest’anno con lo scopo di tutelare i diritti fondamentali dei cittadini ammalati in cura con cannabis medica o pazienti che vogliono intraprendere questo percorso terapeutico, ancora oggi tanto demonizzato, facendo rispettare l’art. 32 della costituzione italiana.

Un’ associazione gestita totalmente da cittadini ammalati, in cura con cannabis medica, appoggiata da medici e professionisti del settore.

Ne abbiamo parlato con Isabella Palazzo che è il cuore e la mente dell’Associazione, paziente affetta da fibromialgia da 8 anni, che cura con Bedrocan e Bedrolite, scontrandosi quotidianamente con gli stessi problemi che tutti i pazienti si trovano ad affrontare, primo tra tutti la mancanza di medici prescrittori informati sulla cannabis.

“Sebbene qui in Puglia la Sanità Pubblica sia un fiore all’occhiello, si fatica a trovare medici che prescrivano cannabis terapeutica, sono restii e pieni di pregiudizi. Questo comporta che i pazienti siano costretti a estenuanti spostamenti per ottenere una terapia e trovare il farmaco” ci racconta Isabella, spiegando come negli ultimi tempi ci sono sempre più giovani che si rivolgono a loro per chiedere aiuto, molti dei quali con patologie importanti come il cancro.

“A Lecce abbiamo un ospedale di pregio, di primo livello, il Vito Fazzi, eppure molti pazienti che chiedono di curarsi con la cannabis, vengono umiliati. Si continua a innalzare un muro contro questo farmaco preferendo, anche in neurologia, la prescrizione di antidepressivi,antipsicotici e antiepilettici piuttosto che prescrivere bedrolite, che tra l’altro non essendo una sostanza psicotropa, potrebbe essere prescritta senza troppi problemi”.

Questo dipende dalla scarsa informazione dei medici, perché se qualcosa è cambiato negli ultimi anni è sicuramente il numero crescente di persone consapevoli della possibilità di curarsi con una sostanza naturale come la cannabis. Ma al numero crescente delle richieste non corrisponde, purtroppo, un aumento di medici attenti, informati e disponibili a proporre e prescrivere la cannabis come terapia.

“La Sanità della regione Puglia ha organizzato spesso corsi gratuiti per i medici, ma la risposta è sempre stata scarsa. Gli unici predisposti a prescrivere questo tipo di farmaco sono i terapisti del dolore, è solo grazie a loro se siamo andati avanti in qualche modo” continua Isabella.

Quindi l’informazione cresce tra i pazienti ma non tra i medici che sembrano andare in una direzione opposta e non vogliono conoscere a fondo il problema. La battaglia più grande, allora, è abbattere questa forte resistenza e il primo obiettivo dell’associazione è farlo entrando negli ospedali, stando accanto a chi ha bisogno di informazioni, di consigli e di supporto per continuare a lottare.

L’evento di sabato prossimo sarà moderato da Nadia Principato, attivista del gruppo Cannabis For Future, che sostiene l’iniziativa. Interverranno i farmacisti Marco Ternelli e Fabio Di Francesco, i medici Felice Spaccavento, Giovanni Caggia e Attilio Calvanese, e infine l’avvocato e presidente di Antigone Puglia Mariapia Scarciglia, che spiegherà ai medici e agli operatori che interverranno, la legislazione pugliese in tema cannabis terapeutica.

Ricordiamo che, fermo restando che la cannabis in Italia è prescrivibile per qualsiasi patologia per la quale ci siano studi scientifici accreditati grazie alla legge Di Bella del 1994, ed acquistabile in tutto il Paese a pagamento nelle farmacie che effettuano questa preparazione, la sanità è gestita a livello regionale quindi, ogni Regione ha la possibilità di legiferare in materia.

La legge pugliese afferma che il costo dei farmaci cannabinoidi importati dall’estero è rimborsabile dal Servizio Sanitario regionale per le seguenti patologie: l’analgesia in patologie che implicano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale) resistenti alla terapia tradizionale; l’analgesia nel dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno) in cui il trattamento con antiinfiammatori non steroidei o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia rivelato inefficace; l’effetto anticinetosico e antiemetico nella nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapia per Hiv, che non può essere ottenuto con trattamenti tradizionali; l’effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici, affetti da Aids, e nell’anoressia nervosa, che non può essere ottenuto con trattamenti tradizionali; l’effetto ipotensivo nel glaucoma resistente alle terapia convenzionali; la riduzione dei movimenti nella sindrome di Gilles de la Tourette. A differenza di altre regioni, la Puglia ha esteso la prescrizione anche a Parkinson, epilessia, ADHD e demenza senile.
Le condizioni per la rimborsabilità prevedono che l’inizio del trattamento avvenga in ambito ospedaliero e quindi che sia prescritta da uno specialista autorizzato all’interno di un piano terapeutico. È prevista la gratuità anche dopo la dismissione per garantire la continuità terapeutica.

“La Puglia è una delle Regioni che ha meglio legiferato in merito alla cannabis e ci tengo a far conoscere questa legge e stare accanto ai pazienti che ne hanno bisogno. Il prossimo passo sarà la creazione di un comitato scientifico dell’associazione, intanto, come prossima tappa pubblica, siamo stati invitati a Bari e se la cosa sarà confermata l’appuntamento è per Dicembre” conclude salutandoci Isabella Palazzo.

 

 

 

 

 

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Maria Novella De Luca