Dove fumare: le comunità della Cannabis nel mondo

Marco Ribechi
16 Feb 2023

In ogni continente si possono trovare numerose comunità che hanno fatto della Cannabis un vero e proprio stile di vita se non addirittura un'intera economia, come nel caso delle popolazioni che la usano come medicina e strumento spirituale


In giro per il mondo esistono, in alcune isole felici, delle comunità legate alla produzione e consumo della Cannabis. Queste possono essere di tipo tradizionale, quindi con uno stile di vita più rurale, oppure moderne, grazie alla sempre più crescente apertura alla legalizzazione in vari Stati. 

La più famosa al mondo è ovviamente quella di Amsterdam, nei Paesi Bassi, celebre per i suoi "coffee shop" in cui è possibile acquistare legalmente cannabis e altri prodotti correlati. Qui, grazie allo storico regime di tolleranza, si possono trovare molte comunità di appassionati della cannabis con persone che fanno uno stile di vita basato sulla cultura della cannabis. 

Rimanendo in Europa chi non ha mai sentito parlare della comunità hippy di Christiania, a Copenaghen in Danimarca? Christiania è una comunità autonoma fondata nel 1971 ed è nota per l' uso della cannabis, che viene coltivata e venduta all'interno della comunità. 

Un altro nome famoso ma più difficile da raggiungere è Goa, in India. Si tratta di una delle destinazioni preferite dagli hippy e dai viaggiatori in cerca di una vita alternativa. Qui esistono molte comunità di persone che fanno uno stile di vita basato sulla meditazione, lo yoga e la cannabis, spesso combinando l'uso della cannabis con pratiche spirituali.

Christiania in Danimarca

Spostandoci verso territori meno conosciuti ed esplorati, dalla parte opposta del globo, si trova Nelson, in Nuova Zelanda, una piccola città situata sull'isola del Sud nota per essere una delle città più liberali del paese. Qui esistono molte comunità di appassionati della cannabis, che si concentrano sulla coltivazione e la produzione di prodotti a base di cannabis. 

Anche Nimbin in Australia, nella regione di New South Wales, è diventata nota per la sua cultura della cannabis. La città ospita il celebre festival "MardiGrass", che celebra l'uso della cannabis e promuove la sua legalizzazione. 

In Giamaica ovviamente troviamo i rastafariani che utilizzano la cannabis come sacramento considerandola una pianta sacra. La cannabis viene utilizzata durante i rituali religiosi e in molti aspetti della vita quotidiana. 

Una meta davvero esotica e interessante è in Congo dove, nella tribù dei Bena Tshadi che vive nella regione del Kivu, viene utilizzata la cannabis per scopi terapeutici e rituali. La pianta viene consumata durante le cerimonie tradizionali per la guarigione e la protezione spirituale.

Dall'Africa al Perù, più precisamente nell'Amazzonia peruviana dove gli Shipibo-Conibo consumano la cannabis per scopi terapeutici all'interno di particolari rituali. 

Il MardiGrass di Nimbin

In Messico troviamo gli Huichol che vivono nella regione di Jalisco e Nayarit, anche loro valorizzano l'aspetto sacro della pianta che fumano nei loro cerimoniali per raggiungere uno stato di trance.

Infine in Ghana gli Asante utilizzano la cannabis per scopi medicinali e rituali per trattare una varietà di malattie e viene fumata durante le cerimonie religiose. 

Se visitare luoghi troppi esotici non fa per voi potete sempre fare un viaggio in California, nella comunità di "Humboldt County", conosciuta anche come la "capitale mondiale della cannabis". Questa regione è famosa per la sua produzione di cannabis artigianale di alta qualità, e molte persone che vivono in questa comunità fanno uno stile di vita basato sulla coltivazione e la produzione di cannabis. 

Anche in America Latina molte comunità si sono sviluppate intorno alla coltivazione di cannabis. In Colombia, ad esempio, esistono le cosiddette "fincas", o fattorie, dove la coltivazione di cannabis è una fonte di reddito importante per molte persone. Allo stesso modo molti turisti della Cannabis visitano il Marocco per ammirare le sue splendide coltivazioni e trascorrere alcuni giorni con i "farmers", normalmente molto cortesi ed ospitali.

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Marco Ribechi