Canapa e marijuana: tutte le differenze
Nel mondo della cannabis, ci sono più nomi per la stessa famiglia di piante di quanti se ne possa immaginare. Cannabis, canapa, marijuana, ganja sono tutti termini usati per le piante della famiglia delle Cannabaceae.
Quindi se pensavate che canapa e marijuana fossero la stessa cosa, sappiate che non siete i soli. La differenza tra canapa e marijuana, in effetti, può creare un po' di confusione e i dettagli sono spesso poco chiari. Con la grande quantità di prodotti a base di canapa che troviamo oggi sul mercato, dagli integratori ai prodotti di bellezza, è importante capire l'esatta natura di ciò che stiamo acquistando.
Prima di vedere tutte le differenze tra canapa e marijuana, è importante sapere che una delle grandi somiglianze che probabilmente porta alla confusione tra i due termini è che derivano entrambi dalla pianta di Cannabis.
Per capire le differenze tra le due piante dobbiamo innanzi tutto sapere qualcosa sulle sottospecie, o cultivar, della pianta di cannabis. Le cultivar sono incroci di una specie di piante allevate per svariati scopi. I tre tipi di cultivar di cannabis sono:
- Cultivar coltivate principalmente per uso industriale, con steli più grandi e meno diramazioni
- Cultivar coltivate principalmente per i semi, che si possono consumare crudi o pressati in olio di canapa
- Cultivar coltivate principalmente per i cannabinoidi attivi contenuti nelle loro cime, per essere utilizzate per scopi medicinali o ricreativi
La differenza fondamentale tra canapa e marijuana risiede nella loro composizione chimica. Il genere della cannabis è composto da oltre 110 cannabinoidi conosciuti e il profilo dei cannabinoidi della canapa e della marijuana è tipicamente diverso. La più grande determinazione se la pianta è canapa o marijuana dipende dagli spettri e dalle concentrazioni del composto psicoattivo, ovvero il THC.
Il tetraidrocannabinolo (THC) infatti, è la sostanza chimica responsabile degli effetti inebrianti della marijuana, quello noto come sballo. Quindi, mentre la marijuana è composta principalmente da THC (a volte raggiunge il 30%), la canapa è composta da meno dello 0,3% di THC. Negli Stati Uniti ed in Canada, la canapa viene definita come una pianta di cannabis con livelli di THC inferiori allo 0,3%. Nell'UE, la canapa viene definita come pianta di cannabis con meno dello 0,2% di THC.
Come abbiamo visto, quindi, pur discendendo dalle stesse specie vegetali, la canapa e la marijuana sono usate per scopi molto diversi. La canapa viene coltivata per le sue fibre e gli esemplari vengono selezionati in modo che diventino alti e poco folti. Con le fibre si realizzano diversi prodotti, tra cui indumenti e carta. I principali utilizzi della canapa sono: materiali da costruzione, materiali tessili, carta, corde e spaghi, semi e oli, soprattutto oilo di CBD.
Le piante di canapa, in particolare quelle coltivate per scopi industriali, tendono ad apparire, crescere ed agire diversamente dalle piante di marijuana. Tendono ad essere più alte di quelle di marijuana, con foglie sottili, steli grossi e meno diramazioni. Possono essere coltivate in modo ravvicinato tra loro, con alcune varietà che possono crescere a 10cm di distanza l'una dall’altra, durante il loro ciclo di crescita di 108–120 giorni. Si tende a coltivare la canapa in appezzamenti industriali ampi e rigorosi.
La marijuana, invece, viene coltivata soprattutto per le sostanze chimiche presenti nei fiori (nello specifico, cannabinoidi e terpeni). Soltanto la marijuana produce grandi quantità di THC, pertanto i consumatori a scopo ricreativo scelgono questo tipo di pianta.
I principali utilizzi della marijuana sono quello ricreativo, l'utilizzo olistico, gli estratti, gli oli arricchiti di CBD, CBG, e THC.
Le piante di marijuana tendono ad essere corte e "cespugliose", con un sacco di diramazioni ed un’abbondanza di foglie piccole e cime pesanti.
La marijuana è una pianta che necessita di una maggior manutenzione e che richiede un tocco più delicato. Tende ad essere coltivata in ambienti caldi e controllati con attenzione, dove ogni pianta ha almeno un metro di spazio. Il ciclo di crescita della marijuana tende ad essere di 45–90 giorni. La marijuana è anche sensibile ad un altro aspetto cruciale: se una coltivazione di marijuana viene esposta al polline della canapa, si può rovinare l'intero raccolto.
Queste due piante, quindi, devono possedere specifiche caratteristiche per soddisfare le esigenze di chi le coltiva. La cannabis coltivata per le cime dagli effetti psicoattivi non sarà adatta, ad esempio, per produrre fibre e materiali da costruzione. Viceversa, la canapa da cui si ricavano materiali da costruzione produrrà pochissimi fiori dagli effetti psicoattivi.
Le piante per uso industriale vengono selezionate in base alla loro capacità di produrre fibre e semi. Le caratteristiche più apprezzate dai produttori sono la notevole altezza, la grande quantità di steli e pochi rami, l’elevata produzione di semi, una crescita robusta e vigorosa.
Per quanto riguarda invece la marijuana, e anche le piante ad alto contenuto di CBD, le caratteristiche desiderate sono molto diverse. Ad esempio l’elevata produzione di fiori, una crescita piuttosto rapida e un notevole contenuto di cannabinoidi.
Anche se c'è ancora un po' di confusione su canapa e marijuana, è importante capire che in realtà c'è una grande differenza nella loro applicazione, utilizzo e componenti chimici. Per farla semplice, potremmo dire che la marijuana ti fà sballare e la canapa no. La canapa è anche un'incredibile pianta utilizzata in tutto il mondo e nota per i suoi benefici nutrienti. Capire come sono dissimili può essere fondamentale per scegliere come usare sia l’una che l’altra nella vostra vita.
Leggi anche https://softsecrets.com/it/articolo/coltivare-marijuana