Una luce in Parlamento a difesa dei pazienti
Marianna Ricciardi, parlamentare del Movimento 5 Stelle, è un medico con una tesi di laurea sull’utilizzo della Cannabis terapeutica nei pazienti affetti da sclerosi multipla. Il suo impegno a favore dell’uso terapeutico e nel portare avanti le istanze dei pazienti si scontra con la chiusura del Governo Meloni: "Molto difficile dialogare con chi ha un approccio esclusivamente ideologico, stanno rendendo molto dura la vita di chi ha bisogno di curarsi"
Non è solo nero il cielo sopra il Parlamento Italiano. A far brillare una fioca luce nell’oscurità delle tenebre intellettuali è Marianna Ricciardi, eletta tra le fila del Movimento 5 Stelle e pronta a battagliare in aula per sostenere i pazienti che si curano con la Cannabis terapeutica.
«Attualmente il dibattito sulla Cannabis è connotato da un estremo approccio ideologico - spiega Ricciardi - se per l’uso ricreativo si può forse comprendere, lo stesso è assolutamente lesivo per i pazienti che sono stati messi in una condizione di seria difficoltà. So che ci sono persone che dopo la riforma del Codice della strada hanno rinunciato a guidare limitando al minimo i propri spostamenti».
Il riferimento è alla rimozione dello stato di alterazione psicofisica alla guida.
«I test rilevano diverse sostanze che potrebbero rendere la guida problematica. Purtroppo, mentre per l’alcol ad esempio la positività coincide con lo stato di alterazione, lo stesso non può dirsi per il Thc che può rimanere vari giorni nel corpo. Questo porta al paradosso che potrebbero essere accusate persone che, al momento del controllo, sono perfettamente in grado di guidare».
Per questo la settimana scorsa è stata presentata un’interrogazione al Ministero dei Trasporti, in forte ritardo nell’affrontare il corto circuito creato dalla Riforma del codice della strada.
«Dal mio punto di vista è necessario capire non la positività, ma piuttosto chi è in grado di guidare - prosegue la Parlamentare - I pazienti avevano chiesto di essere ascoltati ma ciò non è avvenuto. E’ già passato un mese e ad oggi ancora non è stato convocato il tavolo di discussione. Non si possono creare queste difficoltà a cittadini che si curano con regolare prescrizione, è inammissibile».
Sul tema Cannabis la posizione della Ricciardi è ben chiara: «Personalmente sono a favore della legalizzazione per due motivi, sia perché ci sono sostanze legali ben più pericolose, sia perchè la proibizione ne lascia il monopolio alle mafie. Sarebbe decisamente più utile se questo mercato fosse controllato dallo Stato, in questo modo si potrebbe anche migliorare l'approvvigionamento dei pazienti che costantemente restano senza terapia».
La proposta di un mercato regolato tramite monopolio statale e concessioni è già stata presentata.
«Secondo dei calcoli piuttosto accurati e anche sottostimati si pensa che potrebbe generare un indotto da un miliardo di euro che potrebbe essere destinato al sistema sanitario nazionale. Si parla sempre di dove prendere le risorse, questo è un modo per farlo tra l’altro sottraendo introiti alle mafie. Purtroppo il Governo parla al suo elettorato e non fa la cosa giusta per i propri cittadini».
Se sul fronte del dialogo ogni porta appare chiusa, una speranza di cambiamento ancora resiste in aula: «Devo dire che c’è una sensibilità crescente, specialmente tra i parlamentari più giovani - conclude Ricciardi - ci sono anche colleghi di altri partiti di opposizione ma anche nella maggioranza c’è chi non è d’accordo con l’approccio ideologico lesivo dei diritti dei cittadini. Il nostro primo obiettivo sarà quello di ripristinare lo stato di alterazione psicofisico. Abbiamo presentato proprio ieri una mozione che chiede impegno al Governo, contemporaneamente possiamo auspicare un intervento dell’Europa. Anche se con grande difficoltà continueremo a mantenere accesa la questione perché non vogliamo che i pazienti siano abbandonati a loro stessi».