Cannabis: via libera in Calabria all' uso terapeutico
Buone notizie sul tema cannabis, arrivano finalmente anche dalla regione Calabria. Mercoledì scorso, infatti, a Palazzo Campanella il Consiglio Regionale, tornato a riunirsi dopo la pausa elettorale, ha votato all’unanimità una mozione che ha per la Calabria un significato storico, quella sulla cannabis terapeutica.
Una proposta di legge che prevede la prescrizione e il rimborso dei farmaci cannabinoidi per finalità terapeutiche. Un risultato atteso da migliaia di pazienti in Calabria che non hanno avuto, in questi anni, punti di riferimento sul tema cannabis terapeutica e spesso si sono dovuti rivolgere ad associazioni di altre regioni per avere un sostegno.
È quello che ci racconta, ad esempio, Isabella Palazzo, presidente dell’associazione a promozione sociale “Tutela Pazienti Cannabis Medica” di Lecce. Una nuova associazione di pazienti nata con lo scopo di tutelare, su tutto il territorio nazionale, i diritti fondamentali dei cittadini ammalati in cura con cannabis medica a cui si sono rivolti, appunto, anche 9 pazienti calabresi. Per questo, a giugno di quest’anno, l’associazione si è attivata con una “Richiesta di Tutela dei pazienti malati cronici mediante l’emanazione di una legge che regolamenti l’erogazione gratuita di cannabis medica in Regione Calabria” richiedendo anche un tavolo tecnico di confronto.
Richiesta che ha avuto riscontro positivo come dimostra la lettera ricevuta dalla suddetta associazione dal Consiglio Regionale della Calabria, confermata dall’unanimità del voto in Consiglio Regionale.
“Stiamo andando avanti a piccolissimi passi, ma stiamo andando avanti. Ci siamo mossi per questi nove pazienti calabresi come per tutti gli altri e continueremo su questa strada” ci ha spiegato Isabella.
La Calabria entra perciò finalmente nel novero delle regioni che seguono le indicazioni della normativa nazionale, mettendo a carico del Servizio Sanitario Regionale i preparati terapeutici a base di cannabis.
È un piccolo passo, un piccolo tassello che rompe il silenzio che finora ha avvolto questa regione in merito al tema cannabis terapeutica. La strada da fare è ancora lunga e bisognerà continuare a stare accanto ai pazienti che sicuramente, dovranno affrontare ancora molti ostacoli burocratici. Ma oggi la buona notizia è che si inizia a scalfire questo muro di silenzio ed è sicuramente una motivazione in più, per tutti i malati, per continuare a lottare.
“La legge sulla cannabis terapeutica a mio parere è fondamentale” ha commentato a margine dell’incontro il primo firmatario della legge, Ferdinando Laghi. “Nel senso che va a coprire tutta una serie di patologie estremamente importanti, estremamente rilevanti e dolorose rispetto alle quali tante persone non hanno avuto finora difesa se non l’acquisto individuale del farmaco. Questo ha introdotto un elemento di disuguaglianza individuando due categorie di malati: chi poteva permettersi il farmaco e chi no”
Laghi, del gruppo di De Magistris, già nei mesi scorsi, aveva chiarito: "La presentazione della proposta di legge per la legalizzazione di questa terapia, in specifiche condizioni di malattia, è certamente un elemento di civiltà che vuole mettere la Calabria al pari delle più avanzate regioni italiane".
Era ormai da tempo, infatti, che malati terminali ed oncologici chiedevano alle istituzioni una normativa sui medicinali cannabinoidi per finalità terapeutiche. I componenti della Commissione Sanità avevano già firmato e depositato la proposta prima dell'inizio dell'estate. Fortunatamente, questa volta, la macchina regionale non si è arenata ed è andata dritta al punto: alleviare, seppur solo in parte, le sofferenze di chi vive una situazione non semplice.
La proposta è stata sottoscritta da tutti i componenti della III Commissione regionale permanente, a partire dal presidente Comito che si è adoperato attivamente per migliorarne la formulazione e velocizzarne il percorso. Tra i proponenti anche i consiglieri: Amalia Bruni (misto), Giuseppe Graziano (Udc), Simona Loizzo (Lega), Giuseppe Neri (FdI).
La legge regionale determina le modalità di prescrizione e rimborsabilità per la Regione Calabria di medicinali a base di sostanza vegetale cannabis, nell’osservanza del decreto ministeriale 9 novembre 2015 e attribuisce le specifiche prerogative e le funzioni del ministero della Salute, in qualità di Organismo statale per la cannabis.
L’impiego ad uso medico di cannabis, riporta la presentazione del testo normativo, è considerato un trattamento sintomatico di supporto ai trattamenti standard, quando questi ultimi non abbiano prodotto gli effetti desiderati, o abbiano provocato effetti secondari non tollerabili, o necessitino di incrementi posologici che potrebbero determinare la comparsa di effetti collaterali negativi. In merito all’erogazione la legge prevede che i medicinali cannabinoidi sono prescritti dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta abilitati ed iscritti agli Ordini provinciali dei medici chirurghi e odontoiatri, sulla base di un piano terapeutico redatto da medici specialisti.
La spesa per l’erogazione di medicinali cannabinoidi è a carico del Servizio sanitario regionale, previa la prescrizione specialistica, ed in mancanza di valida alternativa terapeutica, secondo la valutazione del medico prescrittore. La prescrizione deve accompagnare sempre il trasporto dei medicinali cannabinoidi, anche nel caso di trasporto da parte di soggetto delegato. I medici specialisti ed i centri autorizzati alla prescrizione di preparazioni a base di cannabis sono individuati dalla Regione Calabria.
Un bel passo avanti per la Calabria che, finalmente, avrà una normativa in grado di regolamentare i medicinali cannabinoidi ed anche un bel messaggio di unità da parte del Consiglio regionale che dimostra che alcune battaglie, in particolar modo sul fronte della salute e dell'interesse pubblico, non appartengono ad un colore politico, ma a tutti.
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