Cannabis o spinaci? Braccio di Ferro, un eroe antiproibizionista ante-litteram
Quando, il 19 dicembre 1919, la prima striscia a fumetti del Thimble Theatre apparve sul New York Evening Journal, una delle testate di proprietà di William Randolph Hearst, nessuno, nemmeno il suo autore, il disegnatore Elzie Crisler Segar, poteva prevedere quello che sarebbe successo
La striscia era incentrata sull’umile famiglia Oyl: Olive, l’eccentrico fratello Castor e i genitori Nana e Cole. All’inizio la satira a tinte melodrammatiche non riscosse un grande successo ma tutto cambiò il 17 gennaio 1929, quando Segar introdusse un personaggio minore che avrebbe eclissato il cast iniziale: un misterioso marinaio con avambracci ipertrofizzati, un occhio mancante e una pipa perennemente infilata in bocca. Il suo nome era Braccio di Ferro.
In un’epoca segnata dall’assenza di eroi reali e nel pieno della Grande Depressione, Braccio di Ferro conquistò immediatamente le famiglie della classe operaia. Oltre alle strisce quotidiane in bianco e nero e ai fumetti domenicali a colori, Braccio di Ferro divenne un’icona pop grazie ai cortometraggi animati che i fratelli Fleischer iniziarono a produrre per le sale cinematografiche nel 1933. Lui, Topolino e Betty Boop, in quest’ordine, divennero i personaggi dei cartoni animati più amati del decennio. E grazie alla sua popolarità, nella seconda metà degli anni ‘30 il consumo di spinaci aumentò del 33% negli Stati Uniti.
Agli albori della striscia di Segar non c’era alcuna spiegazione per l’incredibile forza di Braccio di Ferro. Ma nel giro di pochi anni il binomio tra il marinaio forzuto e i suoi spinaci era ormai radicato nel fumetto e alla base di alcune battute ricorrenti. All’epoca dei cartoni animati poi, decenni dopo la morte dell’autore, gli spinaci erano diventati una parte essenziale di ogni trama, e il loro consumo da parte di Braccio di Ferro preannunciava la rapida fine dei suoi nemici. Gli spinaci che danno a Braccio di Ferro la sua superforza sembra però stiano a rappresentare un’altra erba magica. Da tempo circola in rete la voce che Segar abbia usato gli spinaci come allegoria della marijuana. Nel 2005, un articolo intitolato “What’s in Popeye’s Pipe?” (Cosa c’è nella pipa di Braccio di Ferro?), scritto dall’attivista canadese per la cannabis Dana Larsen, è diventato virale. Secondo l’autrice “Le prove sono circostanziali, ma ci sono e, se sommate, danno un quadro convincente del fatto che, almeno per molti lettori, gli spinaci che danno forza a Braccio di Ferro sono una chiara metafora dei poteri miracolosi della marijuana” .
Partiamo dal contesto storico. Gli anni ‘30, l’epoca in cui fu creato Braccio di Ferro, non furono definiti solo dalla crisi economica, dalla scarsità di cibo e dalla disoccupazione. Negli Stati Uniti, una volta abrogato il proibizionismo nel dicembre 1933, l’agenda politica del Paese trovò un nuovo nemico: la cannabis. Harry Anslinger, direttore del Federal Bureau of Narcotics, guidò la crociata e usò la sua relazione con Hearst per diffondere una campagna anti-cannabis sulla stampa. In quei tempi, “spinaci” era una parola in codice molto comune per indicare la marijuana e Larsen crede che il termine derivi proprio dalle popolari strisce su Braccio di Ferro. Un esempio classico è “The Spinach Song”, registrata nel 1938 dal popolare gruppo jazz Julia Lee and Her Boyfriends.
Inoltre, la propaganda proibizionista dell’epoca sosteneva che l’uso di marijuana inducesse una super-forza. I mass media, in modo esagerato, proclamavano che i fumatori di erba diventavano straordinariamente forti e persino immuni alle pallottole. Per questo motivo, collegare la forza possente di Braccio di Ferro con il fatto che assumesse verdi foglie di spinaci sarebbe sembrato all’epoca un riferimento ovvio al consumo di cannabis. Le speculazioni di Larsen sono però state smentite da Andrés Perez, storico traduttore spagnolo delle strisce a fumetti: “Conosco bene l’opera di Segar e posso confermare che tutte le congetture contenute nell’articolo sono false. In primis, c’è una vignetta, pubblicata il 29 marzo 1931, in cui Braccio di Ferro stesso dice esplicitamente di fumare tabacco”. Larsen racconta anche che il disegnatore firmava le strisce con il disegno di una sigaretta o di un sigaro: “ma quello era il suo emblema personale fin dall’inizio del Thimble Theater. E riguardo al fatto che Braccio di Ferro assumesse gli spinaci attraverso la pipa, iniziò a farlo negli anni Cinquanta nei cortometraggi animati, non nel fumetto, e in circostanze specifiche: per esempio, quando era legato e poteva usare solo la testa”. Insomma, anche se nelle intenzioni del disegnatore del marinaio gli spinaci alla fine fossero semplicemente spinaci, è bello pensare che Braccio di Ferro sia stato - almeno per alcuni dei suoi lettori - un simbolo dell’antiproibizionismo ante-litteram.
Questo articolo è tratto dal numero 6/2023 della Rivista cartacea Soft Secrets
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