Rimandato a Settembre il voto sull'autoproduzione
Il 14 Luglio in Commissione Giustizia era stato presentato il testo base sulla coltivazione domestica di cannabis. Un passaggio importante e delicato al quale doveva seguire la discussione dei vari gruppi parlamentari e poi il voto in modo da avere un testo di legge definitivo sull’autoproduzione che, successivamente, sarebbe stato presentato alle camere del Parlamento.
Ma nella giornata di mercoledì 4 Agosto Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e anche Italia Viva, hanno chiesto di rinviare il voto a Settembre nonostante Più Europa, PD, M5S e LeU, abbiano invece ribadito la necessità di votare subito e fissare il limite per gli emendamenti a metà ottobre. Il dibattito in effetti è iniziato ormai più di un anno e mezzo fa e l’adozione del testo base sull’autoproduzione sarebbe stato l’inizio del nuovo percorso della legge. Purtroppo ancora una volta si rimanda, non si decide e si lascia il mercato della cannabis in mano alle mafie e i cittadini in un'inutile attesa.
Ricordiamo che ad oggi le proposte di legge sono 3: quella di Riccardo Magi (Più Europa/Radicali) che prevede la regolamentazione della coltivazione domestica e l’introduzione di pene di più lieve entità, quella di Riccardo Molinari (Lega), di segno opposto, che aumenta le pene per le ipotesi di lieve entità relative a produzione, spaccio e detenzione di stupefacenti, prevedendo l’arresto obbligatorio per chi sia colto in flagranza ed elimina la possibilità di scontare la pena con modalità alternative al carcere, e infine firmata da Caterina Licatini (M5S) che si basa sul pronunciamento del dicembre del 2019 delle Sezioni unite della Corte di cassazione che hanno stabilito come non costituisca reato la coltivazione domestica di uno scarso numero di piante di cannabis coltivate con metodi rudimentali.
A questo punto non ci resta che aspettare di vedere cosa succederà a Settembre nella speranza che le vacanze estive non rallentino troppo questo processo.