Libertà per Mr. Lukman
Negli anni in cui viviamo sembra davvero impossibile per noi europei leggere sui media di mezzo mondo che un ragazzo nemmeno trentenne sia stato condannato a morte per aver tentato di aiutare dei pazienti con terapie a base di cannabinoidi. Purtroppo è tutto corrispondente a realtà e Muhammad Lukman, giovane uomo di 29 anni, affronta tale sentenza di primo grado per aver posseduto, processato e distribuito cannabis terapeutica nel suo paese: la Malesia.
Mr. Lukman voleva aiutare le persone fornendo una medicina alternativa per i pazienti. Durante la sua attività ha aiutato 800 pazienti Oggi vi riportiamo le parole del suo avvocato difensore Farhan Maaruf che nell’intervista che segue spiega il contesto all’interno del quale la decisione del tribunale è stata presa e quali sono le prospettive per il suo assistito.
SSIT: Buongiorno Avvocato Maaruf, per cominciare qual’è il contesto in relazione alla cannabis in generale e al suo utilizzo medico in particolare? In Malesia il consumo di cannabis è permesso per motivi medici?
La legge che che regola le droghe in Malesia ha il nome di Dangerous Drugs Act [Ndc. Legge sulle droghe pericolose] e risale al 1952. L’utilizzo di cannabis per motivi medici non è riconosciuto nel mio paese e sia il consumo medico che quello generale non sono riconosciuti.
SSIT: Quali sono le pene per chi infrange questa legge?
La punizione per il consumo di cannabis varia da una multa sino all’incarcerazione per un massimo di 20 anni per il suo possesso, oppure una bastonatura con, in media, dai 3 ai 10 colpi sulle natiche. Per lo spaccio la punizione è la pena di morte attraverso impiccagione. Il fattore che determina l’eventuale differenziazione fra il possesso ed il traffico è la quantità di sostanza detenuta. Se trasporti più di 200 grammi di cannabis verrai automaticamente incolpato di spaccio. SSIT: Ci può descrivere la persona di Mr. Lukman? Si tratta di un’attivista antiproibizionista? Chi è e come si è trovato coinvolto in questo problema giudiziario? Mr. Lukman voleva aiutare le persone fornendo una medicina alternativa per i pazienti. Durante la sua attività ha aiutato 800 pazienti. Non voglio arrivare a dire che si tratti di un attivista in sé, ma la sua attitudine era tale da portarlo a regalare bottiglie di olio di CBD. SSIT: Dalla stampa internazionale sembra di comprendere che Mr. Lukman sia in carcere dal 2015 perché trovato in possesso di 3,1 litri di olio di cannabis, 279 grammi di cannabis e 1,4 kg di sostanza contenente THC. Può confermare questo dato? Quali sono le condizioni di detenzione Mr. Lukman? Lo ha visitato in carcere in questo periodo? La ragione per la quale la sua detenzione dura dal dicembre 2015 è che per le persone accusate di traffico non esiste possibilità di cauzione. Lo status detentivo di Mr. Lukman è quello di detenuto in attesa di pena di morte.
SSIT: Per quanto lei sia a conoscenza questa è la prima volta che un Tribunale malesiano si occupa di cannabis terapeutica?
Per come si è sviluppato il caso, sia per il perito chimico del Governo che ha condotto le analisi, che per gli ufficiali di polizia che hanno condotto la perquisizione e per quelli che hanno condotto l’inchiesta, si tratta del primo caso di questo tipo. Comunque il principio attivo del Delta-9-tetraidrocannabinolo era sconosciuto sotto forma oleosa sino al caso di Mr. Lukman.
SSIT: Durante il processo quanti pazienti sono stati ascoltati per avvalorare la linea di difesa? È stata ascoltata qualche altra persona?
È stato sentito un paziente talassemico ed anche la madre dell’imputato è stata chiamata a testimoniare. La madre di Mr. Lukman infatti ha utilizzato l’olio dopo l’operazione allo stomaco alla quale si è sottoposta un paio di mesi in precedenza all’arresto del figlio.
SSIT: Perché la Corte ha rifiutato di credere alla linea di difesa espressa in appoggio dell’imputato?
Non posso rispondere a questa domanda perché non ci è permesso di criticare le decisioni della Corte. Tuttavia la Corte dovrà diramare le motivazioni della sua decisioni in una data futura, circa nei prossimi due mesi.
SSIT: Quando avrà luogo il processo in Corte di Appello?
L’appello è già cominciato e durerà approssimativamente un anno.
SSIT: Come avvocato difensore si aspetta che cambi qualcosa? Sarà possibile portare nuovi testimoni in favore della non colpevolezza di Mr. Lukman?
Non ci è permesso portare nuovi testimoni al processo di Appello. Personalmente spero che anche la Malesia si aggiorni rispetto all’evidenze globali che riguardano la cannabis terapeutica.
SSIT: Cosa possiamo fare dall’Europa per supportare Mr. Lukman?
La famiglia ha bisogno di assistenza finanziaria. Per chi volesse sostenere la causa di Muhammad Lukman esiste anche una petizione online a questo indirizzo: https://www.change.org/p/jabatan-peguam-negara-free-muhammad-lukman Free Mr. Lukman all’inizio di ottobre aveva raccolto quasi 70.000 firme.