Erba buona e erba cattiva: come annusare le differenze

Maria Novella De Luca
11 Aug 2022

Man mano che la legalizzazione della cannabis si espande, l'erba diventa più facilmente accessibile ed è sempre più riconosciuta anche per i suoi benefici terapeutici. Per questo continua a crescere anche il numero di chi la utilizza.


Che siate consumatori abituali di cannabis o nuovi, è fondamentale per tutti sapere come distinguere l'erba buona da quella cattiva, così da avere la migliore esperienza possibile. Per questo oggi vediamo insieme a cosa fare attenzione per riconoscerla.

Lo strumento migliore nella vostra cassetta degli attrezzi è sicuramente il vostro naso. La differenziazione tra erba buona e erba cattiva è prima di tutto una questione di fiuto, ovvero di saper riconoscere quali terpeni, o composti aromatici, sono presenti in un fiore specifico e il vostro naso è sorprendentemente bravo a fiutare quali stuzzicano la vostra fantasia e quali no.

La buona erba, infatti, è carica di terpeni, composti chimici aromatici naturali che conferiscono all'erba il suo caratteristico odore e sapore. Pertanto, l'erba di prima qualità dovrebbe avere un profumo forte che potete annusare prima ancora di aprire il sacchetto e che sarà simile agli agrumi, ai frutti di bosco o al pino, oppure potrebbe avere un profumo umido, carnoso o gassoso. 

Oltre all’odore ci sono, ovviamente altri passaggi che ci possono aiutare a svelarne la qualità. Una delle prime cose da fare dopo averla annusata, ad esempio, è sicuramente osservarne l'aspetto. Guardare le cime è un modo semplice e veloce per determinare quanto è buona o cattiva l'erba evi aiuterà a prestare attenzione ad alcuni aspetti fondamentali durante la vostra analisi. Vediamo quali.  

Colore

La cosa più semplice per iniziare l'analisi della vostra erba è il colore. Sebbene ceppi diversi siano disponibili in diverse tonalità di verde, in generale, una buona erba dovrebbe essere ricca di colore, per lo più verde con alcune sfumature viola, arancioni, rosse o persino blu. Inoltre, se ci sono dei piccoli peli colorati, è sicuramente un'erba buona. L’erba cattiva può contenere invece contaminanti come muffe, insetti o ragnatele. Le cose a cui dovreste prestare attenzione sono macchie marrone chiaro, marroni o nere, fili bianchi simili a ragnatele e insetti. Sicuramente non vorrete fumare erba ammuffita con degli insetti.

 

Erba buona e erba cattiva: come annusare le differenze

Tricomi

I tricomi sono granelli cristallini o peluria sulle cime che contengono la maggior parte dei cannabinoidi della pianta di cannabis, incluso il THC. La potenza della vostra pianta dipende da quanti tricomi ci sono sul fiore; più tricomi ha la vostra pianta, maggiore sarà la sua potenza e il vostro sballo. Una buona erba dovrebbe quindi apparire scintillante se è ben ricoperta di tricomi.

La qualità dell’erba dipende anche molto da quanto bene è stata coltivata. Sebbene la potatura non determini necessariamente la sua qualità, una cima ben curata e di bell'aspetto è solitamente un buon segno che il coltivatore ha esperienza e si è preso cura del prodotto.

Dovreste poi evitare le cime con semi, foglie e steli ancora attaccati in quanto diluiscono la parte fumabile della vostra erba. I semi, ad esempio, tenderanno a scoppiare quando accenderete la vostra canna e sicuramente non è questo quello che volete. Queste cose, infatti, non contribuiscono allo sballo e rendono solo l'erba più difficile da fumare. Inoltre, paghereste anche di più per l'inutile peso extra.

Seguendo questi passaggi sicuramente riuscirete a capire meglio se l’erba che state acquistando o che avete coltivato da soli è di buona qualità. Manca però la prova del nove, ovvero il suo sapore e la sensazione quando la fumate. Per sapere questo non vi resta che accenderla.

Quando fumate una buona erba, questa dovrebbe avere un buon sapore e una sensazione di morbidezza. Dovreste essere in grado di assaporare i terpeni mentre fate uscire il fumo. Inoltre, non dovreste sentire asprezza o durezza in gola: a volte, fumando dell’ottima erba, vi sembra di inalare aria calda senza alcun colpo alla gola. Ciò è in gran parte dovuto alla pulizia dell’erba, cioè se è stata  adeguatamente sciacquata e conciata nel processo di coltivazione. Se questo passaggio è stato fatto le ceneri dell'erba dovrebbero essere quasi bianche. In generale, infatti, più bianca è la cenere, più pulita è l'erba. Quando l'erba non viene lavata e conciata correttamente, invece, brucerà di nero. Sono i resti di sostanze chimiche come pesticidi e fertilizzanti a far sì che la cenere sia di colore molto scuro. Quindi, se la vostra erba ha cenere nera, molto probabilmente è erbaccia. Inoltre, quando fumate erba cattiva, il fumo sarà aspro e potrebbe provocarvi colpi di tosse. Avrà un sapore amaro o metallico, un po' come la latta, e vi farà sentire in bocca un leggero formicolio o insensibilità. 

Potrebbe capitare anche che un’erba che state analizzando soddisfi tutti gli standard esposti finora ma che, nel momento in cui la fumate, non vi soddisfi a pieno. Tecnicamente quindi, potremmo dire che non è proprio un’erba cattiva ma sicuramente non è ottima.

Bene, ora non vi resta che mettere alla prova le vostre abilità arricchite da questi piccoli consigli e provare la vostra prossima erba.

Erba buona e erba cattiva: come annusare le differenze
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Maria Novella De Luca