La vittoria dei piccoli pazienti
Lo scorso 26 luglio nel Regno Unito è stata una presa decisione attesa da tempo ed invocata con sempre più urgenza: il Ministero dell'Interno ha dato finalmente il via libera alla prescrizione di medicinali a base di cannabis, ricatalogando la pianta a livello penale. Il provvedimento è entrato in vigore immediatamente dopo e ad agosto i pazienti britannici hanno potuto vedere somministrate le primissime dosi.
La decisione del governo May - di certo non famoso per le sue posizioni progressiste - è stata preceduta del parere positivo della professoressa Sally Davies, chief medical officer dell'Inghilterra (la più alta carica istituzionale in termini di consulenza medico-scientifica) e di un consiglio consultivo di medici e specialisti. Il pool di luminari ha confermato il valore terapeutico della cannabis e ne ha caldamente consigliato lo spostamento dalla Tabella 1 alla Tabella 2 delle sostanze stupefacenti, rendendola prescrivibile dalle autorità sanitarie in caso di gravi patologie. Ma gli inglesi non devono ringraziare i camici bianchi, quanto piuttosto i piccoli pazienti: sono loro che hanno esposto in tutta la sua assurdità e crudeltà il divieto di somministrazione di canapa medicinale. Alfie Dingley e Billy Caldewell, due bimbi affetti da gravi forme di epilessia, sono solo i due nomi più famosi. Entrambi hanno conquistato le prime pagine dei tabloid britannici dopo essersi visto vietato il ricorso all'olio di cannabis, prescritto invece legalmente in altri Paesi europei e occidentali. Nel 2017 il medico di Billy Caldwell, riconosciuta l'inefficacia dei farmaci tradizionali, aveva prescritto al dodicenne un estratto a base di cannabis nella speranza di ridurre i violenti attacchi che gli impedivano di condurre una vita normale. Ad invalidare la decisione del pediatra di Billy, ci pensò lo stesso Ministero dell'Interno, intimando al dottore di stralciare la prognosi. La vicenda ha poi preso una piega decisamente grottesca quando, a inizio luglio, la madre del ragazzino è stata arrestata ad Heathrow per importazione illegale di stupefacenti mentre tentava di riportare a casa da Toronto alcune boccette di olio di cannabis. Se la mamma di Billy è stata rilasciata poco dopo, lo stesso non è successo per il farmaco e il dodicenne è stato ricoverato poco dopo a causa delle fortissime convulsioni. Mentre era ricoverato in ospedale, il ministro dell'Interno del Regno Unito Sajid Javid ha usato quello che ha definito "un potere eccezionale" per consentire a Billy un'autorizzazione di emergenza per l'olio di cannabis, che poteva essere amministrata solo dallo staff dell'ospedale di Chelsea e Westminster. Di conseguenza a Billy fu permesso di tornare a casa con la sua medicina. L'episodio altamente pubblicizzato dai media e dibattuto al livello di opinione pubblica, ha quindi spinto Javid a commissionare il rapporto in due parti - completato Sally Davies e dal Consiglio consultivo sull'abuso di droghe - che alla fine ha stimolato la decisione governativa. Il ministro conservatore ha poi congiuntamente istituito un sistema mediante il quale i medici di alto livello potranno rivolgersi a un gruppo di esperti indipendenti per l'autorizzazione a prescrivere la cannabis in casi speciali. "Recenti casi di bambini malati mi hanno chiarito che la nostra posizione sui medicinali correlati alla cannabis non era soddisfacente", ha ammesso Javid nell'annuncio ufficiale. Il dipartimento del Regno Unito per la sanità e l'assistenza sociale, insieme all'Agenzia per la regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari, è stato quindi incaricato di definire esattamente che cosa sia una medicina derivata dalla cannabis. Questa definizione non includerà quasi certamente la tradizionale infiorescenza di cannabis, né potrà contemplare la somministrazione per combustione: l'annuncio dell'Home Office ha chiarito che "solo i prodotti che soddisfano la [loro] definizione saranno riconsiderati. Altre forme di cannabis saranno tenute sotto stretto controllo e non saranno disponibili nemmeno su prescrizione medica". L'attuale sistema in cui i singoli casi devono essere esaminati da un gruppo di esperti indipendenti rimarrà in vigore fino a quando i farmaci approvati istituzionalmente saranno disponibili per la prescrizione. Mentre la mossa è un importante passo in avanti per la cannabis medica nel Regno Unito, il ministro Javid ha sottolineato come questo non rappresenti un primo passo per la legalizzazione della cannabis in senso più ampio, rimarcando che qualunque altra forma di uso della sostanza, in particolare a fini ricreativi, resterà proibita nel Regno sulla base delle norme anti-droga in vigore. La battaglia antiproibizionista per i sudditi della regina è dunque ancora lunga ma è fondamentale registrare questa vittoria. Una vittoria guadagnata grazie ai piccoli e alla tenace resilienza delle loro famiglie, disposte anche all'arresto pur di garantire loro un po' di sollievo. Certo esporre la malattia nell'infanzia non è la carta che si vorrebbe giocare ma, come si suol dire, a mali estremi...