Intervista al Dottor Fabrizio Cinquini
Abbiamo intervistato il Dottor Fabrizio Cinquini, storico pioniere dell'antiproibizionismo italiano e della cannabis come terapia, applicata su un grande numero di pazienti per svariate patologie, andando incontro a numerosi processi con anche una importante assoluzione di qualche anno fa.
A distanza di oltre due anni dall'uscita del tuo libro Dottor Cannabis possiamo affermare che l'Italia così come il mondo intero ha mosso degli importanti passi sia nell'ambito della legalizzazione, sia negli utilizzi terapeutici. Qual è il tuo quadro della situazione? In questo momento stiamo vivendo una lieve dissincronia tra lo stato legislativo, i permessi burocratici per coltivare cannabis legale o light che sia, e la presa di coscienza da parte vuoi delle forze dell'ordine e dell'utenza come dato di fatto. Ormai ci sono da qualche anno i negozi che vendono cannabis light, ci sono modalità tramite farmacie e medici di farsi prescrivere cannabis terapeutica ad alto contenuto di Thc. Permangono tuttavia ancora problematiche: durante i posti di blocco si trovano spesso sequestrate sia la canapa light sia quella medica, soltanto perché si è dimenticato vuoi lo scontrino, vuoi la prescrizione medica, ritrovandosi in brutti cavilli burocratici, legali e giudiziari che lo Stato ha, a mio avviso, confezionato ad arte. Questa affermazione è da me motivata, poiché basterebbe una semplice e-mail a tutte le caserme per far comprendere loro se le cose che sequestrano abbiano del fondamento all'atto pratica della cosa. Mi viene in mente l'esempio accorso all'amico A-Yellow, il quale ha visto sequestrarsi un ettaro di canapa soltanto perché la caserma ove è stata protocollata la denuncia non aveva comunicato alle altre FdO di questo appezzamento regolarmente coltivato. Sarebbe opportuno che lo Stato paghi per certi errori. Aldilà della nostra dissincronia a livello nazionale, nel globo sta sempre più prendendo piede la presa di coscienza che la marijuana non sia una sostanza pericolosa, quindi tutte le vecchie stigmatizzazioni stanno svanendo. Nella mia gamma di pazienti, posso affermare che non appartengono alle categorie della società associate per luogo comune alla cannabis, bensì a persone che hanno compreso il concetto che una tisana di cannabis con Thc o Cbd siano preferibili ad una puntura di Voltaren o a qualsiasi altro trattamento classico sui dolori cronici con effetti collaterali più drammatici. È per me una soddisfazione sentire persone spesso anziane soddisfatte per il tipo di benefici che stanno traendo dalle terapie.
E nel resto del mondo?
A livello mondiale stiamo vedendo una sorta di risveglio delle coscienze, seppur tutt'oggi vediamo un potere occulto che ci governa (chiamalo potere celeste oppure elettromagnetismo del pianeta) come una sorta di algoritmo che regola determinati comportamenti della società basati sulla repulsione verso fenomeni nuovi e nascenti. Devo comunque sottolineare anche molti aspetti positivi di gruppi di persone che con principi di condivisione, sviluppo e ricerca comune si agisce per creare prosperità anche dove non c'è. Non ci rendiamo conto che abbiamo una potenza anche nel gestire il clima a tal punto che si potrebbe sfruttare per cambiare in positivo il nostro pianeta (da far piovere in terreni desertici al creare raccolti con più stagioni durante l'anno, sia per la cannabis che per il resto dei prodotti agricoli), perciò questo terrore di scarsità di risorse è incongruo rispetto a quanto effettivamente l'uomo sarebbe evoluto con l'avvento della tecnologia. Possiamo affermare che mancano le volontà politiche.... Oggi stiamo vivendo una fase particolare con una lotta di due correnti di pensiero: populismo e globalismo. La contrapposizione tra chi vuole un mondo libero e aperto e chi invece è attaccato al concetto di un mondo con confini, dogane ed eserciti con le divise differenti. Ovviamente è necessario guardare dentro noi stessi soprattutto per le paure ataviche: difficilmente si vedono le persone che mettono la propria energia in più per il benessere comune e condiviso.
Il Ministro della Salute Grillo e il cambio al vertice del CSS
Rimanendo nella politica, per la prima volta un Ministro della Salute della nostra Repubblica si è espresso favorevolmente alla legalizzazione della cannabis. Cosa ne pensi a riguardo? Sono soddisfatto della presa di posizione e ho applaudito anche la sua scelta di togliere dal proprio posto un gruppo di ricercatori in chiaro conflitto d'interesse endemico [Ndr. I vertici del Consiglio Superiore di Sanità] che, vuoi per il libro paga cui appartenevano direttamente o indirettamente, non potevano rilasciare giusti e positivi pareri in merito alla questione. Pensiamo a quanto affermato sulla canapa light in merito alla questione: farebbe annidare il Thc nel cervello. È un'ipotesi, prendiamola come verosimile, ma dove sarebbe il danno? Forse sarebbe giusto affermare che potrebbe salvare da bruschi deterioramenti, annichilimenti, necrosi cellulari. Ad ogni modo non esiste alcuna evidenza statistica dei danni così gravi da loro descritti, anzi si sono fatti un drastico autogol in ambito scientifico. È di recente l'altra buona notizia della presa di posizione in Lombardia in merito alla cannabis terapeutica. Ci sono ulteriori aggiornamenti dall'Italia? In Toscana si sta sperimentando una produzione nell'ordine delle centinaia di chilogrammi per produrre estrazioni di Cbd puro da destinare all'utilizzo persino psichiatrico. Mi fa un grande piacere, poiché fino ai tempi più recenti le molecole cannabinoidi erano viste come il male dagli specialisti in psichiatria, invece oggi potranno somministrare queste molecole al posto di altre con effetti collaterali ben peggiori per trattamenti bipolari, ansiolitici e depressivi. All'estero la musica è cambiata da un bel po' di tempo... Il Nordamerica è in perfetta linea con la normalizzazione della cannabis come trattamento. L'America Latina ha condiviso fin dalla notte dei tempi con la marijuana, quindi, oltre all'Uruguay, potrebbero scoprire numerosi potenziali economici.
La cannabis terapeutica
E l'Italia continua con l'acquisizione di cannabis dal Canada e dai Paesi Bassi... È davvero assurdo che si continui con questa prassi quando hai un Paese nel bel mezzo dell'area mediterranea con tutti i microclimi e le aree ancora da destinare alle coltivazioni che abbiamo. Senza dimenticare il fatto che i soli 500 Kg che importiamo rappresentano le disponibilità per al massimo 1.500 pazienti che necessitano di trattamenti per dolori cronici (purtroppo questo numero di pazienti lo abbiamo già nella sola area della Toscana Nord Ovest). L'Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze, vuoi per scelte delle genetiche effettuate, vuoi per la poca efficienza nel dover analizzare le variabili necessarie, ha commercializzato un prodotto che purtroppo non è di qualità come quelli canadesi e olandesi. In questo contesto diversi investitori hanno deciso di puntare diversi milioni di euro per creare prodotti, al momento a base di Cbd controllati e privi di contaminanti. Ci parleresti di cosa si occupa la SICAM, della quale fai parte e quali sono gli obbiettivi? La SICAM è la Società Italiana di Canapa Medica, accessibile per il momento a medici, farmacisti e agronomi. Il fine di questa istituzione è di formare tutti gli operatori di settore sulla tematica della cannabis come terapia e dal lato botanico. Stiamo cercando di organizzare delle vertical farm, che definisco dei posti perfetti dal punto di vista dell'efficienza e dell'igiene e si può garantire una stabilità genetica negli anni e nei secoli. Dal punto di vista informativo siamo in procinto di produrre una monografia sul Cbd, una ricerca inerente le varietà di cannabis sativa del catalogo europeo, le loro proprietà correlate ai terreni e all'ambiente. Grande importanza è data dall'apporto dell'intelligenza artificiale che permette un controllo sempre più completo e automatizzato dalla semina all'impacchettamento del prodotto. Per quanto riguarda la legalizzazione della cannabis in Italia, pensi che possa essere possibile per i ragazzi nati dagli anni 90 a quelli 2000 assistere ad una legalizzazione nel futuro prossimo? La stanno già vedendo di fatto se tengono l'occhio all'astronave di Madre Terra. Nella nostra località provinciale e nazionale purtroppo esistono correnti religiose e filosofiche che non puntano alla serenità e al benessere degli individui. A livello di libertà stiamo sempre più accodandoci ai vari Paesi che hanno da tempo o stanno legiferando, con dei gap da dover colmare che potrebbe invece essere a favore dei nostri connazionali, viste le creatività nostrane.