I danni prodotti dalla legalizzazione della cannabis

Un'analisi lucida sulla legalizzazione negli States
Di William Texier
Oltreoceano si sta facendo la storia: dopo anni di guerra alla droga la cannabis viene legalizzata in Canada ed in alcuni Stati americani. Non dobbiamo però vivere questa tappa acriticamente anche perché la "legalizzazione all'americana" può comportare problematiche che, a volte, l'entusiasmo di questa nuova era non aiuta a vedere. William Texier, grower e pioniere mondiale dell'idroponica ci propone alcune riflessioni accorate sul futuro di questo mercato.
Abbiamo atteso per una vita che i diversi usi della cannabis diventassero legali. In molti hanno pagato le amare conseguenze della famigerata guerra alla droga: quante vite mandate in rovina? Quante proprietà sequestrate? Quanti anni passati in prigione da persone non violente il cui crimine era stato solo quello di aumentare la biomassa del pianeta… e per cosa, poi? Per la maggior parte dei produttori tradizionali, infatti, questa nuova “legalità” è un incubo. Quello della West Coast negli Stati Uniti è un buon esempio dei problemi causati dalla legalizzazione della cannabis. In un semplice articolo non si può descrivere la portata del fenomeno e l’esplosione delle coltivazioni in seguito alla legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo negli Stati americani che si affacciano sul Pacifico. Le cifre che indicano le tonnellate prodotte, l’estensione del territorio sfruttato, il denaro investito e il giro di affari complessivo dell’industria della cannabis sono talmente esagerate che è difficile farsi un’idea di ciò che rappresentano realmente.La California.

L’Oregon.
La variabilità dei prezzi è un’altra delle cause dietro il fallimento dei produttori. Senza licenza non si può vendere ai dispensari ma solo al mercato nero; talvolta il mercato si satura e il prezzo rimane molto al di sotto delle aspettative del produttore, come è accaduto, ad esempio, nel vicino stato dell’Oregon. Quando l’uso ricreativo della cannabis è diventato legale in Oregon nel 2015, molti hanno iniziato a coltivare pensando di avere a che fare con la gallina dalle uova d’oro. La popolazione dell’Oregon però non era così numerosa e non avrebbe mai potuto fumare tutta quell’erba che, per via delle leggi federali, era ed è ancora illegale (e fino a quando lo sarà?) portare al di là del confine. I coltivatori, dunque, si sono ritrovati letteralmente seduti su tonnellate di erba che non potevano vendere, cosa che ha fatto precipitare il prezzo fino a un paio di centinaia di dollari per libbra. Una situazione davvero anomala: in tutti gli stati occidentali è permesso usare la cannabis a scopo ricreativo, ma è ancora vietato attraversare i confini fra uno stato e l’altro.Il Nevada e nuovamente la California. Quali metodi produttivi?
Ecco perché, quando la cannabis è stata legalizzata in Nevada nel luglio del 2017, a Las Vegas, che conta circa 40 milioni di turisti ogni anno, gli affari sono andati in crisi in poco più di una settimana (ma per un breve periodo, non c’è da preoccuparsi). Chi è che oggi coltiva cannabis in California? Beh, se si hanno abbastanza soldi da acquistare la giusta struttura, fare i giusti investimenti e ottenere le licenze, allora si può pensare di avviare questa attività come tanti altri, tenendo presente che coltivazione ed estrazione sono gestite principalmente da singoli o gruppi di investitori in possesso di capitali non indifferenti.
Le conseguenze per l’ambiente.

Modalità emergenti di consumo
Anche le modalità di consumo stanno cambiando. Ai tradizionali fiori, la maggior parte dei consumatori preferisce ormai gli estratti da fumare con la sigaretta elettronica. Inoltre, vanno di moda vari tipi di dolci. Le dosi sono sufficientemente basse da non avere effetti troppo forti sui consumatori. La richiesta di prodotti contenenti CBD è aumentata e nel futuro prossimo potrebbe arrivare persino a superare le vendite di prodotti ricchi di THC. Anche l’uso terapeutico è in aumento e i fondi investiti nella ricerca sono cospicui. Il prossimo Eldorado sarà il Canada. Con la legalizzazione della cannabis a livello federale, è qui che si faranno i più grossi investimenti. Quando le nuove leggi entreranno in vigore, ci saranno conseguenze in tutta l’America del Nord e forse in tutto il mondo.Nell’ambito di un’ottima iniziativa, molte contee stanno revocando le condanne per reati legati alla marijuana, a beneficio anche di tutti coloro ai quali è stato negato un contratto di lavoro per colpa della fedina penale.I tempi stanno cambiando anche per il settore dei materiali connessi alla coltivazione, come fertilizzanti, impianti di coltura, terricci e substrati, illuminazione, attrezzature per la ventilazione ecc.
Chi favorisce la legalizzazione?

Molti di noi hanno atteso per una vita la fine di un divieto così sciocco ma sembra che il nostro modo di vedere le cose fosse un po’ ingenuo. Sì, è vero, la cannabis diventa legale, buonsenso e giustizia finalmente stanno vincendo... ma il caso della California dimostra che ci vuole molto di più. Per lasciarsi alle spalle decenni di oscurantismo, è necessario pianificare e tracciare in anticipo un quadro completo.Speriamo che almeno in Europa si impari dalla situazione nordamericana e che l’ormai inevitabile legalizzazione sia progettata con più attenzione per le diverse parti in gioco.

S
Soft Secrets