CBD: cos'è e a cosa serve

Maria Novella De Luca
01 Jun 2022

Oggi che finalmente la cannabis sta godendo di una rinascita della ricerca attraverso gli sforzi di legalizzazione, la scienza medica sta acquisendo una prospettiva molto più dettagliata su questa pianta popolare e affascinante.


Secondo Clini calTrials.gov , un database di studi clinici finanziati privatamente e pubblicamente condotti in tutto il mondo, ci sono circa 150 studi in corso che stanno testando il CBD come trattamento per un'ampia varietà di condizioni di salute, tra cui autismo, alcolismo, malattie della pelle e schizofrenia.

Il cannabidiolo (CBD) in effetti, negli ultimi anni è spesso trattato dai media e gode di una crescente pubblicizzazione che lo ha reso una scelta popolare tra i prodotti di benessere per i suoi benefici potenziali.

Ma cos'è esattamente il CBD? E perché è così popolare?

Il CBD (cannabidiolo) ha acquisito importanza per la sua applicazione in ambito medico, dapprima negli Usa e successivamente, e un po’ a rilento, in Europa e in particolare in Italia, fino ad essere oggi un prodotto conosciuto e apprezzato anche da noi. La strada da percorrere sia da parte della ricerca medica che delle istituzioni è ancora lunga ma, da quando i primi studi ne hanno messo in luce le qualità benefiche, la canapa gode di una particolare attenzione. Il cannabidiolo è un composto naturale che si trova nel fiore resinoso della cannabis, una pianta con una ricca storia come medicinale che risale a migliaia di anni fa. Una sostanza sicura e che non crea dipendenza, il CBD è uno dei più di cento " fitocannabinoidi ", che sono unici per la cannabis e conferiscono alla pianta il suo robusto profilo terapeutico. Secondo un rapporto dell'Organizzazione Mondiale sella Sanità, "Negli esseri umani, il CBD non mostra effetti indicativi di alcun potenziale abuso o dipendenza. Ad oggi, non ci sono prove di problemi relativi alla salute pubblica associati all'uso del CBD puro".

Il CBD è strettamente correlato a un altro importante fitocannabinoide medicinale attivo: il tetraidrocannabinolo ( THC ), il composto che provoca lo sballo per cui la cannabis è famosa. Queste sono le due componenti della cannabis che sono state maggiormente studiate dagli scienziati.

Sia il CBD che il THC hanno importanti attributi terapeutici. Ma a differenza del THC, il CBD non fa sentire una persona "stonata". Questo perché CBD e THC agiscono in modi diversi su diversi recettori nel cervello e nel corpo.

Il CBD può effettivamente ridurre o neutralizzare gli effetti psicoattivi del THC , a seconda della quantità di ciascun composto consumato. Molte persone vogliono i benefici per la salute della cannabis con meno sballo o addirittura senza. Il fatto che il CBD sia terapeuticamente potente, non inebriante e facile da assumere come olio di CBD, lo rende un'opzione di trattamento allettante per coloro che sono cauti nel provare la cannabis per la prima volta.

CBD e THC interagiscono con il nostro corpo in vari modi. Uno dei principali è imitare e aumentare gli effetti dei composti nel nostro corpo chiamati "cannabinoidi endogeni", così chiamati per la loro somiglianza con i composti presenti nella pianta di cannabis. Questi "endocannabinoidi" fanno parte di ciò che gli scienziati chiamano "sistema endocannabinoide".

La scoperta del sistema endocannabinoide ha notevolmente migliorato la nostra comprensione della salute e della malattia. Ha importanti implicazioni per quasi ogni area della scienza medica e aiuta a spiegare come e perché CBD e THC sono composti così versatili e perché la cannabis è una pianta così ampiamente consumata, nonostante il suo stato illegale.

I tre componenti principali del sistema endocannabinoide

Il sistema endocannabinoide è composto principalmente dai seguenti tre elementi:

Recettori cannabinoidi

Due tipi di recettori cannabinoidi, CB-1 e CB-2, sono presenti nel sistema nervoso periferico e centrale. Più precisamente troviamo questi recettori nel sistema immunitario, nei reni, nel fegato, nel cervello, nel sistema gastrointestinale etc.

Endocannabinoidi

Noti anche come cannabinoidi, che il corpo umano produce naturalmente, gli endocannabinoidi influenzano il modo in cui il corpo sperimenta il dolore, la memoria, l’appetito, l’immunità, l’umore e altro. Esercitano la loro influenza all’interno del corpo umano vincolandosi ai recettori endocannabinoidi.

Enzimi

Una volta che un endocannabinoide ha giocato il suo ruolo nel mantenere l’omeostasi all’interno di una specifica parte del corpo umano, un enzima di acido grasso lo degraderà.

In che modo il CBD influisce sul sistema endocannabinoide?

Il meccanismo esatto con cui i cannabinoidi agiscono non è completamente chiarito ma la scoperta del sistema degli endocannabinoidi, sistema naturale presente nell'uomo, ha fornito alcune indicazioni in più. In generale i recettori sono molecole proteiche presenti dentro o sulla superficie delle cellule a cui una sostanza (come un farmaco) può legarsi, modificando di conseguenza il comportamento di quella cellula o la sua attività. I principi attivi della cannabis esercitano i loro effetti sul recettore CB1 e il recettore CB2. I recettori CB1 si ritiene possano esercitare i loro effetti a livello centrale, mentre i recettori CB2 esercitano i loro effetti sulle cellule del sistema immunitario. Quando un endocannabinoide si lega ad un recettore cannabinoide provoca una riduzione del rilascio di segnali tra le cellule e i risultati sono, ad esempio, una riduzione delle contrazioni muscolari. I cannabinoidi della pianta interagiscono con i recettori cannabinoidi umani CB1 e CB2 con un effetto sulle vie motorie e del dolore, migliorando la spasticità senza causare debolezza muscolare. Il dolore e la frequenza degli spasmi associati alla spasticità migliorano, insieme ad altri sintomi correlati come disturbi del sonno e problemi alla vescica.

Benefici del cannabidiolo per la salute

Il CBD è stato pubblicizzato per un'ampia varietà di problemi di salute, ma la più forte evidenza scientifica è per la sua efficacia nel trattamento di alcune delle sindromi epilettiche infantili più crudeli, come la sindrome di Dravet e la sindrome di Lennox-Gastaut (LGS), che in genere non rispondono ai farmaci antiepilettici. In numerosi studi, il CBD è stato in grado di ridurre il numero di convulsioni e, in alcuni casi, di fermarle del tutto. 

Studi sugli animali e auto-segnalazioni o ricerche sugli esseri umani suggeriscono che il CBD può anche aiutare con:

Ansia: il cannabidiolo si è rivelato un potente alleato contro l'ansia, nonché molto più sicuro e meno invasivo rispetto a molti farmaci che vengono somministrati in questi casi, quali Xanax, Valium o Benzodiazepine.

Insonnia: gli studi suggeriscono che il CBD può aiutare sia ad addormentarsi che a mantenere il sonno.

Dolore cronico: sono necessari ulteriori studi sull'uomo per confermare le affermazioni secondo cui il CBD aiuta a controllare il dolore. Uno studio sugli animali  dell'European Journal of Pain  suggerisce che il CBD potrebbe aiutare a ridurre il dolore e l'infiammazione dovuti all'artrite se applicato sulla pelle. Altre ricerche identificano come il CBD possa inibire il dolore infiammatorio e neuropatico, che sono difficili da trattare.

Dipendenza: il CBD può aiutare a ridurre il desiderio di tabacco ed eroina in determinate condizioni, secondo alcune ricerche sugli esseri umani. I modelli animali di dipendenza suggeriscono che potrebbe anche aiutare a ridurre il desiderio di alcol, cannabis, oppiacei e stimolanti.

CBD Farmaceutico

C'è molta eccitazione per il potenziale curativo del CBD, con buone ragioni. Ma dobbiamo ricordare che solo nel giugno del 2018 la Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense ha riconosciuto il cannabidiolo come medicinale approvando Epidiolex, una formulazione di CBD farmaceutica quasi pura , come trattamento per due gravi disturbi convulsivi pediatrici, la sindrome di Lennox-Gastaut e la sindrome di Dravet.

Questa è stata la prima volta, da quando la "marihuana" è diventata un crimine invece che una cura, che il governo federale ha elogiato ufficialmente un prodotto derivato dalla cannabis.

In risposta alla storica decisione della FDA, la Drug Enforcement Administration ( DEA ) annunciò, nel settembre dello stesso anno, di aver rimosso Epidiolex dalla classificazione Schedule I, una categoria riservata ai farmaci pericolosi senza valore medico. Da quel momento in poi, Epidiolex è stato considerato un farmaco Schedule V, la designazione meno pericolosa ai sensi del Controlled Substances Act. La DEA in seguito ha "deprogrammato" Epidiolex e lo ha rimosso dall'elenco delle sostanze controllate del governo federale.

Ma la DEA ha mantenuto la cannabis e il CBD (quando derivati ​​da una pianta di cannabis con più dello 0,3% di THC ) nella Tabella I come narcotico illegale. Il CBD farmaceutico, quindi, è ufficialmente l'unico cannabinoide "buono" mentre il resto della pianta rimane un'erba "malvagia".

In Italia, invece, ancor prima del 2018, era stato approvato Sativex, con decreto in GU del 30 aprile 2013 per il trattamento della spasticità muscolare causata da sclerosi multipla, nelle persone che hanno già assunto altri trattamenti per la spasticità ma non hanno ottenuto un adeguato beneficio o hanno riportato eccessivi effetti collaterali. Sativex è uno spray (orale) formulato con i due estratti naturali più conosciuti della pianta di cannabis: delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Questo farmaco può essere prescritto dal neurologo del centro clinico.

Come si può assumere il CBD?

Il CBD si presenta in molte forme, inclusi oli, estratti, capsule, cerotti, vaporizzatori e preparati topici per l'uso sulla pelle. Se avete bisogno di ridurre un'infiammazione o alleviare i dolori muscolari e articolari, un olio, una lozione o una crema topica infusi con CBD, o anche una bomba da bagno, potrebbero essere l'opzione migliore. In alternativa, un cerotto CBC o una tintura o uno spray progettato per essere posizionato sotto la lingua consente al CBD di entrare direttamente nel flusso sanguigno.

Leggi anche https://softsecrets.com/it/articolo/cbd-cosa-sappiamo-fino-ad-ora

Seguici sui nostri canali social Facebook e Instagram

M
Maria Novella De Luca