Mila Jansen, la regina dell'hashish al DabADoo sudamericano

Maria Novella De Luca
27 Sep 2022

Se parliamo di eroi ed eroine del mondo della cannabis, al primo posto troviamo sicuramente quella che è ormai conosciuta come la Regina dell’Hash, Mila Jansen.


E ne parliamo oggi perché in questi giorni sta partecipando al DabADoo Tour 2022 sudamericano, e il 4 ottobre arriverà in Argentina, per poi passare in Cile e in Messico, con libri da vendere e tanti eventi sulla cannabis. DabADoo è una delle numerose competizioni dedicate solo ai concentrati di cannabis, ovvero agli estratti senza solventi, fondato anni fa dalla stessa Jansen. Il primo DabADoo si è tenuto ad Amsterdam ed è stata la festa per i 69 anni della sua fondatrice. Dal 2013 si è ingrandito includendo nella famiglia sempre più paesi in tutto il mondo.

La storia di questa donna è affascinante e avvincente e ci racconta il mondo hippy ad Amsterdam negli anni ‘60 e ‘70. Una vera avventuriera che si è fatta strada in un settore che, almeno all’epoca, era dominato dagli uomini. Innovatrice e inventrice della prima macchina di separazione meccanica "automatica" ad acqua fredda destinata alla cannabis, l'Impollinatore e poi delle buste Ice-O-Lator, che ora sono una tecnologia standard per la produzione di hashish d'acqua. 

Sono queste invenzioni che l'hanno trasformata in un'icona femminile della cannabis quando la legalizzazione non era nemmeno all'orizzonte e per questo stesso motivo è stata onorata dall’High Times Magazine con il Lifetime Achievement Award. 

“Sono la regina dell'hashish perché ho inventato la prima macchina per separare meccanicamente i tricomi dal resto della marijuana”, racconta lei stessa.

“L'hashish è stato fatto manualmente per migliaia di anni in paesi come Afghanistan, Iran e Pakistan. Con la mia invenzione le persone per la prima volta sono state in grado di creare il proprio hashish senza dover passare ore a farlo".

Il Pollinator, infatti, è l'emblema di innumerevoli anni di esperienza e passione nell'estrarre tutto il meglio dalla pianta di cannabis.

Fu davanti alla sua lavatrice, mentre la guardava girare, che un giorno arrivò l’illuminazione: quella macchina separava lo sporco dai vestiti e con lo stesso sistema si sarebbero potuti dividere i cristalli dai fiori e dalle foglie. Così fece la sua prima prova, mise una parte del suo raccolto già secco nella lavatrice e lasciò che la forza centrifuga facesse il suo lavoro.

"La lavatrice è stata inventata per tenere puliti i calzini e nell'Impollinatore i cristalli, invece, sono lo sporco da separare", spiega ridendo durante un’intervista.

Il primo prototipo di Pollinator venne presentato al pubblico durante la High Times Cannabis Cup del 1994. Era un enorme passo avanti, e da quel momento, le cose andarono sempre meglio poiché il mercato notò subito il potenziale del macchinario. Un dispositivo innovativo, in effetti, che semplificava notevolmente la vita dei fumatori di ganja. Sono passati molti anni, e l'azienda vende ancora il dispositivo originale, ma in versione migliorata e perfezionata.

Pollinator dry machine
Pollinator-Dry-Sift-Machine

Ma il racconto della vita della Jansen è forse ancora più interessante del suo prodotto. Dopo aver provato il suo primo spinello nel 1964, Mila realizzò che la cannabis era la sostanza perfetta per lei, infatti continua a fumarla ancora a distanza di 50 anni.

“Avevo ventuno anni quando aprii la boutique Kink22, era un periodo selvaggio quello, ad Amsterdam negli anni Sessanta, e nel novembre del 1967 diventammo una casa da tè. Non è mai stato un coffee shop perché non vendevamo nulla, condividevamo solo qualsiasi hashish arrivasse dalla Turchia, dal Libano o dall'Afghanistan”.

Come si può immaginare, le autorità scoprirono presto la vera natura delle operazioni, e il tea shop fu costretto a chiudere. Mila lasciò l'Europa insieme alla figlia, e si stabilì in India.

“Finimmo per restare lì quattordici anni. Fu una parte meravigliosa della mia vita. D'estate camminavo attraverso l'Himalaya con i miei quattro figli e d'inverno passavamo del tempo a Goa. Avviai un'azienda di maglieria con donne del posto e uno dei posti più popolari per vendere quei maglioni pesanti fatti a mano era in California”.

Nei suoi viaggi in quella regione, sia in paesi come il Pakistan che l'Afghanistan, osservò come veniva prodotto l'hashish: com'era il processo, chi lo faceva e, cosa molto importante per quello che sarebbe successo dopo, quanto tempo occorreva per farlo.

“Ma alla fine il nostro tempo in India terminò e ci trasferimmo tutti ad Amsterdam”. Dopo poco tempo Mila entrò nuovamente nel settore "verde" della cannabis dove  ancora oggi continua a lavorare.

Mila Jansen continua a fumare quotidianamente la sua sigaretta di hashish mischiata a tabacco. Il primo e l'ultimo tiro della giornata sono i suoi preferiti, “i più speciali”, dice. 

Per chi volesse conoscerla meglio, la sua storia è raccontata nella potente autobiografia “Mila. Come sono diventata la Regina dell’hashish".

Potete seguirla anche sulle sue pagine Instagram e Facebook e restare aggiornati sugli eventi del tour sudamericano sulla pagina Instagram di DabADoo https://www.instagram.com/dab_a_doo_event/?hl=it

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Maria Novella De Luca