Cannabis e celebrità: volti noti a sostegno della legalizzazione

Maria Novella De Luca
05 Aug 2022

Spesso, per molte patologie, la mancanza di cure efficaci nel tempo e l’insorgenza di effetti collaterali gravi, spingono i pazienti alla ricerca di trattamenti alternativi. Tra questi c’è sicuramente la cannabis terapeutica.


Insieme al suo uso nella cultura pop, infatti, la cannabis ha una ricca storia nel campo della medicina e con la recente legalizzazione in Canada, è iniziato ed è in aumento, un dibattito più aperto, soprattutto in America.

Come sappiamo la ricerca è ancora limitata e restano dubbi sulle sue proprietà medicinali ma sempre più testimonianze dimostrano benefici dell’utilizzo della cannabis per molte patologie. Molte testimonianze ci arrivano anche dal mondo dello spettacolo e da celebrità che ne sostengono la legalizzazione perché la utilizzano per loro stessi come terapia del dolore ma anche per aiutarsi con il Parkinson o con gli effetti collaterali del cancro. Celebrità da Lady Gaga a Morgan Freeman hanno parlato del loro utilizzo di cannabis, infatti. E altre, come ad esempio Whoopi Goldberg, che usa la sua penna vaporizzatrice per il glaucoma, hanno persino investito nella creazione di vere e proprie aziende sulla cannabis.

Nel 2016, Whoopi Goldberg, sostenitrice della marijuana, collaborò con la fondatrice di Om edibles, Maya Elisabeth, per creare Whoopi & Maya, una linea di prodotti a base di cannabis medica progettati per ridurre al minimo il disagio mestruale. La linea, che nel 2020 ha chiuso i battenti, comprendeva bagni e balsami per il corpo alla cannabis medica, barrette di cacao infuse con CBD e THC e tinture a base di erbe disponibili in California e Colorado. Whoopi continua a essere comunque un'amante schietta della sua penna per vaporizzatori, Sippy, per il suo aiuto nel trattamento del mal di testa indotto dal glaucoma e per aver sostituito le "manciate di Advil" che prendeva precedentemente per gestirlo.

Anche l’attore, scrittore e attivista, Michael J Fox è un grande sostenitore del CBD. Il grande attore che tutti ricorderemo in “Ritorno al Futuro” sembra essere tornato veramente “dal futuro” con un segreto che negli anni 90 ancora era sconosciuto: l’uso del CBD per affrontare il Parkinson. All’età di 29 anni, gli venne, infatti, diagnosticato il morbo di Parkinson giovanile e per i successivi 7 anni lo ha tenuto per sé, non sapendo come affrontarlo. Ma in quei 7 anni ha scoperto il CBD che gli ha permesso di affrontare al meglio la patologia.

Studi scientifici hanno dimostrato che il CBD aumenta naturalmente il livello di dopamina nel corpo senza gli effetti collaterali degli altri trattamenti. Questo innalzamento allevia il tremolio involontario e gli spasmi muscolari diminuendo il dolore alle giunture, permettendo a chi soffre di Parkinson una maggiore mobilità. Finora, purtroppo, non è ancora stata trovata una cura per questa malattia anche se esistono dei trattamenti che aiutano ad alleviarne i sintomi. Il CBD, appunto, è uno di essi. Nel 2000, l’attore ha fondato la Michael J. Fox Foundation for Parkinson Research, la più grande associazione senza scopo di lucro che si occupa di medicinali per il trattamento del Parkinson e di sviluppo della ricerca. Questa associazione finanzia diversi studi relativi al CBD che mostrano come i cannabinoidi possano proteggere le cellule cerebrali e prevenire malattie di vario genere, attraverso meccanismi antiossidanti e antinfiammatori.

https://www.michaeljfox.org/

Cannabis e celebrità: volti noti a sostegno della legalizzazione
Dal sito della Michael J. Fox Foundation

Un altro grande fan della cannabis è Morgan Freeman che iniziò ad usare la cannabis nel 1997, dopo un grave incidente d'auto. Da allora è un fermo sostenitore della completa legalizzazione della cannabis. L’incidente gli ha causato danni permanenti al sistema nervoso della mano sinistra, per questo indossa un guanto di compressione per evitare il ristagno del sangue. Indicando la sua "protezione", l'attore disse: "La marijuana ha molti usi utili. Ho dolore al braccio e l'unica cosa che è in grado di darmi sollievo è proprio la cannabis". La dichiarazione arriva direttamente dal Premio Oscar che in un'intervista al Daily Beast confessò di fare uso quotidiano e terapeutico della marijuana: "La mia prima moglie mi ha introdotto all'uso della marijuana molti anni fa. Come la prendo? In qualunque modo: la mangio, la bevo, la fumo, la sniffo". E aggiunse: "Dicono anche che la marijuana possa alleviare a tal punto il dolore dei ragazzi con crisi di epilessia, da permettere loro di avere una vita normale. Per questo bisogna dire sì alla legalizzazione su tutta la linea". "Che effetti negativi vuole che abbia?", conclude, "Guardi Woodstock nel 1969. Dicevano: 'Non abbiamo intenzione di preoccuparci di loro o di dire nulla sul fumare marijuana' e non ci sono stati problemi o scontri".

E ancora, per citare altri nomi noti legati alla cannabis e alla sua legalizzazione, dobbiamo ricordare lo scrittore di acclamati film come "Wall Street", "Scarface" e "Platoon". Parliamo di Oliver Stone che loda le proprietà della cannabis per affrontare il trauma psicologico. In un'intervista alla CBS dichiarò che in Vietnam la cannabis gli aveva permesso di restare umano.

"In Vietnam sono diventato dipendente dalla marijuana e questo mi ha aiutato a restare umano durante una guerra molto difficile; molta della gente di colore che la consumava mi ha anche insegnato tanta musica, come il jazz, il soul, la dance, ed e' per questo non mi sono trasformato in un soldato piu' duro. C'erano infatti anche altri elementi nel plotone che odiavano le droghe e bevevano alcol, ascoltavano musica country, ma uccidevano molti civili".

L’elenco delle celebrità che fanno uso di cannabis e che usano la loro fama per portare alla luce i suoi benefici e sostenerne la legalizzazione è ancora lungo ma per concludere il nostro breve viaggio abbiamo scelto un’icona e un sostenitore della cannabis medicinale che non sempre viene citato come tale. Stiamo parlando del cantautore, attivista e leader dei Police che nel 2010 scrisse per l’Huffington Post un articolo intitolato “Let’s end the War on Drugs” nel quale sembrava sorprendentemente sconvolto dalla mancanza di pazienti che accedevano ai prodotti della cannabis medicinale. Nel 2011, Sting fece anche parte di una lettera aperta indirizzata al primo ministro David Cameron per depenalizzare il possesso di droga. Il cantante sostenne che: "dare ai giovani precedenti penali per possesso di droghe leggere serve a poco, è ora di pensare a soluzioni più fantasiose per affrontare l'uso delle droghe nella nostra società". Sting ha anche ammesso l'uso della cannabis per ispirazione creativa. In un’intervista pubblicata su Rolling Stones nel 2014, disse: “se mi sento bloccato su un testo oppure se un idea non funziona bene, a volte un tiro d'erba mi può aiutare”. Anche se, ha detto che non è un fumatore sociale, preferisce usare la cannabis come uno strumento artistico, “proprio come una penna”.

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