Beta carofillene: un endocannabinoide naturale

Maria Novella De Luca
28 Dec 2022

Il cariofillene, più comunemente noto come beta o b-cariofillene, è un terpene molto comune presente nella marijuana, noto per il suo sapore speziato ed erbaceo con sentori di legno. Si trova più comunemente nel pepe nero, nella cannella e nel luppolo. Chimicamente appartiene alla classe dei terpeni, molecole lipofile volatili, e viene già molto utilizzato in dermocosmesi o come additivo alimentare per le sue proprietà profumate (organolettiche).


Negli ultimi anni questa molecola è stata oggetto di numerosi studi dopo aver mostrato di possedere diverse proprietà farmacologiche antinfiammatorie, antitumorali, antimicrobiche ed analgesiche. Degno di nota come cannabinoide dietetico, questo terpene è un comune additivo alimentare naturale. Di colore giallo pallido, il cariofillene ha un sapore dolce ed un odore forte, pungente e pepato, che si presta a oli essenziali con profili aromatici simili. Chiodi di garofano, basilico, ylang ylang, rosmarino e cumino nero sono esempi di oli essenziali ricchi di cariofillene.

Il sistema endocannabinoide umano, svolge un ruolo chiave nel mantenimento del bilancio energetico, nel metabolismo, nella neurotrasmissione e nella risposta immunitaria. Nell’uomo è caratterizzato da due tipi di recettori denominati CB1e CB2, essi sono diversi per struttura e attività. I recettori di tipo 1 sono localizzati a livello del sistema nervoso, mentre quelli di tipo 2 sono presenti principalmente nei tessuti periferici e nelle cellule appartenenti al sistema immunitario.

Diversamente dal THC, il Beta-cariofillene attiva esclusivamente i recettori CB2 e non presenta affinità per i CB1 non inducendo effetti psicoattivi; questo permette un suo grand utilizzo in ambito medico. L’azione selettiva sui recettori CB2, toglie gli effetti collaterali legati all’azione sui recettori CB1, ed è, a tutti gli effetti, una nuova strategia nel trattamento del dolore.

Per questo motivo il Beta-cariofillene sta prendendo grande piede nel campo degli integratori alimentari principalmente per i suoi effetti analgesici, difficili da riscontrare in altri estratti naturali.

Il Beta-cariofillene sembra essere una molecola di particolare interesse, infatti, nel trattamento dei fenomeni infiammatori e dolorosi, è una molecola sicura, non tossica e ampiamente tollerata.

È stato dimostrato anche che ha potenziali effetti antinfiammatori in disturbi come l'artrite. In uno studio, pubblicato nel 2018 sul British Journal of Pharmacology, infatti, il tasso di risposta delle proprietà antifiammatorie del terpene, è stato osservato nei ratti con artrite indotta. I ricercatori hanno scoperto che dosi di 215 e 430 milligrammi di cariofillene somministrate a ratti sani e artritici hanno ridotto il gonfiore dei linfonodi e non hanno modificato il metabolismo dei ratti sani.

In combinazione con altri terpeni, il cariofillene ha mostrato risultati promettenti anche  come sedativo. Uno studio del 2012 pubblicato sulla rivista Pharmaceutical Biology ha rilevato che i topi trattati con olio essenziale contenente cariofillene hanno sperimentato un aumento del tempo di sonno, nonché una diminuzione della locomozione e della temperatura corporea.

Alcune delle varietà di cannabis che contengono alte concentrazioni di beta-cariofillene includono Bubba Kush, OG Kush, Chemdawg, Sour Diesel, Rockstar e Skywalker OG. 

 Queste varietà di cannabis ad alto contenuto di cariofillene sembrano avere un effetto analgesico come risultato diretto della riduzione dell'infiammazione. Grazie alle affinità di legame del cariofillene con i recettori CB2 del cervello, il terpene può anche avere effetti a breve e lungo termine sulla salute del cervello e sul benessere mentale. 

In conclusione possiamo affermare ancora una vota che gli effetti farmacologici della cannabis sono molteplici ed efficaci. Per questo ci sarebbe bisogno di maggiori investimenti nella ricerca.

 

 

 

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Maria Novella De Luca