Sette dritte su come risparmiare elettricità
Per un coltivatore indoor questi possono essere tempi strani, con i prezzi del gas e dell’elettricità in costante aumento, e la maggior parte dei coltivatori è scoraggiata dalle mastodontiche bollette dell’elettricità che arrivano ogni mese.
La vostra passione per la coltivazione indoor di alta qualità viene ora minacciata e, data la crescente pressione nell’ottenere il massimo, il pensiero di non avere un sistema indoor è lo scenario peggiore. In questo articolo vi offriamo 7 consigli per aiutarvi a ridurre in modo significativo la bolletta dell’elettricità, l’uso di nutrienti e a mantenere la vostra area di essiccazione traboccante di cime.
Dritta n. 1: Usare luci a LED
Un’ampia percentuale di coltivatori indoor ha già effettuato il passaggio ai LED anni fa. Per molti altri coltivatori indoor, il pensiero di ridurre l’illuminazione da 1000w di HPS e di eguagliare facilmente l’efficienza della luce con un LED da 400w a 600w è stato fonte di entusiasmo. Il nostro consiglio principale è quello di guardarsi in giro e scoprire quali sono le aziende che offrono le migliori luci a LED. Parlate con il loro ufficio tecnico e calcolate quale impostazione potrà funzionare meglio anche quando si lavora su una grande superficie.
Dritta n. 2: Dimmer per le luci
Avere il controllo sulla potenza della luce di coltivazione e usare i dimmer può essere un’ottima strategia per ridurre i costi durante la fase vegetativa. Quando le piante di cannabis crescono a partire da piantine o cloni fino a diventare piccole piante cespugliose, non hanno bisogno della piena esposizione a una fonte di luce da 600-1000 watt e crescono altrettanto bene con una potenza pari al 50-75% di quella originale. Il nostro consiglio principale è quello di offrire alle piante una potenza inferiore durante la fase vegetativa (18/6) e di tornare al 100% per la fase di fioritura, a meno che non si integri il tutto con CO2, nel qual caso non è necessaria un’illuminazione intensa durante la fase 18/6.
Dritta n. 3: Ridurre il numero di ore d’illuminazione
La regola d’oro della coltivazione indoor della cannabis è sempre stata quella di far vegetare le piante in regime 18/6 e di farle fiorire in regime 12/12. Ovviamente, questo è vero ed è testato e ritestato da sempre. In realtà, è possibile mantenere le piante in stato vegetativo utilizzando un programma d’illuminazione in fotoperiodo 14/10. La quantità di buio a cui una pianta è esposta determinerà la riduzione della distanza internodale e della struttura di crescita. Utilizzando fotoperiodi da 16/8 o 14/10, la distanza internodale aumenterà ulteriormente. Il nostro consiglio principale è quello di sperimentare la riduzione delle ore d’illuminazione e vedere come reagisce ciascuna delle vostre varietà.
Dritta n. 4: Usare fonti CFL o LED in fase vegetativa
Per la maggior parte dei coltivatori indoor, la fase vegetativa è in genere la meno entusiasmante e la più costosa in termini di consumo di elettricità, di sostanze nutritive e di tempo necessario prima che le piante siano sufficientemente grandi da fiorire. Molti coltivatori lavorano con la stessa fonte di luce di coltivazione in fotoperiodo 18/6 e 12/12, trovandosi quindi limitati nel momento in cui possono far fiorire il loro raccolto. Il nostro consiglio principale è quello d’investire in luci CFL o LED per far crescere lentamente le piantine o i cloni fino al momento della fioritura. Questo può essere fatto in una stanza separata o in una tenda più piccola. Una volta completato l’ultimo raccolto, è sufficiente prendere le piantine e i fiori e metterli nella stanza di fioritura.
Dritta n. 5: Varietà a fioritura rapida
Le spese che deve sostenere un coltivatore indoor sono in genere legate all’elettricità e alle sostanze nutritive. Risparmiare 2-4 ore al giorno durante la fase vegetativa presenta molti vantaggi e lavorare con varietà a fioritura rapida ne offre altrettanti. Una varietà a fioritura rapida consente di avere la piena maturazione delle piante nel giro di 50-56 giorni. Il nostro consiglio principale è quello di scoprire quali sono le varietà che hanno la reputazione di essere a fioritura rapida indoor e che vi consentiranno di risparmiare sull’elettricità e sulle sostanze nutritive, oltre a ridurre il rischio di patogeni come la Botrite.
Dritta n. 6: Dimmer a spina
Questi pratici dispositivi sono fondamentalmente dei dimmer che consentono al coltivatore di ridurre la quantità di elettricità utilizzata dal sistema. Collegando uno di questi dimmer a spina ai ventilatori di scarico, per esempio, si può contribuire a ridurre i livelli di rumorosità e anche la quantità di energia e di elettricità utilizzata. I dimmer a spina sono ideali per i ventilatori di scarico e i ventilatori oscillanti e soprattutto per silenziare un impianto interno. Il nostro consiglio principale è quello di utilizzare questi dimmer quando si coltiva al chiuso, anche se però non funzionano per le luci da coltivazione; il dimmer per un LED o una fonte HPS dev’essere realizzato appositamente dal produttore per quel modello in particolare.
Dritta n. 7: Rotazione delle colture
La rotazione delle colture si riferisce semplicemente alla quantità di tempo necessaria per ruotare le stanze di fioritura dopo ogni raccolto. L’obiettivo del coltivatore indoor è quello di mantenere i vasi di concia pieni e di evitare l’acquisto a livello strada. Chi è abituato a coltivare con una sola fonte di luce può ora stare tranquillo: tenere in vita i cloni o le piantine sotto una fonte CFL o un LED a bassa potenza per 7-8 settimane prima ripaga in modo sostanziale. Il nostro consiglio principale è quello di provare a passare a una configurazione che garantisca che la stanza di fioritura sia sempre piena e che, non appena la stanza di essiccazione è vuota, consenta di fare la rotazione con un’altra coltura. Per effettuare questa modifica, sono sufficienti 2 tende da coltivazione o stanze separate. Il modo più semplice è quello di utilizzare una tenda più grande per la fioritura e una tenda più piccola per ospitare le fonti CFL o i LED da coltivazione.
Leggi Coltivare Cannabis indoor: umidità e temperatura