Quando la ricerca disturba

Soft Secrets
07 Jan 2011

New Zeland. Study: Cannabis smoking does not affect respiratory functions, it improves them. The study described in this article could constitute instigation to use according to an Italian-Iranian interpretation of the war on drugs based on the crime of opinion. The authors of the study, perhaps even us who published it, and even those who pass it on to colleagues and friends could be denounced by the anti-drug policy department headed by undersecretary Carlo Giovanardi.


Nuova Zelanda. Studio: il fumo di cannabis non pregiudica le funzioni respiratorie, le migliora
Attenzione: lo studio descritto in questo articolo potrebbe costituire istigazione al consumo secondo una interpretazione italo-iraniana della guerra alla droga basata sul reato d'opinione. Gli autori dello studio, forse anche noi che l'abbiamo pubblicato, e persino chi lo trasmette a colleghi e amici potrebbero essere denunciati dal Dipartimento politiche antidroga guidato dal sottosegretario Carlo Giovanardi.

Nuova Zelanda. Studio: il fumo di cannabis non pregiudica le funzioni respiratorie, le migliora

Attenzione: lo studio descritto in questo articolo potrebbe costituire istigazione al consumo secondo una interpretazione italo-iraniana della guerra alla droga basata sul reato d'opinione. Gli autori dello studio, forse anche noi che l'abbiamo pubblicato, e persino chi lo trasmette a colleghi e amici potrebbero essere denunciati dal Dipartimento politiche antidroga guidato dal sottosegretario Carlo Giovanardi.

L'effetto dell'assunzione di cannabis sulla funzionalità dei polmoni è molto diverso da quello del tabacco. Questo il risultato di una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica European Respiratory Journal.

I ricercatori dell'Università di Otago in Nuova Zelanda hanno paragonato gli effetti della cannabis e del tabacco fumato su oltre mille adulti. Gli studiosi sono giunti alla conclusione chel'uso continuato di marijuana è associato con una maggiore capacità vitale forzata (il volume di aria che può essere espulso forzatamente dopo l'ispirazione), una maggiore capacità polmonare totale, una maggiore capacità funzionale residua (il volume di aria presente nei polmoni alla fine di una espirazione passiva), e un maggiore volume residuale. La cannabis è anche associata con una maggiore resistenza delle vie respiratorie. Questi risultati simili a quelli riscontrati nei non fumatori.

Gli autori della ricerca poi scrivono:Al contrario, il consumo di tabacco è associato con una diminuzione nel volume di espirazione forzata in 1 secondo, un minore tasso di espirazione forzata, un più basso fattore di trasferimento e un maggiore volume statico polmonare, ma non con una maggiore resistenza delle vie respiratorie.

Concludono gli studiosi:La cannabis sembra avere effetti diversi dal tabacco sulla funzione polmonare. Un recente studio dell'Università della California a Los Angeles, pubblicato sull'American Journal of Respiratory & Critical Care Medicine aveva già rivelato che l'uso abituale di marijuana non è associato ad un declino della funzione polmonare rispetto ai non fumatori.

Nel 2007 anche uno studio della Yale University aveva rivelato che fumare cannabis, anche a lungo termine, non era associato ad un deterioramento della funzione polmonare.

USA: Cognizione ed uso di cannabis per lunghi periodi

Diversi studi hanno cercato di caratterizzare il funzionamento mentale e di apprendimento di persone con un passato di pesante e prolungato uso di cannabis. In genere i ricercatori sono arrivati alla conclusione che un utilizzo pesante e prolungato non porta alcun danno delle funzioni mentali e cognitive collegate a disfunzioni cerebrali o mentali.

Sebbene diversi studi abbiano mostrato una diminuzione della prestazione neuropsicologica fra soggetti che fanno un uso di cannabis sporadico o per un breve periodo, non sono stati condotti studi comparativi di utilizzo pesante e prolungato.

Abbiamo avuto l'opportunità di osservare un gruppo di consumatori di ganja che ne fanno uso pesante e prolungato in uno Stato del sud ed in un' isola dei Carabi. La ganja era utilizzata per scopi religiosi e simbolizzava il sacramento della comunione. I componenti del gruppo si scambiavano regolarmente sigarette molto grandi (spliffs) e pipe, contenenti ganja mischiata a tabacco.

Abbiamo esaminato dieci soggetti (sette maschi e tre femmine) di età compresa fra i 25 ed i 36 anni. Per loro stessa ammissione, usavano fra 2 e 4 once (1 oncia = 28,35 grammi) della mistura ganja-tabacco al giorno, con una durata media di uso di 7,4 anni. Tutti i soggetti erano impiegati attivamente nel lavoro giornaliero e mantenevano vite attive e orientate spiritualmente.

I soggetti in questo studio acconsentirono a procurare circa 15 ml di urina fresca per testarne il contenuto di metaboliti dei cannabinoidi. I campioni di urine di ognuno dei dieci individui studiati sono stati ottenuti immediatamente prima che ogni soggetto iniziasse una serie di test neuropsicologici fatti per valutare una vasta serie di funzioni cognitive.

Su ogni soggetto è stato eseguito esattamente lo stesso gruppo di test, esattamente nello stesso ordine. Il funzionamento intellettuale generale è stato valutato sulla base di una versione dellaWechsler Adult Intelligence Scale. Sono state valutate le seguenti funzioni cognitive: aree di funzione del linguaggio e non del linguaggio, memoria, complesso dell'apprendimento multimodale, e funzionamento intellettuale in generale. Funzioni uditive e visuali, compresi eventi remoti (anni e mesi), recenti (settimane, giorni, ore, minuti) ed eventi immediati (entro pochi secondi). Ognuno dei dieci campioni di urine conteneva concentrazioni di cannabinoidi di 50 ng/ml (un soggetto) o molto oltre questo livello (nove soggetti).

Nessuno dei test neuropsicologici indicava danno o diminuzione del funzionamento intellettuale. Le aree di funzionamento del linguaggio, quelle non di funzionamento del linguaggio, la memoria, l'apprendimento multimodale complesso, ed i livelli generali di funzionamento intellettivo erano tutti senza alcun danno o riduzione, comparati con le informazioni standardizzate disponibili per ogni test.

I punteggi medi riguardo al quoziente intellettivo (IQ) sono tutti nelle fasce superiori del funzionamento intellettuale, classificandosi fra il superiore 6.7 % ed il superiore 2.2% della popolazione. I punteggi ottenuti in tutti gli altri test psicometrici erano anche loro nella normale fascia per l'età dei soggetti. Non è stato trovato nulla, in nessuno degli esami dei dieci soggetti, che possa suggerire un danno al funzionamento mentale od una qualche disfunzione cerebrale in seguito ad un uso pesante e prolungato di ganja.

“La cannabis sembra avere effetti diversi dal tabacco sulla funzione polmonare

Mentre diversi studi precedenti hanno riportato un danno transitorio alle funzioni di apprendimento, dovuto agli effetti acuti della cannabis, principalmente verso l'attenzione - concentrazione e la coordinazione motoria (mano - occhio), in nessuno degli studi che comprendono un uso prolungato e massiccio di ganja si è riscontrato alcuna diminuzione sistematica delle capacità mentali che possa suggerire un danno al cervello od alle funzioni cerebrali o di apprendimento.

Abbiamo anche effettuato una verifica tossicologica dei metaboliti dei cannabinoidi nelle urine, osservato l'inalazione della cannabis da parte di tutti i soggetti studiati, ed analizzato campioni di questa cannabis per trovare il contenuto di THC. L'analisi di cannabis mischiata con tabacco (per mezzo di gascromatografia) ha mostrato un contenuto di THC del 4.14 % (metà cannabis, metà tabacco); quindi il contenuto di THC nella sola cannabis superava l' 8%. Non abbiamo osservato alcuna diminuzione temporanea delle funzioni cognitive, cosa che spesso si verifica con un utilizzo intermittente o sporadico di cannabis. Questo fenomeno si può spiegare con lo sviluppo di una tolleranza verso uno o più dei componenti della cannabis.

In nessuno degli studi che comprendono un uso prolungato di ganja si è riscontrata alcuna diminuzione sistematica delle capacità mentali

Sebbene i punteggi IQ ottenuti fossero alti, qualcuno potrebbe speculare che forse la cannabis potrebbe aver prodotto una diminuzione a priori nei punteggi IQ per tutti e dieci i soggetti, così come i punteggi per tutte le misurazioni neuropsicologiche. Siamo riusciti ad ottenere i risultati e tutti i dati scolastici di due di questi soggetti. Questi dati comprendono una conversione dei risultati nell'equivalente punteggio IQ, che era virtualmente identico a quello da noi misurato per questi soggetti. Siamo coscienti che questa conversione o un punteggio IQ equivalente derivato da dati derivati da test fatti in passato non sono adeguati per un paragone con i punteggi attuali. Tuttavia crediamo che le scale dei punteggi IQ diano un grado di equivalenza ragionevole. I risultati di questi test furono ottenuti dai 15 ai 20 anni prima, molto prima che ognuno dei soggetti iniziasse l'utilizzo di cannabis, per loro ammissione.

Infine, abbiamo verificato l'impegno dei dieci soggetti verso la loro setta religiosa ed il loro stile di vita. Ci hanno affermato che i membri della confraternita non usano altre sostanze (droghe, alcol o vegetali psicoattivi) al di fuori della ganja, e li abbiamo osservati mantenere una dieta regolare consistente principalmente di vegetali, frutta e piccoli quantitativi di carni. Tutti e dieci i soggetti (così come gli altri membri della chiesa) appaiono essere individui in buona salute e altamente funzionali, che aderiscono ad una severa dottrina religiosa.



 

S
Soft Secrets