Materie prime per stimolare la coltivazione di cannabis

Maria Novella De Luca
22 Jun 2022

Nel nome di una maggiore preservazione della salute degli esseri umani e del pianeta si sta sempre più affermando l’agricoltura biologica. Si sta affermando ormai in ogni campo e ovviamente, anche nella coltivazione della marijuana biologica che ha infatti sempre più adepti.


Ma cosa significa, esattamente, coltivare biologicamente, nel caso specifico della marijuana?

Innanzi tutto dobbiamo specificare che chi coltiva marijuana biologicamente, non si limita ad usare sostanze naturali, ma evita qualsiasi interferenza esterna nell’ambiente di coltivazione e utilizza fertilizzanti ed altre sostanze di origine esclusivamente naturale.

Coltivare biologicamente la cannabis  ha indubbi vantaggi: la marijuana coltivata con metodi biologici, infatti, risulta più resistente e meno suscettibile agli agenti patogeni e agli insetti, oltre ad offrire un prodotto finale aromatico, resinoso e potente. Le rese potrebbero essere leggermente inferiori a quelle di una coltura idroponica alimentata solo con fertilizzanti chimici, ma la qualità supera di gran lunga le piccole differenze nelle rese finali.

Molti degli effetti negativi nella crescita della cannabis, infatti, derivano spesso dalla presenza di sostanze chimiche che non hanno niente a che vedere con la composizione originaria della pianta. La coltivazione biologica elimina questo rischio, dal momento che le piante crescono secondo i ritmi naturali della natura e non contengono niente di artificiale. 

Con questo non vogliamo dire che coltivare biologicamente significa limitarsi a veder crescere le piante dopo averle seminate. Il coltivatore biologico interviene comunque sulla sua coltura, però lo fa utilizzando materie prime, sfruttando processi naturali di decomposizione di microrganismi, come foglie, sfalcio e altri elementi organici decomponibili.

La coltivazione biologica della cannabis, infatti, riguarda più il terreno che la pianta in sé. Usando un terriccio di buona qualità fin dall'inizio, si forniscono tutti i macro e micronutrienti, i minerali, gli enzimi e gli amminoacidi necessari per una crescita sana e robusta delle piante.

Il compost, quindi, è la base di qualsiasi suolo organico di alta qualità. Il compostaggio prevede appunto l'accumulo di materiali organici di scarto da convertire, in tempi relativamente brevi, in un substrato ricco di carbonio ed azoto. Produrre il proprio compost è un'ottima soluzione per ottenere la base fondamentale dell'agricoltura biologica. Una volta arricchito con altri ammendanti benefici per la cannabis, avrete un eccezionale substrato per la crescita delle vostre belle piante.

È possibile anche mescolare il terreno già miscelato con compost di vermi: questo compost è un attivatore naturale del suolo e riempirà il terreno in crescita con tutti i batteri utili alle radici della pianta.  

Materie prime per stimolare la coltivazione di cannabis
Foto Maria Novella De Luca

I concimi naturali per cannabis

Come tutte le piante anche quella di cannabis ha bisogno di diverse sostanze nutritive per crescere bene. Solitamente si suddividono questi elementi in due macrocategorie: macroelementi e microelementi.

I macroelementi sono particolarmente importanti e tra di essi se ne distinguono tre che hanno un ruolo davvero fondamentale:

  • Azoto (N;

  • Potassio (K);

  • Fosforo (P).

L’azoto è fondamentale per la fotosintesi. Le piante assumono l’azoto di cui hanno bisogno dal terreno, con la sola eccezione dei legumi, che invece lo assorbono dall’aria.

Il fosforo, invece, serve a favorire lo sviluppo di un apparato radicale sano ed efficiente.

Il potassio, d’altra parte, è a sua volta fondamentale per la fotosintesi, nonché per la produzione delle proteine vegetali e contribuisce dunque a rafforzare il sistema immunitario delle piante.

Quando si parla delle carenze nutritive delle piante e dei metodi per farvi fronte, si usa distinguere tra concimi e fertilizzanti. Per concimi solitamente si intendono elementi nutritivi di tipo naturale e per fertilizzanti elementi nutritivi derivanti dalla sintesi chimica, quindi non naturali ma artificiali. Ma va chiarito che non è proprio così. In realtà, stiamo sempre e comunque parlando di fertilizzanti, che si dividono invece in tre categorie:

  • concimi: arricchiscono il terreno di uno o più elementi nutritivi perché siano utilizzabili dalle piante;

  • ammendanti: migliorando la struttura del terreno, rendono più disponibili per le piante le sostanze nutritive in esso già presenti e di cui hanno bisogno;

  • correttivi: migliorano le caratteristiche chimiche del terreno.

Concimare le nostre piante quindi, significa soddisfare il loro fabbisogno nutritivo, favorire la crescita fornendo loro tutte le sostanze nutritive di cui hanno bisogno. La concimazione può essere di mantenimento o di fondo; minerale od organica; può prendere la forma di fertirrigazione o concentrarsi sulle foglie delle piante (in questo caso, si parla di concimazione fogliare).

I concimi naturali

Andiamo a vedere ora come aiutare le nostre piante con metodi naturali, utilizzando materie prime e semplici composti da poter realizzare anche da soli in casa.

Fondi di Caffè

Fertilizzante per la fase di crescita. L’uso dei fondi di caffè come fertilizzante naturale è ben noto da molto tempo, ed è anche uno dei fertilizzanti per la marijuana utilizzati più comunemente in casa.

I fondi di caffè sono acidi e favoriscono lo sviluppo di batteri acetici nel substrato, contengono un 2% circa di azoto e altri nutrienti organici. Un metodo per preparare un buon fertilizzante per la marijuana è quello di aggiungere i fondi di caffè alla vostra vasca di compostaggio o nella compostiera, o spargerli e mescolarli al substrato che sarà a contatto con le radici della vostra pianta, ma è essenziale controllare sempre per bene il pH, perché possono lasciare il substrato troppo acido.

Un altro modo per usare il caffè è diluire il fondo di una caffettiera in un litro d’acqua, lasciando riposare la miscela per 24 ore. Trascorso questo tempo, avrete già una buona dose di fertilizzante per la vostra pianta. 

Cenere di legno

Fertilizzante per la fase finale di fioritura.

Questo è un altro ottimo fertilizzante naturale per la marijuana. Possiamo ricavare le ceneri del legno da un barbecue fatto con tronchi, o da un camino in cui usiamo solo legno. Il risultato della combustione del legno è una sostanza ricca di potassio e fosforo (10% sotto forma di potassa), avremo quindi un fertilizzante minerale adatto per la fase finale di fioritura, da utilizzare singolarmente o in combinazione con uno stimolante per la produzione di resina. Una maniera efficace per preparare la cenere per la concimazione è quella di raccoglierla subito dopo che il legno ha bruciato e conservarla in luogo asciutto, per poi applicarla mescolandola ad altri substrati organici. Le ceneri sono anche molto efficaci nella prevenzione dei parassiti.

Tè alla banana

Fertilizzante per il ciclo completo di fioritura.

È uno dei migliori fertilizzanti per la marijuana che potete preparare facendo bollire 3 bucce di banana in un litro d’acqua, aggiungendo un po’ di zucchero. Una volta che la miscela è fredda, rimuovete le bucce di banana e usate il liquido che ne risulta per innaffiare la vostra marijuana. Questo frutto è noto per essere uno dei prodotti naturali più ricchi di potassio. Il potassio è un elemento chiave, utilizzato in tutte le fasi dello sviluppo delle piante di cannabis, ed è anche uno dei tre principali componenti macronutrienti dell’NPK, che tutti vediamo nei normali fertilizzanti commerciali.

Il potassio aiuta infatti la pianta ad assimilare zuccheri, amidi e carboidrati in generale, motivo per cui è così essenziale per la fioritura della pianta, in quanto contribuisce ad aumentare le riserve energetiche e la costruzione di carboidrati complessi che danno struttura a foglie, steli e cime.

Il potassio è essenziale anche perché è associato alla biosintesi delle proteine legate ai terpeni, all’assorbimento dell’acqua da parte delle radici e all’apertura e chiusura degli stomi.

Oltre a questo elemento essenziale, il tè alle banane fornisce anche aminoacidi assimilabili dalla pianta, quindi è un vero e proprio fertilizzante organico-minerale.

Tè all’ortica

Concime per l’applicazione fogliare e insetticida preventivo.

Il tè all’ortica più che essere un fertilizzante, è un prodotto che apporta principi attivi repellenti per insetti come afidi, mosche bianche e acari delle piante, anche se può essere considerato anche un fertilizzante, visto l’elevato contenuto di azoto organico e componenti minerali.

La sua applicazione è fogliare ed è molto facile da preparare in quanto dovrete seguire le stesse fasi della preparazione del tè alla banana, ovvero cuocere una buona manciata di ortiche in un litro d’acqua. Il liquido risultante (già filtrato) lo utilizzerete per irrigare la pianta.

Lievito di birra

Fertilizzante multiuso.

Il lievito di birra è stato normalmente proposto come un ottimo alimento per uso umano, ma grazie alla sua ricchezza di minerali, aminoacidi e proteine è anche utilizzabile come ottimo fertilizzante organico-minerale, si qualifica, quindi, come un buon fertilizzante naturale per le piante.

Ma non confondetelo con il lievito di birra del panettiere. Il lievito che utilizzeremo è quello di tipo nutrizionale, corrispondente al residuo che ha lasciato il lievito vivo dopo il processo di fermentazione con il malto d’orzo. La preparazione ideale per la concimazione, consiste nello sciogliere in un litro d’acqua un cucchiaio di lievito di birra; otterremo un altro ottimo fertilizzante, in questo caso per la fase di fioritura della cannabis, in quanto  molto ricco di fosforo e potassio.

Gusci d’uovo

Fertilizzante correttore di carenze di calcio.

Un ottimo correttore di calcio, da usare come fertilizzante per la marijuana, è quello fatto in casa a base di gusci d’uovo. Questo tipo di fertilizzante viene usato per fornire calcio extra alla nostra pianta di marijuana. Si prepara macinando sei/otto gusci d’uova, che poi metterete a macerare in un litro e mezzo d’acqua con alcune gocce di acido cloridrico (Salfuman), per circa 24 ore. Una volta pronto, misurate il pH del brodo risultante, che dovrebbe rimanere intorno a 5.0. Trascorso questo tempo, i gusci rimanenti andranno rimossi e il brodo risultante andrà filtrato. Ed ecco pronto il vostro fertilizzante ricco di calcio per la vostra marijuana.

La carenza di calcio non è molto comune nella coltivazione della marijuana, perché esso è un componente molto comune nell’acqua di irrigazione, non distillata o osmotizzata. Ma tenete comunque presente che la pianta di marijuana richiede quasi tanto calcio quanto azoto, ed è per questo che molte marche commerciali di fertilizzanti per idroponica lo incorporano nelle loro formule. Mescolate il brodo risultante con qualche fertilizzante ricco in azoto per la fase di crescita, o fosforo e potassio per la fase di fioritura, anche se è possibile utilizzarlo direttamente come correttore di calcio purché si tenga conto del pH.

Feci di animali

Fertilizzante a ciclo completo

Anche se può non sembrare troppo piacevole, le feci animali sono uno dei fertilizzanti più popolari per la marijuana. Sono un fertilizzante organico di alta qualità. Per utilizzare correttamente questo tipo di fertilizzante per piante coltivate in casa, è necessario raccogliere le feci già secche di vari animali (ovini, capre, cavalli, conigli, mucche…).

Prima di utilizzare questo tipo di fertilizzante è necessario compostarlo per due o più mesi, prima di aggiungerlo al substrato del vostro terreno, in quanto il processo di compostaggio uccide i semi delle erbacce e trasforma le sostanze nutritive in forme molto più assimilabili da parte della pianta. Si tratta di un fertilizzante abbastanza completo per la marijuana in termini di apporto di macronutrienti e oligoelementi, uno dei fertilizzanti per piante di uso generale per l’intero ciclo vegetativo della cannabis..

Detto questo vi ricordiamo che all'inizio della coltivazione, non sempre è necessario fertilizzare: la concimazione iniziale serve solo quando il terreno è molto scarico, se ad esempio è sabbioso o molto sfruttato. Ricordate anche che l'acqua usata per l’irrigazione deve essere prevalentemente decantata se si tratta di acqua di rubinetto, dal momento che il cloro in essa contenuta è dannoso per i batteri benefici. Per ottenere questo risultato, basta lasciare l’acqua per almeno 24 ore in un contenitore al sole.

Come avete visto è piuttosto semplice capire come funziona l'agricoltura biologica, ma richiede comunque un po' di pratica. Rimarrete esterrefatti dalla crescita delle vostre piante e dalla loro qualità una volta raccolte.

Buon lavoro!

Leggi anche https://softsecrets.com/it/articolo/coltivare-marijuana-casa-propria

 

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