Sicilia: un bando pubblico per creare una filiera di cannabis terapeutica

Maria Novella De Luca
29 Apr 2022

Nelle farmacie italiane si continua a registrare una forte carenza di cannabis terapeutica per la preparazione dei farmaci magistrali a base di cannabis: l'approvvigionamento non è sufficiente e le farmacie hanno fortissime difficoltà rispetto alla domanda in aumento esponenziale di questi farmaci da parte dei malati. La carenza ormai è diventata cronica e a pagarne le conseguenze continuano ad essere i pazienti.


Storicamente, le prime segnalazioni localizzate di mancanza di cannabis terapeutica nelle farmacie Italiane iniziarono nel 2016 quando ci fu un rapido incremento nelle prescrizioni e di conseguenza, nella richiesta di cannabis medica.

A metà dell'anno 2017, a seguito di una comunicazione ufficiale dell'azienda Bedrocan BV, che produce la cannabis medica olandese importata in Italia, si ebbe una carenza della varietà Bediol fino a fine anno, a cui si aggiunse, successivamente la mancanza di Bedrocan, Bedica e Bedrolite.

La ditta segnalava il superamento di metà della quota di importazione concordata a metà anno e che quindi, non sarebbe bastata ad arrivare a fine anno.

Di fatto, il motivo del problema era uno solo: il limite alle importazioni di cannabis medica in Italia, unito ad una insufficiente produzione di cannabis medica italiana.

“Se, alla fine del 2017 c'era l'idea che la situazione sarebbe migliorata con l'inizio del 2018, così non è stato, a fronte invece di un aumento continuo nelle prescrizioni, e la conseguenza che molti pazienti abbandonano le cure o nemmeno le iniziano e, in alcuni casi, pur di avere continuità nella terapia, c'è il rischio che si rivolgano al mercato nero» spiegava a suo tempo il Dott. Marco Ternelli, farmacista preparatore ed esperto in materia in un’intervista.

La situazione continua a essere la stessa perché l’Italia nel frattempo, non essendo riuscita a rendersi autosufficiente nella produzione di cannabis terapeutica, ha continuato ad avere difficoltà nel soddisfare la domanda crescente, lasciando per lungo periodo farmacisti e pazienti senza farmaco. La richiesta di prodotti terapeutici a base di cannabis è in costante crescita ma può essere soddisfatta soprattutto dalle importazioni perché al momento la sola produzione consentita è quella nello Stabilimento Chimico farmaceutico militare di Firenze, l’unico autorizzato alla coltivazione.

Sicilia: un bando pubblico per creare una filiera di cannabis terapeutica
Foto Maria Novella De Luca

Una situazione inaccettabile se si pensa che la coltivazione, la trasformazione e il commercio della cannabis a scopo terapeutico potrebbe garantire al nostro Paese fino a 10mila posti di lavoro, dai campi ai flaconi.

Solo utilizzando gli spazi già disponibili nelle serre abbandonate o dismesse, ad esempio, la campagna italiana potrebbe avere a disposizione mille ettari di terreno in coltura protetta. E questa potrebbe essere un’opportunità non solo per i pazienti ma anche per gli agricoltori.

È quello che sembra aver compreso bene, finalmente, la Regione Sicilia che ha deciso di passare dalle parole ai fatti.

Il 27 aprile, infatti, è stato pubblicato un avviso pubblico per l’avvio di un progetto innovativo per la fornitura di cannabis terapeutica da utilizzare in campo medico. Lo ha riferito l’assessore regionale all’agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea, Toni Scilla. “Bisognerà comunque attendere il rilascio preventivo delle autorizzazioni alla sperimentazione da parte del Ministero della Salute. Dopo avere individuato, con la procedura di evidenza pubblica, il partenariato che abbia le adeguate competenze tecniche, professionali e finanziarie per la realizzazione dell’intera filiera, la Regione si attiverà richiedendo l’autorizzazione preventiva per lo sviluppo del progetto”.

L’assessore ha anche aggiunto che “da un lato, quindi, saremo in grado di rispondere alle richieste derivanti dal fabbisogno accertato dalle autorità sanitarie nazionali di produzione di cannabis terapeutica; dall’altro lato, potremo così offrire una nuova occasione di reddito agli agricoltori siciliani».

D'altronde quello della cannabis è un tema che ha impegnato spesso il dibattito politico siciliano, in varie commissioni perché è un tema che, se interpretato correttamente dalla politica potrebbe fornire risposte a milioni di persone.

E questo è il primo vero segnale di interesse da parte della politica, un progetto coraggioso, una manifestazione di interesse che fino a qualche anno fa sarebbe stata impensabile nel nostro Paese e che potrebbe finalmente iniziare a cambiare le cose.

“Tutto è iniziato nel 2018 con un tavolo tecnico in Regione Sicilia, che allora era ancora tra le ultime a non aver legiferato sulla rimborsabilità del farmaco” ci ha spiegato Santa Sarta del Comitato Pazienti Cannabis Medica, un’associazione siciliana che da anni si batte per il diritto alla cura dei pazienti che si curano con cannabis terapeutica. “Oggi, noi del Comitato non possiamo che essere contenti della notizia. Il lavoro fatto in questi mesi inizia a raccogliere i primi frutti. Dall’incontro con il tavolo ministeriale l’assessorato alla sanità ha convocato tutte le regioni e apprezziamo che proprio la nostra Sicilia abbia risposto positivamente. Continua infatti attivamente a essere in prima fila e a non lasciare soli noi pazienti. A breve avremo l’incontro con l’assessore Razza per organizzarci a livello tecnico in vista del prossimo tavolo ministeriale che ci sarà a metà Maggio. Ci auguriamo che questa della Sicilia sia una spinta per le altre regioni e che seguano l’esempio. Noi chiederemo di essere la regione capofila in questo iter. Siamo molto felici che finalmente si inizi a pensare a costituire una filiera per tutta la regione”.

L’avviso accoglierà le richieste di partecipazione via Pec fino al 31 maggio. Poi bisognerà attendere le autorizzazioni alla sperimentazione da parte del Ministero della Salute. Dopo aver individuato il partenariato con le adeguate competenze richieste dal bando per la realizzazione dell’intera filiera, la Regione si attiverà per richiedere l’autorizzazione all’avvio del progetto. Si richiede una pregressa esperienza nel settore, competenze nella ricerca in campo medico, sia umano che veterinario, senza dimenticare le nuove tecniche di produzione a livello farmaceutico.

Sicilia: un bando pubblico per creare una filiera di cannabis terapeutica
Foto Maria Novella De Luca

Un'opportunità questa che speriamo sia attentamente valutata e seguita da altre regioni, per uscire dalla dipendenza dall’estero e avviare un progetto di filiera italiana al 100% che unisca l’agricoltura all’industria farmaceutica. Una prima sperimentazione che potrebbe aprire potenzialità enormi: negli anni 40 con ben 100mila ettari coltivati l’Italia era il secondo produttore mondiale della cannabis. Non sarebbe male ricordarlo e averlo nuovamente come obiettivo.

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Maria Novella De Luca