Semi rispetto a talee
Scegliere la genetica che si adatta meglio alle vostre condizioni, è la base per una coltivazione di successo. Attualmente, i semi presentano vantaggi interessanti rispetto alle talee, sebbene anche queste possano adattarsi ad alcune situazioni.
La diffusione per semi è il fenomeno più normale in natura, dove sono rari processi simili alla clonazione, sebbene si possano produrre quando rimangono rami parzialmente sotterrati, una situazione in cui la pianta crea un sistema radicolare dal ramo stesso.
Assenza di insetti infestanti e malattie
Per ottenere un buon risultato, serve una buona genetica.
In moti casi le talee provengono da coltivazioni indoor, in cui gli insetti infestanti penetrano facilmente, in assenza di predatori naturali. Una volta che l'insetto infestante arriva all'esterno, può insediarsi durante l'intero ciclo della pianta.
Per esempio, il trip è abbastanza difficile da combattere e non fa certo bene alle piante, perché succhia le foglie dall'interno e lascia residui e sterco sulle foglie. Quando arriva alle foglioline vicino alle cime, si ha un focolaio che marcisce. Avere il ragno rosso da una coltivazione outdoor sotto il sole, con bassa umidità, può essere letale. Si riproducono molto rapidamente e possono devastare un'intera piantagione.
Diversità
Tutte le talee sono uguali alla pianta madre da cui sono state prelevate. I semi, invece, sono meno omogenei. Persino i più stabili hanno piccole differenze, mentre le varietà non stabilizzate offrono vari fenotipi. In una coltura outdoor, avere piante diverse permette di diversificare i rischi. In questo modo se un forte temporale colpisce la coltivazione, avendo le piante diverse fasi di fioritura, l'effetto non sarà devastante per tutte allo stesso modo.
Un altro problema delle talee è che normalmente ce ne sono pochi tipi disponibili. Di solito corrispondono alle varietà più conosciute. Se volete valutare le vostre genetiche da una stagione all'altra, oppure provare cose nuove, bisogna far ricorso ai semi. Tutte le piante madri sono nate da un seme e hanno un periodo di vita limitato.
Arriva un punto in cui le madri si degradano e perdono vigore. Agli eredi viene trasmessa così questa debolezza e non si riesce più a tenerli bene. È interessante provare cose nuove e correre rischi, aprirsi a nuovi sapori. Se più coltivatori provano cose nuove e le condividono, si crea un'intelligenza collettiva che produce progressi nella genetica in modo molto più rapido e consistente.
Se invece tutti coltivano la stessa cosa, si faranno passi indietro e ci saranno meno varietà di madri quando quelle attuali daranno segni di debolezza. Avremo meno risorse con cui esprimerci, si perderà una grande ricchezza e le piante saranno sempre più deboli.
Ci sono banche di semi che offrono confezioni con più di una varietà. Da un lato, ci sono edizioni che includono varietà diverse, ma identificate e separate, in modo tale che il coltivatore possa sapere cosa otterrà. Vi sono altre banche che offrono i cosiddetti "Mix", contenenti vari semi, ma mescolati. Si possono ottenere grandi risultati anche in questo caso, come la famosa M8 comparsa in un Mix di Sensi Seeds.
In molti casi, neanche la banca sa cosa contiene il Mix, dato che di solito utilizzano semi di prova o semi che si sono mischiati e non sono identificati. Altre banche usano semplicemente determinate varietà che hanno in eccesso, includendo autofiorenti nel mix da outdoor e piante più complicate nel mix da indoor. Comprare un mix è sempre una sorpresa.
Adattamento
La luce del sole è molto più intensa delle fonti usate in indoor. I semi germinati in outdoor si adeguano a questa luce sin dalla nascita, per cui la sfruttano meglio. Un altro punto a favore dei semi.
Nel caso delle piante indoor, è richiesto un periodo di adattamento. Molte delle foglie deboli delle piante indoor si bruciano, rimangono bianche e muoiono. Bisogna aspettare che venga prodotto altro fogliame che si adatti meglio all'outdoor. Non spaventatevi se la talea perde foglie o soffre all'inizio, perché è una reazione tipica.
Nelle zone e nei periodi di forte insolazione, si può ottenere un adattamento progressivo per evitare impatti forti sulle talee e sulle pianticelle. Nei centri di giardinaggio vendono filtri per l'ombra che consentono di proteggere le pianticelle nei primi giorni di vita. Cominciate subito a lasciarle sotto la luce diretta del sole per qualche ora, meglio se di mattina o di sera, momenti in cui il sole è meno intenso rispetto a mezzogiorno. Ogni giorno bisogna lasciarle più ore sotto il sole e alla fine della settimana il periodo di adattamento sarà completo.
Periodo di maturità
Le talee sono sufficientemente mature per mettersi a fiorire non appena vengono messe in outdoor. Questo può provocare dei dislivelli nella pianta, poiché molte volte si mettono a fiorire prima del tempo e ritornano poi in crescita e di conseguenza gli ormoni non sono più ai giusti livelli.
I semi hanno bisogno di un periodo di maturità prima d'iniziare la fioritura e sebbene ci siano giornate nuvolose o piovose, non si metteranno a fiorire prima di passare questa fase. Questo garantisce un vantaggio in outdoor, poiché si possono piantare e adattare prima, con meno rischi di fioritura anticipata e rivegetazione.
La radice apicale
Fino ad ora abbiamo visto vari vantaggi dei semi. Abbiamo lasciato per ultimo il più importante: la radice apicale. I semi hanno una radice principale che penetra fino all'interno della terra il più possibile, il che consente lo sviluppo di una massa radicolare più ampia e profonda, creando piante più sane, maggiori e più produttive.
Leggete l'articolo che abbiamo dedicato su questa rivista alla pregerminazione, germinazione e cure della pianticella. Se riflettete un po', noterete come la maggior parte delle cure è destinata a proteggere questa radice principale. Il piccolo germoglio bianco che esce dalla canapuccia è la base di una coltivazione di successo.
Se si compromette durante i primi giorni, la pianta rimarrà menomata poco dopo la nascita e non potrà mai esprimere il suo pieno potenziale. Bisogna quindi cercare di non farle mancare acqua, perché non ha quasi riserve, ma attenzione, non bisogna neppure esagerare, perché l'eccesso d'acqua continua non le consente di respirare e porta la pianta a marcire.
Appena nato con il rivestimento ancora attaccato.
Per questo motivo, è consigliato utilizzare contenitori profondi prima del trapianto, in modo tale che la pianta possa sviluppare una massa radicolare in grado di arrivare a diversi strati della terra madre. Cercate nei centri di giardinaggio o nei negozi del settore dei contenitori profondi e stretti, ideali per il trapianto in outdoor.
Per questo motivo, si scelgono inoltre substrati a trama fine e con un buon drenaggio, in modo che la radice si sviluppi senza ostacoli e possa respirare. Da questa radice principale derivano quelle secondarie che danno luogo a una massa capillare sempre più fine. Questo porta a buoni pani, la base di piante sane e di una buona produzione.
Le talee, al contrario, non hanno questa radice principale così potente. Sin dall'inizio sviluppano una massa radicolare più debole, che tende a rimanere più in superficie, soprattutto se il coltivatore non la lavora. Questo svantaggio fa sì che le piante coltivate da talee siano meno produttive. In Svizzera, durante il periodo di tolleranza, ci sono stati vari coltivatori e selezionatori che hanno realizzato grandi piantagioni outdoor.
Nella stessa zona hanno paragonato talee e semi della stessa varietà. Alla fine dell'estate, il risultato era definitivo sia in outdoor che in serra. Le piante coltivate da semi davano produzioni di gran lunga superiori rispetto a quelle nate da talee, arrivando, in alcuni casi, a raddoppiare il risultato.
I coltivatori di cannabis devono tenere in grande considerazione la massa radicolare nella coltura, sia nel caso dei semi, che in quello delle talee. Prima di arrivare al luogo di coltura finale, bisogna fare almeno un paio di trapianti o tre, in modo tale che la radice sia obbligata a estendersi per l'intero substrato.
Inoltre, si può aiutare il processo con stimolatori radicolari ed è consigliato applicarli durante le prime fasi e dopo ogni trapianto. Gli stimolatori radicolari funzionano meglio se si utilizzano separatamente, anziché in concomitanza con concime di crescita. Non abbiate paura a non concimare la pianta nelle prime fasi o dopo un trapianto, perché deve trovare il substrato di cui ha bisogno e non dipendere dalla collaborazione esterna continua.
Un altro modo per aiutare la radice sono i composti di micorriza. Le micorriza s'insediano nella massa radicolare e creano con questa un rapporto simbiotico, aiutano ad aver accesso a determinati minerali, aumentano la sua portata e occupano lo spazio superficiale, in modo tale che le infezioni hanno meno spazio in cui insediarsi.
La micorriza è molto utile quando la pianta è soggetta a condizioni difficili, come una coltivazione guerrilla o una coltura outdoor con poche cure. Anche nelle piante che ricevono ogni tipo di cura, può essere utile, ma si nota meno nei risultati. Queste piante non hanno bisogno di allearsi con nessuno, dato che l'aiuto arriva dall'esterno con pochi sforzi.
Talee: vantaggi e gestione
Fino ad ora abbiamo parlato dei vantaggi dei semi, ma i coltivatori utilizzano talee in outdoor da varie stagioni e questo non avviene perché sono pazzi, ma perché presentano alcuni vantaggi.
In primo luogo, tutte le talee di qualità portano solo a piante femmina di prima qualità, per cui non bisogna curare maschi, ermafroditi o piante deboli, perché in questo modo si risparmiano risorse, tempo e materiale. Inoltre, richiede un minor numero di piante.
Se la talea è ben selezionata ed è di una varietà conosciuta, i suoi punti forti e deboli sono molto prevedibili e ci si può informare sul periodo di maturazione, sull'effetto e sui risultati nella propria zona climatica. È inoltre interessante utilizzare talee per i piccoli auto-coltivatori urbani, poiché, fiorendo più velocemente, non portano a piante grandi e ingestibili. Le talee di fiducia e provate nel proprio clima, hanno maggiori probabilità di successo. Sono consigliabili nei casi in cui si hanno poche piante e in cui non si può diversificare notevolmente il rischio.
Per quanta fiducia possa ispirarvi il fornitore delle talee, la cosa migliore è agire con prevenzione totale, come se fosse infetto. Molti auto-coltivatori hanno vari insetti infestanti nelle loro coltivazioni e non lo sanno o non danno importanza a sufficienza.
Per quanto riguarda i fornitori del mercato nero, bisogna tenere in considerazione che hanno strutture più grandi, destinate a produrre più talee, per cui ci sono molte possibilità che emerga un problema che non viene individuato.
Sfruttate il periodo di crescita per nebulizzare preventivamente. Alle piante piace l'igiene, si puliscono gli stomi, respirano meglio, si trascinano le uova degli insetti infestanti e la sporcizia e si dà fastidio agli infestanti. Da quando le ricevete, nebulizzate le talee una volta la settimana con neem o sapone di potassio.
Dato che la sua massa radicolare è più debole, bisogna applicare con impegno tutte le cure delle radici descritte in precedenza. È inoltre importante sostenere maggiormente la pianta, perché non ha una forte radice principale, in modo che si potrà inclinare più facilmente durante l'intera coltivazione, soprattutto in occasione dei temporali di fine estate, dato che le pesanti cime intrise d'acqua metteranno a dura prova la resistenza della pianta. Per questo, la cosa migliore è sostenere la pianta prima che ne abbia bisogno. Il momento adatto è quando si fa il trapianto definitivo o alla terra madre, in modo tale che no si danneggino le radici mettendo i tutori in un secondo momento. Ci sono varietà con rami forti e vigorosi, le talee crescono senza necessitare di un sostegno aggiuntivo. Vogliamo insistere ancora una volta sul fatto che bisogna sfruttare il vantaggio principale delle talee: sono prevedibili, per cui si possono ricavare tutte le informazioni in modo preventivo.
Convenzionali, femminizzati o autofiorenti
Fino a poco fa, la prevedibilità delle talee nel sessaggio e la loro omogeneità erano due grandi argomentazioni a suo favore, poiché portavano a molto meno lavoro nella coltivazione in outdoor. Con la comparsa dei semi femminizzati questo è cambiato.
Le banche serie garantiscono quanto promettono e offrono una percentuale elevatissima di esemplari femmina. Inoltre, ci sono varietà create con sistemi di coltivazione che garantisce un'omogeneità sufficientemente alta, che sono quindi piuttosto prevedibili. Se si vogliono invece vari fenotipi, si possono scegliere varietà che esprimono una maggior diversità.
I semi femminizzati sono straordinari per cominciare, ma anche per raccolti semplici, senza complicazioni. Questo non esclude in nessun modo i semi di sempre che danno maschi e femmine. Pretendere il contrario sarebbe come squilibrare la natura duale della cannabis, il che porterebbe problemi a lungo termine a livello della ricchezza della pianta su cui si basa questo.
Il processo di sessaggio non deve essere fonte di preoccupazione, è molto semplice e aiuta a osservare la pianta frequentemente. Questo provoca sintonia fra la marijuana e il coltivatore che aiuta a prevenire i problemi potenziali che possono emergere.
I semi autofiorenti hanno aggiunto un'ulteriore possibilità di scelta. Sono molto utili nelle coltivazioni urbane piccole, come anche nelle colture officinali, poiché non dipendono dal fotoperiodo, danno risultati rapidi e sono semplici da coltivare.
Ricerca genetica di qualità
Qualunque opzione scegliate, cercate di selezionare genetica di qualità e che sia adatta alla vostra area di coltivazione, alle vostre necessità e ai fattori ambientali.
Ci sono molte banche di semi sponsorizzate in questa rivista che producono genetica di qualità, come anche molti negozi seri, dove sanno bene quello che vendono e possono dare consigli. In questa rivista ci sono abbondanti possibilità fra cui scegliere. Inoltre, nel nostro blog www.softsecrets.com/it inseriremo più informazioni sulle varietà.
Inoltre, nel nostro blog avete i link di molti negozi e banche di semi. Un'altra possibilità è quella di scaricare l'intera raccolta di Soft Secrets e i numeri 2 sono degli speciali sulle varietà degli anni 2006, 200, 2008, 2009 e 2010. I numeri 3 e 4 di solito includono molte informazioni sulla coltivazione outdoor.
Chiedete consigli nel negozio in cui comprate i semi e contattate le banche su internet. Anche chiedere ad altri coltivatori della zona è una buona fonte di informazione. Occasioni come i trofei, le feste del raccolto, gli assaggi, le fumate collettive e altri appuntamenti simili, sono un'occasione per conoscere altri auto-coltivatori e sfidare il proibizionismo.
Quando piantare?
Affrettare le cose è uno dei grandi errori dei coltivatori outdoor nella maggior parte dei casi, per una produzione che richiede un auto-coltivatore non è necessario germinare non appena inizia la primavera.
Portare le talee troppo presto in outdoor, le porterà a fiorire o a rimanere semiparalizzate. Quando crescono e migliorano le giornate, passano poi in fase vegetativa. I semi richiedono un periodo vegetativo prima di mettersi a fiorire, ma se si fanno germinare troppo presto, cominceranno la fioritura prima del tempo, con il successivo passaggio alla fase vegetativa.
Cominciare fuori tempo produce piante molto grandi, più facili da individuare, con più rami e conseguentemente, maggiormente esposte alle inclemenze del tempo. Inoltre, si esauriscono le risorse del contenitore, il che provoca accumulo di sali. Ci sono anche più possibilità che la pianta sia attaccata da un insetto infestante o da un temporale primaverile.
I coltivatori impazienti possono germinare a maggio, il mese dei fiori. Le talee si possono cominciare ad adattare al più presto alla fine di maggio, sebbene anche giugno o luglio siano mesi adatti. Tutto dipende dalle dimensioni finali che si vogliono raggiungere. Se vi bastano piante piccole e discrete, luglio è il mese adatto.
È comprensibile avere ansia in questi mesi per paura di aver poi meno riserve. Ora, grazie alle autofiorenti, i coltivatori che hanno fretta possono già germinare. Le autofiorenti di seconda generazione danno risultati straordinari, piante con sapore gradevole ed effetto evidente, oltre a produzioni crescenti. Se germinate autofiorenti all'inizio della primavera, avrete il raccolto alla fine di giugno.
È un piacere veder crescere queste piccole meraviglie ed è un buon riscaldamento per la stagione. Nulla di meglio che cominciare la stagione con delle riserve e con l'ottimismo necessario a trionfare.
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