Cannabis Spagna: Unidas Podemos annuncia una nuova legge
Il 6 ottobre, Unidas Podemos, alleanza formata dai partiti spagnoli Podemos, Izquierda Unida, Equo e altre formazioni di sinistra, ha registrato al Congresso la sua Legge per la regolamentazione e il controllo globale della cannabis negli adulti, che consente il possesso e il consumo di prodotti nella sfera privata e negli spazi autorizzati, nonché la loro coltivazione, distribuzione e vendita.
In questo modo, il gruppo confederale ha ufficializzato la sua iniziativa che aveva già annunciato il mese scorso e, la cosa più incoraggiante è che al Congresso dei Deputati, al momento, ci sono ben tre iniziative volte a legalizzare il consumo di cannabis. Infatti, quella di UP va ad unirsi alle proposte già presentate la scorsa settimana dai partiti Más País ed ERC (Esquerra Republicana de Catalunya) d’accordo nel voler aprire un dibattito sulla necessità di regolamentare tutti gli usi della cannabis in Spagna.
La proposta di legge per la regolamentazione e il controllo globale della cannabis prevede l'organizzazione del nuovo settore attraverso un'agenzia statale di nuova costituzione, battezzata con il nome Agenzia spagnola per il controllo della regolamentazione globale della cannabis (Aecric). Questa dipenderebbe dal Ministero per i diritti sociali e dall’ Agenda 2030 guidati da Ione Belarra.
La proposta, oltre ad essere collegata al Ministero dei diritti sociali e all'Agenda 2030, attribuisce ad Aecric un consiglio di amministrazione composto da 11 persone, cinque delle quali sarebbero rappresentanti delle diverse delegazioni territoriali dello stesso e altre cinque dei ministeri dei Diritti Sociali, del Lavoro ed Economia Sociale, dei Consumi, della Salute, della Finanza e dell’Agricoltura Pesca e Alimentazione. Questo significa che, anche tra i rappresentanti di governo, tre su cinque sarebbero nominati da ministeri controllati da Unidas Podemos.
Questa nuova entità dovrà coordinare e monitorare il consumo ricreativo di cannabis, consentito fino a una media di 10 grammi al giorno per persona, sempre in aree private. Resta fuori del regolamento di questa iniziativa l'uso medico della cannabis mentre l'auto-coltivazione sarà possibile fino a un massimo di 20 metri cubi di chioma di piante di marijuana. L’agenzia regolerà e controllerà anche le associazioni e il mercato attraverso un sistema di licenze che "favorisce la strutturazione territoriale e la corretta distribuzione dei benefici", afferma UP. Pertanto, non si potrà coltivare indoor a meno che il 90% dell'energia elettrica utilizzata per la produzione, provenga da fonti energetiche rinnovabili prodotte dal concessionario stesso.
Inoltre, la proposta prevede vantaggi fiscali per le aree disabitate al fine di promuovere lo sviluppo di questi progetti anche in quelle zone che sono state abbandonate.
“In questo modo”, secondo Lucía Daida, deputata di UP, “si porterebbe a galla un'economia sommersa sviluppatasi in clandestinità e si genererebbero migliaia di posti di lavoro”.
"Abbiamo tutta la volontà di negoziare e raggiungere accordi", dichiarano da UP, spiegando quali sono gli obiettivi che si propongono di raggiungere con questa nuova legge: creare posti di lavoro, favorire lo sviluppo rurale, promuovere la ricerca, ridurre il consumo di cannabis nei minori, evitare lo spreco di risorse pubbliche che sovraccaricano il sistema giudiziario e penitenziario, sfruttare opportunità economiche, combattere la corruzione legata al traffico di droga e aggiornare la legislazione all'attuale quadro internazionale.
"Questa legge non intende creare nuovi mercati o ottenere ritorni economici da dove prima non si poteva. Intende invece realizzare una transazione a un mercato regolamentato e ordinare tutte quelle attività legate alla cannabis che oggi sono illegali, senza lasciare nessuno sul margine, affrontando subito un problema di portata sociale ed economica con il maggior rigore e sicurezza possibile", spiegano.
Dall'Osservatorio Europeo per il Consumo e la Coltivazione della Cannabis (OECCC) intanto, assicurano che questa Legge è positiva per le persone per quanto riguarda l'autocoltivazione e il possesso.
L'OECCC chiede un'unione sociale nel settore della cannabis e conclude dicendo che "ora l'importante è che la società civile lavori insieme in questo momento storico".