Autoproduzione Cannabis: quattro piante per i cinque stelle

Soft Secrets
23 May 2022

L'onorevole Mario Perantoni del Movimento 5 Stelle è il Presidente della Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati e relatore della proposta di legge che ha l'obiettivo di legalizzare la coltivazione di cannabis per uso personale.


SSIT: Come cittadino italiano qual è stata la sua reazione alla decisione di non ammettere il referendum sulla cannabis?

Ne ho preso atto con delusione e rammarico perché sarebbe stata un'occasione per fare esprimere i cittadini e sono certo che si sarebbero espressi nella stessa direzione che auspichiamo.

SSIT: E come rappresentante della politica?

La delusione rimane tale perché ritengo che questo referendum ci avrebbe aiutato facendo sponda al nostro lavoro parlamentare. Se fosse passato, la sollecitazione per arrivare ad una regolamentazione normativa sarebbe stata maggiore.

SSIT: Perché il Parlamento è sempre così in ritardo rispetto alla giurisprudenza?

Perché la magistratura ha più facilità ad adattarsi alla situazione concreta e al caso specifico. Al contrario la legge norma in maniera astratta e generale come risultato di un indirizzo politico dato dal Parlamento. Questo indirizzo si concretizza in norme che vengono poi adattate dai giudici.

SSIT: Nell'aprile del 2020 la Corte di Cassazione ha sancito che coltivare cannabis in maniera rudimentale non dovesse essere considerato come penalmente rilevante. Perché non si riesce ad adeguare la normativa sotto questo profilo?

Perché non tutte le forze politiche prendono atto della decisione della Cassazione. Alcuni ritengono di poter difendere determinate posizioni e per alcuni argomenti come questo non si riesce a trovare una base comune di partenza dalla quale cominciare a ragionare

SSIT: Che aria tira in Commissione Giustizia per il futuro della cannabis e per la proposta di legge che la riguarda?

Al momento abbiamo un testo base e ci sono degli emendamenti depositati. Il prossimo passo sarà quello di ripartire con il voto sugli emendamenti.

SSIT: Ma i numeri ci sono per trovare una sintesi soddisfacente?

I numeri ci sono e sono convinto che la maggioranza ci sia anche perché il testo base è stato licenziato sulla base di un accordo di maggioranza, quindi non ho motivo di dubitare.

SSIT: Qual è la parte più importante del testo condiviso?

La parte fondamentale è la possibilità di coltivare quattro piante di cannabis. In prima battuta il testo ha la finalità di eliminare una norma proibizionistica che non ha senso e le sue conseguenze, concedendo a chi fosse interessato la possibilità di coltivare la propria cannabis, saranno quelle di evitare contatti di persone perbene con la criminalità.

SSIT: Se il testo passasse la coltivazione non sarebbe punibile penalmente, ma le sanzioni amministrative?

La previsione nel testo base è quella di eliminare le sanzioni amministrative per chi fa consumo di cannabis. Automaticamente poi, diventando lecita la coltivazione di quattro piante anche per questa condotta le sanzioni amministrative andrebbero a decadere.

SSIT: Quando crede di concludere il lavoro della Commissione relativo a questa proposta?

Concluderò l'iter in Commissione in tempo per andare in aula.

SSIT: Sembra che anche se il testo passasse alla Camera, al Senato avrebbe grandi difficoltà ad essere approvato. Cosa ne pensa?

Certamente è una possibilità. Credo però che, prima di tutto, dimostriamo ai cittadini che lavoriamo per ottenere dei risultati rispetto alle nostre possibilità. Se il Senato la penserà diversamente mi auguro che pagheranno lo scotto da parte dei cittadini.

SSIT: L'ex premier Conte ha speso le prime parole sulla cannabis in sostegno al referendum. Crede che la sua posizione, finalmente esplicita, possa aiutare il vostro lavoro?

Assolutamente sì, in occasione della presentazione del referendum, il presidente Conte ha esplicitamente detto che il testo base in esame in Commissione sia un testo equilibrato ed il nostro punto di caduta.

Fabrizio Dentini

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