Cannabis autofiorente: arrivata per restare

Soft Secrets
21 Sep 2012

A meno che negli ultimi anni non abbiate vissuto in una scatola di cartone, non potete non aver notato la moda dei semi autofiorenti e la crescita della loro popolarità. Prendetevi un minuto per guardare le svariate pubblicità delle banche dei semi presenti in questo numero di Soft Secrets, la maggior parte propone almeno una varietà autofiorente nella propria gamma. Alcune hanno esclusivamente riserve di autofiorenti! Allora, che cosa pensare di questa tendenza? Quali sono i vantaggi? E...queste piante sono arrivate per restare?


Quindi, di che cosa si tratta?

Il termine "autofiorente" si riferisce a piante di cannabis che passano dalla fase vegetativa alla fase di fioritura in funzione dell'età della pianta, anziché in base alla quantità di luce che ricevono.

Le varietà normali di cannabis, sensibili al fotoperiodo, vengono coltivate nella fase vegetativa con 18 ore di luce e 6 ore di buio e poi forzate alla fioritura alterando il rapporto a 12 ore di luce e 12 ore di buio. La riduzione della luce "inganna" la pianta e la porta a fare fuoriuscire i fiori (a fare crescere le cime); in natura, infatti, la riduzione delle ore di luce diurne significa che sta arrivando l'autunno e la pianta ha bisogno di riprodursi.

Le piante autofiorenti inizieranno a produrre cime a prescindere dalla quantità di luce che ricevono. Coltivate a partire dal seme, le piante inizieranno a sviluppare cime una volta raggiunte le 3-4 settimane. Non è necessario ridurre la quantità di ore di luce che ricevono.

In una situazione di outdoor, le normali varietà di Cannabis sativa e indica possono impiegare 6 mesi per arrivare dalla semina al raccolto. In indoor, per il raccolto possono volerci 3 mesi.

Al contrario, le varietà autofiorenti cresceranno dal seme e arriveranno al raccolto in 8 o 10 settimane. Questo significa che potete piantarle insieme alle vostre normali piante in outdoor e ottenere un bel raccolto proprio nel mezzo della stagione!

In parole povere, piantate il seme, aspettate che germini, lasciate che la piantina cresca per un paio di settimane e poi spostatela nel contenitore finale. Non c'è nessun bisogno di cloni, nessuna necessità di stanze per la crescita vegetativa e la fioritura separate, e nessun bisogno di modificare il timer delle vostre luci.

Le autofiorenti sono le piante più rapide, semplici e compatte da coltivare (e le più facili da nascondere) disponibili sul mercato.

Come vengono create?

La maggior parte di voi conoscerà due tipi di varietà di cannabis: la indica e la sativa. Le varietà di piante "indica" sono generalmente piante tozze, folte, molto resinose e dalla resa elevata, che producono cime dall'effetto "stoned" forte. Le varietà di piante "sativa" sono in genere più alte, meno folte, con foglie lunghe e sottili che producono cime con un potente effetto "high".

In parole semplici, i breeder incrociano le varietà indica e sativa per produrre varietà miste che contengano le caratteristiche positive di entrambi i progenitori. Controllate online o sul retro delle confezioni di semi: il breeder o la banca dei semi in genere segnala la percentuale di Cannabis indica e sativa di una determinata varietà.

Le varietà autofiorenti introducono una terza varietà di cannabis: la Cannabis ruderalis.  Le opinioni possono variare, ma in generale si ritiene che questa varietà abbia avuto origine nella Russia sud-orientale e che si sia poi diffusa in Cina e ancora più verso Est. Per un fumatore o un coltivatore, la pianta di ruderalis pura e semplice è di scarso interesse: cresce poco in altezza (fino a circa 60 cm), produce pochi fiori femmina e le cime che riesce a dare contengono relativamente poco THC.

Tuttavia, per un breeder, la ruderalis contiene una caratteristica molto interessante: questa varietà è in grado di crescere arrivando da seme a pianta adulta in circa 10 settimane (consentendo la coltivazione anche in climi più freddi e con meno luce disponibile). Inoltre, le femmine di ruderalis producono velocemente i fiori, senza necessità di ridurre le ore di luce. Fioriscono quando raggiungono una certa età, anziché dipendere dalla quantità di luce. Autofioriscono!

I primi incroci di piante di ruderalis non erano particolarmente famosi, ma, con il coinvolgimento di diversi breeder e banche dei semi, la qualità è migliorata velocemente.

Ora potete avere varietà autofiorenti di molte delle vostre specie preferite e la maggior parte di esse sono anche femminizzate: nessun bisogno di sessare le piante né di modificare l'illuminazione, che cosa c'è di più facile?

Quali sono i vantaggi?

Le autofiorenti sono diventate popolari molto in fretta nella comunità della cannabis. Ecco perché.

Ideali per i principianti (o per i coltivatori pigri!) – non è necessario preoccuparsi della variazione del fotoperiodo, non è necessario avere stanze separate per la crescita vegetativa e per la fioritura. Vi basterà piantare i vostri semi, fare crescere le piantine per un paio di settimane e lasciare che la genetica faccia il suo corso. Se prendete una varietà autofiorente femminizzata non avrete nemmeno bisogno di sessare le vostre piante.

Inoltre, l'altezza più ridotta delle piante autofiorenti funziona bene per il coltivatore inesperto che ha bisogno di concentrarsi sul nutrimento e sulla creazione del giusto ambiente, più che sulla potatura e sulla necessità di controllare la crescita perché non superi lo spazio della stanza.

- Maggiori raccolti in outdoor – dal momento che le autofiorenti iniziano la fioritura in modo automatico, la possibilità di coltivare in outdoor e di iniziare (tempo permettendo) nei primi mesi dell'anno significa che si potrà effettuare il raccolto nel bel mezzo dell'estate. Sovrapponendo i periodi di semina e di raccolto di una settimana circa, è pensabile ottenere, persino nei climi più freddi, 3 raccolti in outdoor all'anno!!! Il ciclo di crescita breve vi consentirà inoltre di avviare una coltivazione in outdoor in un periodo dell'anno più avanzato. Quindi, se la primavera è uno schifo (e di solito lo è!), potete seminare anche nei mesi estivi e ottenere comunque un raccolto in outdoor.

- Coltivare in outdoor, anche al Nord! – i coltivatori che si trovano in zone più settentrionali e più fredde potranno verosimilmente seminare una coltivazione di autofiorenti in outdoor ora che non devono più dipendere da una primavera mite a da un numero consistente di ore di luce al giorno.

- Piante resistenti – l'influenza della Cannabis ruderalis nella genetica delle varietà autofiorenti comporta una maggiore resistenza ai climi freddi, alle malattie e alle muffe (dopo tutto, queste piante crescevano in Russia e Siberia!). È una caratteristica molto pratica per chi coltiva in outdoor nelle zone più settentrionali e per i nuovi coltivatori che non hanno esperienza nel mantenere una temperatura stabile nelle stanze per la coltivazione.

- Dimensioni ridotte – la maggior parte delle varietà di autofiorenti (con l'esclusione delle "Super Auto") resta di dimensioni limitate. È una caratteristica perfetta per chi ha una piccola stanza o per chi usa le tende per la coltivazione e per i guerrilla grower che cercano una pianta facile da nascondere.

- Battete i vostri amici! – sappiamo tutti che le lingue lunghe sono pericolose (e mandano in rovina le coltivazioni!), ma sappiamo anche che c'è della sana competizione tra amici che sono coltivatori. Batteteli sul tempo del raccolto con una varietà autofiorente!

- Interessante per i breeder per hobby – le varietà autofiorenti mostrano il sesso dopo solo 3 settimane e una femmina può produrre centinaia di semi nonostante resti alta meno di 60 cm! Un tempo più breve per arrivare al raccolto significa che potrete fare incroci e produrre in modo rapido. Un consiglio: il tratto autofiorente tende a essere recessivo, quindi se incrociate con una pianta sensibile al fotoperiodo (anziché con un'altra autofiorente), è probabile che perdiate la caratteristica dell'autofioritura.

Quali sono gli aspetti negativi?

Ogni positivo ha un negativo, ogni ying ha bisogno di uno yang! Le autofiorenti non fanno eccezione.

- Raccolti molto ridotti – da una pianta autofiorente otterrete meno cime. Queste piante sono più basse e non potrete controllare il periodo vegetativo per fare in modo che le piante si ingrossino e "riempiano" tutto lo spazio destinato alla crescita prima della fioritura. In ogni caso la pianta di ruderalis, dalla quale discendono le varietà autofiorenti, produce meno cime rispetto a una varietà di sativa o di indica. Alcune delle varietà autofiorenti nane, che arrivano a fioritura all'incirca in 60 giorni, produrranno in genere meno di 30 grammi per pianta. D'altra parte però, tutto questo sta cambiando negli ultimi tempi con l'introduzione delle "Super Auto".

- Contenuto di THC più basso – l'influenza della Cannabis ruderalis comporta che il contenuto di THC delle varietà autofiorenti sia inferiore a quello di alcune delle varietà di indica o sativa più forti e più diffuse. Alcune delle prime varietà autofiorenti prodotte avevano un contenuto psicoattivo davvero ridotto o inesistente, che ha fatto sì che queste piante guadagnassero una cattiva reputazione tra alcuni coltivatori. Tuttavia, con il coinvolgimento di un numero maggiore di banche dei semi e di breeder, la qualità delle autofiorenti è migliorata rapidamente e continuerà a migliorare, basta dare un'occhiata alla rivista e vedere i grandi nomi che ora producono varietà autofiorenti.

- Nessun clone – la coltivazione delle autofiorenti è possibile solo a partire dal seme. Non è impossibile clonare una pianta autofiorente, ma dal momento che le piante maturano e fioriscono a prescindere dalla quantità di luce che ricevono, non è possibile prolungare la fase vegetativa per sviluppare il clone. Se prendete una talea da una pianta autofiorente che è sul punto di fiorire, quel clone inizierà a fiorire. Quindi, niente scambi o vendite di cloni.

Suggerimenti per la coltivazione di autofiorenti

Illuminazione in indoor – le autofiorenti possono essere fatte fiorire con cicli da 12 a 24 ore di luce. In teoria, maggiore è la quantità di luce che ricevono, maggiore sarà la resa che daranno: poiché la maturazione è determinata dall'età piuttosto che dalle ore di luce, non accorcerete significativamente il ciclo di crescita con più luce, la pianta fotosintetizzerà semplicemente di più e darà una maggiore resa nel tempo previsto.

Dal punto di vista economico, è consigliabile tenere in considerazione la bolletta dell'elettricità quando decidete la quantità di luce da dare alle piante. Vale la pena di tenere accesa 24 ore al giorno una lampada da 600 watt per ottenere pochi grammi in più? Probabilmente no, finireste per spendere di più in elettricità di quanto non ricavereste dal vostro raccolto.

Il miglior consiglio è provare a fornire tra 16 e 20 ore di luce e vedere i risultati che riuscite a ottenere con la stessa varietà. Come con le piante sensibili al fotoperiodo, l'uso di una lampada fluorescente blu/bianca o di una lampada ad alogenuri metallici nelle prime 3 settimane favorirà la crescita vegetativa e darà alle vostre piante una struttura solida sulla quale fiorire. Potrete passare a una lampada HPS nello spettro rosso una volta che avrete iniziato a vedere lo sviluppo di cime.

Nutrienti – come con le piante normali, l'uso di uno specifico nutriente per la crescita e la fioritura contribuirà a promuovere una crescita laterale fitta nella fase vegetativa (le prime 3 settimane dopo la germinazione) e lo sviluppo delle cime nella fase della fioritura. Usate il nutriente per la crescita fino alla fine della prima settimana di fioritura, come fareste per una normale varietà di cannabis. Potete usare come di consueto anche gli stimolatori delle radici e della fioritura e gli integratori di P-K.

In vaso

Dal momento che la maggior parte delle varietà autofiorenti resterà di una dimensione relativamente ridotta, è controproducente usare vasi molto grandi, perché le piante inizieranno a fiorire prima di riempirli. Ricordate che non potete prolungare la fase vegetativa per fare sì che le radici riempiano il vaso. Le piante fioriranno a partire dalla terza settimana circa e a quel punto sarà meglio che tutta l'energia sia concentrata sulla produzione di cime, quindi sarà sufficiente metterle in vaso una volta sola dopo la germinazione, in un contenitore che non superi gli 11 L di capienza.

Coltivazione in outdoor – le varietà autofiorenti possono essere coltivate anche in zone molto più a nord rispetto alle normali varietà, poiché il periodo di maturazione è molto più veloce. Sarà sufficiente seminare alla fine di maggio o all'inizio di giugno per arrivare al raccolto alla fine dell'estate.

Inoltre, le dimensioni ridotte di alcune delle varietà autofiorenti nane le rende ideali per le coltivazioni guerrilla o per quello spazio che resta nella serra o in giardino, fuori dalla vista dei vicini!

Il futuro

Come già detto, le piante autofiorenti hanno guadagnato una fama sempre maggiore fino al punto che molte varietà pluripremiate e "classiche" sono ora disponibili come autofiorenti. Queste piante hanno aroma e forza paragonabili alle normali piante sensibili al fotoperiodo e non sono troppo distanti in termini di resa (se paragonate a una pianta normale, fiorita dopo 3-4 settimane).

Uno degli sviluppi più recenti nel campo delle autofiorenti è la nascita delle varietà "Super Auto". Queste varietà sono molto più grosse delle normali autofiorenti e hanno un periodo vegetativo molto più lungo, che permette alle piante di crescere fino a raggiungere una dimensione notevole prima che inizi automaticamente la fioritura. I raccolti sono previsti nel giro di 110-120 giorni rispetto ai 60-80 giorni di una normale autofiorente. Il vantaggio delle "Super" è che il periodo vegetativo più lungo (una caratteristica della sativa) comporta rese molto maggiori.

È chiaro che le autofiorenti sono molto più che una moda a breve termine e possono avere molto più senso di una normale varietà per i principianti, i guerrilla grower in outdoor o i coltivatori che hanno poco spazio. Sono arrivate per restare!

Buona coltivazione!

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