CBG Il cannabinoide madre

16 Sep 2020

La cannabis è una pianta estremamente complessa che contiene oltre 400 composti, oltre un centinaio dei quali sono classificati come cannabinoidi. I due più presenti sono naturalmente il CBD (cannabidiolo) e il THC (tetraidrocannabinolo).


Ci sono comunque alcuni cannabinoidi minori estremamente interessanti che presentano le caratteristiche necessarie per essere riconosciuti a pieno titolo per il loro potenziale unico e il CBG è uno dei più promettenti. Sebbene si ritrovi in percentuali di meno dell'1% in molte varietà, il CBG riveste una funzione importante all’interno delle piante di cannabis e offre molti benefici per il benessere. Il tutto di per sé.

CBG sta per Cannabigerolo ed è in realtà classificato come ‘cannabinoide madre’, ‘progenitore’ o ‘cellula staminale’ sia del CBD che del THC, che semplicemente non esisterebbero senza di esso. Il CBG è il fondamento da cui dipendono diversi cannabinoidi e questo accade poiché tutti i cannabinoidi iniziano come CBGA (la forma acida e inattiva del CBG).

Man mano che la pianta di cannabis matura, il CBGA viene scomposto e trasformato in CBDA e THCA, le forme inattive o ‘grezze’ di CBD e THC. Una volta riscaldati o ‘decarbossilati’, i principi attivi prendono vita e diventano CBD, THC (e CBG), come li conosciamo meglio.

 

Il THC naturalmente è responsabile degli effetti psicoattivi e inebrianti che può avere la cannabis, mentre il CBD e il CBG possono contribuire alla salute, senza ALCUNO ‘sballo’.

 

Ciononostante, nella maggior parte dei casi il CBGA viene immediatamente trasformato in THCA o CBDA, il che significa che più THC o CBD si ha nel prodotto finale, meno CBG sarà presente a causa di come vengono sintetizzati questi composti.

 

Nonostante la quantità minima di CBG disponibile nella maggior parte delle varietà di cannabis più diffuse, il CBG sta davvero cominciando a diventare popolare ed è uno dei cannabinoidi più ricercati nelle estrazioni grazie al crescente numero di consumatori di cannabis che ne riconoscono il potenziale. Finora la ricerca ha riportato come il CBG possa agire su specifiche condizioni fisiologiche e problemi e come il suo potenziale d’utilizzo medicinale sia promettente.

 

Si ritiene che il CBG sia particolarmente efficace nel trattamento di patologie alla vista come il glaucoma, poiché può ridurre la pressione dei fluidi all’interno dell’occhio. Si pensa che il CBG sia un potente vasodilatatore, il che comporta il fatto che dilati i vasi sanguigni, permettendo dunque al sangue di fluire molto più liberamente e facilmente.

 

Si ritiene che il CBG abbia anche effetti neuroprotettivi e uno studio del 2015 ha dimostrato come protegga i neuroni nei topi affetti dal morbo di Huntington, che si caratterizza per la degenerazione delle cellule nervose nel cervello. Ulteriori esperimenti condotti su animali, nella fattispecie topi, hanno dimostrato inoltre che il CBG è stato efficace nel ridurre l’infiammazione in coloro che soffrono di malattie infiammatorie intestinali.

 

Se si parla di cura dei tumori, il CBG sembra anche essere un’arma promettente in questo senso, in quanto alcuni studi hanno dimostrato come blocchi i recettori che provocano la crescita delle cellule tumorali. In uno studio in particolare, condotto sui topi, è stato dimostrato che inibisce la crescita delle cellule tumorali legate al tumore al colon.

 

Le formulazioni topiche della cannabis sono note per essere efficaci contro le infezioni cutanee sin dagli anni Cinquanta, ma i ricercatori di allora non erano a conoscenza della composizione chimica della pianta. La ricerca europea, tuttavia, ha ora fornito la prova che il CBG funziona come

efficace antibatterico, in particolare contro l’MRSA, che è un ceppo microbico notoriamente resistente a diversi tipi di farmaci moderni.

 

Nel 2017 i ricercatori sono stati in grado di dimostrare che una forma di CBG che era stata purificata per eliminare il delta-9 THC ha agito come eccellente stimolante dell’appetito nei ratti, il che potrebbe rivelarsi potenzialmente benefico per i sintomi di logorio muscolare e grave perdita di peso che si riscontrano comunemente nei tumori in stadio avanzato e in altre patologie.

 

Un altro studio che ha esaminato gli effetti dei cannabinoidi sulle contrazioni della vescica ha scoperto come il CBG abbia dato i risultati migliori fra i 5 cannabinoidi scelti per essere testati, inibendo le contrazioni muscolari, il che significa che potrebbe essere una soluzione per alleviare o prevenire i disturbi della vescica.

 

Analogamente al CBD, si ritiene che le proprietà non psicoattive del CGB abbiano ancora più benefici possibili di quelli già menzionati, tra cui l’uso come analgesico in generale, come trattamento per i problemi cutanei diffusi come la psoriasi e come antidepressivo.

 

Quando si può vantare una vasta gamma di possibili benefici per la salute come quelli elencati in precedenza, è difficile capire perché il CBG non sia stato ancora sfruttato a livello commerciale su larga scala come è avvenuto per il ben più noto figlio CBD. Ebbene, uno dei motivi principali potrebbe essere perché ottenere l’estratto di CBG dalla pianta di cannabis è un processo molto oneroso. Tanto che si è guadagnato la reputazione di essere la “Rolls Royce dei cannabinoidi”.

 

Il prezzo del CBG è 5 volte (o più) superiore a quello del CBD, soprattutto a causa delle migliaia di chili di materiale vegetale necessari per estrarre piccole quantità isolate di CBG. Per esempio, se il contenuto di CBG di un lotto di cannabis è dell’1%, allora si dovrebbe estrarre 20 volte la quantità di biomassa per ottenere la stessa concentrazione di CBG.

 

L’estrazione di CBG è ancora relativamente nuova e quindi i processi sono tuttora in fase di sviluppo e attualmente richiedono strumentazione altamente specializzata e costosa. Tenendo presente questo aspetto, l’unico altro modo possibile per rendere il CBG più accessibile e conveniente è quello di manipolare la genetica delle piante per produrre varietà contenenti un livello dominante di CBG rispetto al THC o al CBD.

 

Sono lieto di comunicare che al momento sono in corso alcuni progetti per fare passi in avanti in questa direzione. La società “Hemp Trading”, in collaborazione con l’Università Politecnica di Valencia, in Spagna, ha già selezionato con successo una varietà di cannabis a elevato contenuto di CBG che è priva di THC psicoattivo. È davvero sorprendente pensare che siano anche riusciti ad aumentare la concentrazione di CBG tra il 15% e il 18% rispetto allo standard di 0,1-1%.

 

Una varietà di cannabis priva di THC non è dunque solo una grandissima novità per chi è interessato a esplorare gli effetti medicinali non psicoattivi del CBD o del CBG, ma è anche un grande passo in avanti per i coltivatori di canapa a livello industriale. Le linee guida attuali negli Stati Uniti stabiliscono che la canapa coltivata industrialmente non deve contenere più dello 0,3% di THC. Si tratta di una linea guida, che ha portato molti coltivatori di canapa a dover distruggere intere colture al momento del raccolto dopo averle testate e aver scoperto che la varietà scelta che avevano piantato aveva prodotto naturalmente più THC del previsto.

 

Il frutto di questa impresa di ingegneria genetica è una genetica a elevato contenuto di CBG chiamata Panakeia che sarà distribuita attraverso società specializzate in varietà a elevato contenuto di CBD e aziende che forniscono tecnologia per la produzione di nuove varietà di canapa.

 

Non è solo in Europa che la produzione di varietà a elevato contenuto di CBG sta iniziando a decollare, negli Stati Uniti, “Oregon CBD” ha in programma di lanciare quest’anno le prime varietà a elevato contenuto di CBG, chiamate “Stem Cell” e “White CBG”, dopo tre anni di test che hanno dimostrato di poter conseguire una resa finale contenente oltre il 20% di CBG e meno dello 0,3% di THC. Ci sono inoltre diverse altre multinazionali legali negli Stati Uniti che lavorano su varietà a elevato contenuto di CBG.

 

Le prime scoperte e le prime ricerche hanno suscitato la curiosità e le speranze del mondo della scienza, della medicina e della selezione della canapa sul grande potenziale che potrebbero avere l’estratto di CBG e le varietà a elevato contenuto di CBD. Sono infatti in corso ulteriori percorsi di ricerca riguardanti le applicazioni del CBG da solo e anche in associazione con altri cannabinoidi.

 

In breve, è facile capire perché l’industria della cannabis (e quella della canapa) sia così entusiasta del meno noto cannabinoide CBG. È ora importante puntare i riflettori sul CBG, tuttavia, poiché c’è ancora un gran numero di consumatori di cannabis che non hanno sentito parlare del CBG o delle sue incredibili potenzialità, e stando così le cose è difficile sviluppare presenza e domanda sul mercato.