Piante di cannabis "speciali" grazie alle mutazioni
Come molte piante, la cannabis è disponibile in tante varietà ma generalmente la cannabis sativa e la indica sono quelle più ampiamente riconosciute
La pianta sativa è più alta con rami più lunghi e foglie palmate sottili e produce un effetto stimolante più psicoattivo, mentre l'indica è più compatta con rami più corti e foglie palmate più larghe e produce un effetto più sedativo o rilassante. Ci sono poi gli ibridi di entrambe, ovvero una miscela delle due. I coltivatori di oggi, infatti, hanno sviluppato numerose varietà combinando genetiche di indica e sativa per produrre nuove varietà.
Ma oltre queste, la pianta di cannabis produce anche alcune interessanti mutazioni naturali, dando vita a una gamma molto più ampia di cannabis dall’aspetto particolare e a volte curioso. Questo perché, a parte la differenza nei ceppi, un cambiamento nella sequenza del DNA di una pianta provoca una mutazione che può dare origine a una miriade di aspetti diversi quindi a piante particolari, diverse da come siamo abituati a riconoscerle. Gli effetti della mutazione sono solitamente visibili su fiori, boccioli e foglie.
Generalmente le mutazioni genetiche sono pregiudizievoli per la salute di una pianta ma a volte possono venir fuori dei tratti genetici desiderabili che attraverso il breeding e la selezione di nuove varietà è possibile fissare. Con la crescita della sperimentazione sugli ibridi, infatti, le mutazioni stanno diventando sempre più comuni, se non addirittura deliberatamente introdotte nella discendenza delle varietà. Certe strane mutazioni sono in effetti diventate la base di alcune delle più popolari varietà in circolazione.
Le mutazioni sono del tutto naturali e parte integrante dell'evoluzione o dell'allevamento selettivo, che ci ha dato tutte le varietà di cannabis familiari come OG Kush, White Widow, Chemdawg, per citarne alcune. Infatti una volta che una mutazione si è stabilizzata non si tratta più di una mutazione ma di una nuova varietà. Non tutte le varietà vengono create selezionando nuove mutazioni, a volte i tratti già presenti all'interno di un pool genetico sono stati selezionati e stabilizzati.
Ma qual è l'aspetto di queste mutazioni? Vediamo insieme le più comuni:
Cannabis a piede d'anatra
Questa mutazione proviene dall'Australia. Un produttore ha approfittato di questa bizzarra variante coltivandola come una vera e propria “varietà” sebbene la mutazione delle foglie possa presentarsi in diverse altre varietà. La mutazione prende il nome dalle foglie palmate, a forma di piede, che produce. Spesso chiamate varietà "Duckfoot", queste foglie di cannabis sembrano, infatti, simili all'impronta di un piede d'anatra con la pelle che collega le singole dita. Le foglie sono generalmente molto larghe e talvolta leggermente piegate. Durante la fase “vegetativa” di crescita assomigliano più a piante di acero o di ribes, quasi non riconoscibili come cannabis. Nella fase di "fioritura", con spesse cime centrali che emergono, le persone esperte possono notare una certa somiglianza con la cannabis normale. Inoltre, molte varietà di Duckfoot tendono ad avere foglie più sottili, più simili alla cannabis normale.
Cannabis Rampicante
La cannabis rampicante tende a presentarsi nelle varietà tropicali che sono già di grandi dimensioni, e crescono in condizioni umide. I rami inferiori della pianta si piegano fino a toccare il suolo. Una volta che hanno raggiunto il terreno, i rami continuano a crescere, formando persino nuove aree radicali. Questo fenotipo è molto utile per camuffare la crescita. Tuttavia, la cannabis rampicante è una mutazione rara, e non è stata sviluppata a livello commerciale.
Cannabis a Coda Di Volpe
Questa mutazione è causata da calici che crescono ammucchiati gli uni sugli altri creando una formazione di infiorescenze dalla forma molto curiosa. Questa mutazione rompe la struttura delle cime della pianta; invece che crescere in una forma arrotondata, le cime si distendono in forma allungata. Può anche essere un segno che la pianta non stia maturando in maniera corretta. Anche lo stress causato da calore e luce può essere all'origine di questa mutazione. I calici formano letteralmente delle guglie.
La formazione di code di volpe non è sempre un'anomalia. Alcune varietà Purple o Cole Train, infatti, producono comunemente delle strutture a coda di volpe, come anche varietà che provengono dalla Colombia o Thailandia.
Cannabis a foglia singola (lanceolata)
Le singole foglioline di questa varietà sono una mutazione originata da una popolazione selvatica trovata nella regione russa dell'Amur. Le foglie sono lanceolate, ovvero a forma di lancia e seghettate. Alcuni esemplari, verso la fase di fioritura, sviluppano anche 3 punte fogliari, spostandosi leggermente nella direzione delle foglie palmate. Questa varietà autoctona è stata incrociata con Indian Summer, una varietà potente e produttiva di Duckfoots e riselezionata per la morfologia delle foglie lanceolate. Il ceppo risultante si chiama Giant Pur Pur, correlato anche a Pintura e Ortiga, MB (Minzblatt, che in tedesco significa foglia di menta), che sono altri ceppi di cannabis a foglia singola. È una mutazione molto stabile e anche molto carina.
Cannabis Bastarda australiana
La ABC (“Australian Bastard Cannabis”) è un'invenzione australiana. Venne “scoperta” per la prima volta a Sydney negli anni '70. Questa strana anomalia cresce più come un'erba che come un cespuglio e non ha assolutamente alcuna somiglianza con la Cannabis a parte i fiori, ma l'analisi del DNA ha dimostrato che si tratta di Cannabis sativa. Le foglie non sono seghettate bensì lisce e brillanti, e non crescono più di 5 cm di lunghezza.
La ABC originale era più simile alla canapa, con basse quantità di tutti i cannabinoidi. Ma dei selezionatori clandestini riuscirono a potenziare i livelli di THC. Questa mutazione comparve una decina di anni fa, ma nessuna varietà è stata ancora resa disponibile sul mercato.
Una delle mutazioni più belle delle cannabis invece è la variegatura che può verificarsi su tutta la pianta o solo in alcune parti dove coesistono zone bianche (o gialle) e verdi. Questa mutazione deriva dall’incapacità di una pianta di produrre clorofilla. Può prodursi sulle foglie, gli apici delle cime, o sbiancare l'intera pianta.
Nei casi più estremi le piante non vivranno molto a lungo, dato che la clorofilla è necessaria nella produzione di zuccheri per l'energia e lo sviluppo della pianta.
La variegatura comporta anche minori rendimenti. Una ridotta capacità di eseguire la fotosintesi equivale ad una crescita più lenta della pianta. Ma comunque, in certi casi le piante con variegatura possono crescere abbastanza bene.
Con tutte queste mutazioni e le combinazioni genetiche che i coltivatori sperimentano sempre più spesso, possiamo pensare a una nuova era in cui la Cannabis si diversificherà notevolmente in termini di applicazione e aspetto? Probabilmente sì. Come abbiamo visto, in effetti, esistono già centinaia di varietà Mutant caratterizzate da tutti i tipi di morfologie fogliari, con lo stesso vigore, potenza e capacità produttiva, se non addirittura migliori.
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