Amnesia Haze di Royal Queen Seeds
I cinque semi sono germinati facilmente, nonostante fossero una delle prime confezioni mandate dal marchio in Spagna, di almeno due anni e mezzo. È già un successo ben consolidato. Il metodo prevedeva di lasciarli in un contenitore opaco, collocati in mezzo a dei tovaglioli nebulizzati con acqua. Non appena hanno messo le radici, sono stati trapiantati in un piccolo vaso che è stato posizionato vicino a una finestra. Sono stati poi spostati in indoor, all'estremità, per evitare di bruciarli e dopo un po' di tempo, per permettere loro di adattarsi, sono stati trapiantati in vasi rotondi da fiori e posizionati sotto a dei faretti.
Hanno mostrato in poco tempo un'eccellente struttura. In questa occasione, si è scelto di usare meno piante, con una crescita leggera e una potatura modesta. L'idea era che in questo modo, nonostante l'influenza sativa, si sarebbero formate piante ben proporzionate, adatte alla fotografia della cannabis. Sebbene la tendenza alla sativa sia stata evidente sin dall'inizio, la pianta ha rivelato anche la parte indica, chiaramente visibile da sintomi inequivocabili, come il colore verde intenso delle foglie carnose e i gambi pesanti e robusti.
La coltura è stata sottoposta a stress a causa del freddo, che ne ha rallentato la crescita di qualche giorno e che ha portato alla formazione di sfumature lilla alle estremità, cosa molto tipica di moltissime varietà soggette a temperature al di sotto dei 20 gradi. Le piante hanno resistito bene e hanno continuato a crescere, sebbene non c'è dubbio che i risultati finali sarebbero stati di gran lunga migliori se non fossero emersi questi problemi climatici. La fioritura è stata abbastanza breve, di meno di dieci settimane in totale e nonostante i rallentamenti iniziali, la pianta è entrata in breve tempo in piena fioritura. Dapprima a una velocità più calma, più tranquilla, ma poi la marijuana ha iniziato a formare grossi gruppi di fiori. Durante la fase finale, i fiori non sono aumentati molto di volume, bensì si sono compattati ed è incrementata la resina. È valsa la pena attendere per ottenere un gusto molto più pulito al palato.
Substrati leggeri: Janecomix
Una mancanza che si riscontra spesso in molte colture indoor è che i mix di terreno non sono adatti alla situazione. Capita che contengano troppi nutrienti a rilascio lento, che trattengano troppa acqua o entrambe le cose. Questo porta all'incapacità della pianta di respirare correttamente attraverso le radici, dato che risulta come inondata. D'altro canto, se i fertilizzanti a rilascio lento sono miscelati proporzionalmente con l'acqua, si può verificare eccessiva fertilizzazione o si possono produrre sapori poco adatti.
Ogni substrato ha un utilizzo e un obiettivo. Per i novizi, o per i coltivatori più o meno inaffidabili, un substrato completo è la soluzione migliore, dato che consente alla pianta di sopravvivere anche in caso di carenza d'acqua o di fertilizzante, poiché il substrato contribuisce a trattenere meglio l'acqua e raziona i nutrienti. I coltivatori con più esperienza e che si dedicano con più attenzione a questo lavoro possono optare invece per la coltura in terra. I substrati leggeri consentono di controllare maggiormente la pianta, il che porta a dosare costantemente i nutrienti a seconda delle esigenze del coltivatore. D'altro canto, richiedono il sacrificio d'irrigare con maggior costanza e portano a una dipendenza maggiore dal fertilizzante fornito.
La coltura è stata preparata utilizzando Janecomix di Atami, un substrato che fertilizza delicatamente, contenente perlite per migliorare il drenaggio. Sulla base dei vari test condotti, possiamo concludere che Janecomix è un substrato estremamente adatto ai professionisti. La fertilizzazione è leggera e finisce rapidamente, il che significa che non interferisce con l'apporto liquido. In totale, fornisce alimento alle piante durante i primi dieci giorni. L'apporto nutritivo è a rilascio rapido, il che significa che le piante possono fruire di uno slancio di crescita al momento del trapianto, oltre ad abituarsi a un apporto nutritivo piuttosto sostanzioso, che le porta a richiedere più fertilizzazione liquida. Si può dire che questo substrato fornisce il giusto apporto nutritivo al momento giusto, senza interferire poi con le scelte del coltivatore. È ora di abbandonare i pregiudizi e di cominciare a provare substrati come questo, dato che i risultati sono ormai eccellenti e i prodotti hanno un prezzo estremamente ragionevole.
Fertilizzazione
Alle basse temperature, è meglio lasciare intervalli più lunghi fra le fasi di fertilizzazione, dato che la pianta richiede meno nutrimento e acqua, in generale. Dovremmo dunque cercare di non fertilizzare eccessivamente o di non produrre piante che hanno accumulato Sali. È per questo che con il substrato Janecomix, in buone condizioni di temperatura, la soluzione migliore è quella d'irrigare in maniera continuativa, quasi ogni due giorni. D'altro canto, a volte, quando la temperatura è bassa, irrigare due volte la settimana sarà sufficiente. Si tratta di vedere di cosa ha bisogno la pianta.
In questo caso, non abbiamo usato Bloombastic, abbiamo optato invece per il classico sistema di fertilizzazione della terra. Abbiamo seguito le istruzioni quasi alla lettera, sebbene abbiamo fertilizzato meno durante la crescita e la fioritura, sia a livello di concentrazione che di numero di applicazioni.
Al momento del trapianto, bisognerebbe irrigare abbondantemente, inumidendo il terreno adeguatamente e mantenendolo in contatto con le radici. La soluzione migliore è quella d'irrigare lentamente. Questo contribuisce all'ossigenazione, mantenendo la struttura del substrato senza rimuovere la perlite e l'irrigazione porta maggior ossigeno. Nell'irrigazione al momento del trapianto, è stata usata un'unica applicazione di Roots in soluzione di 4 ml/l. La seconda e terza settimana, per dare uno slancio alla pianta e incoraggiare una buona struttura di fioritura, abbiamo cominciato a fertilizzare con Terra Leaves: 3 ml/l la prima settimana e 4 ml/l la terza.
Durante la quarta settimana, la pianta è stata messa dodici ore sotto i faretti, dato che questa era la miglior soluzione per questo tipo di sativa che raddoppia le sue dimensioni in fase di fioritura. Dobbiamo considerare il fatto che le luci perdono considerevole potenza con l'aumentare della distanza, il che significa che nelle piante molto alte, le parti inferiori hanno una resa scarsa. Per questo, la miglior soluzione per le sative coltivate a partire da semi è quella d'incoraggiare una crescita breve, per tenere le piante sotto controllo. D'altro canto, sfoltiamo molto delicatamente, dato che la pianta avrà dimensioni limitate e questo ci consente di sfruttare le parti inferiori.
Durante la seconda e terza settimana di fioritura, fertilizziamo con Terra Max a 3ml/l e Ata XL a 0,5 ml/l, miscelati con Atazyme a 1ml/l e Ataclean a 0,05 ml/l. Dalla quarta settimana di fioritura, fertilizziamo con Terra Max a 4 ml/l e Ata XL a 1ml/l, miscelando con Atazyme 3 ml/l e Ataclean a 0,1 ml/l. Una volta la settimana, aggiungiamo PK 13-14, un classico, all'irrigazione. Dato che questa coltura era destinata a essere fotografata e testata, abbiamo applicato il PK nebulizzando in modo parsimonioso, poiché quantità eccessive possono essere velenose per la pianta. La soluzione migliore è quella di cominciare con dosi ridotte e aumentare gradatamente se la pianta lo tollera, sebbene non sia necessario in ogni situazione. L'Amnesia Haze ha tollerato buone razioni, perciò durante la quarta settimana, abbiamo utilizzato PK 13-14 a 0,5 ml/l e dalla quinta settimana, siamo passati a un dosaggio di 1 ml/l.
Gli ultimi dieci giorni abbiamo irrigato solo con Atazyme e Ataclean, per eliminare i sali e permettere alla pianta di eliminare gli eccessi. Dobbiamo distinguere gli effetti dei due prodotti: Atazyme è utilizzato per ripulire il substrato dalle foglie morte, mentre Ataclean cerca di risolvere il problema di accumulo di sali, per fare in modo che la pianta li accumuli o che vengano drenati con l'irrigazione.
Non ci sono dubbi sull'efficacia della combinazione di Ata XL e PK. Rispetto a Bloombastic, della stessa marca, sebbene manchi qualcosa, è una combinazione molto economica ed efficace. I fertilizzanti sono stati razionati, senza raggiungere le quantità massime riportate nella tabella del produttore. Avremmo potuto fertilizzare con maggior frequenza, ma questo sistema è volto a raggiungere una buona produzione, senza mandarti fuori di testa quando la fumi, come conseguenza di un'errata fertilizzazione. Tutti hanno le loro preferenze a livello di palato e di produzione, ma anche di genetica e ambienti di coltura.
Conclusioni e degustazione
Il risultato finale è compatto e dal sapore pieno. Non spicca per il volume, ma a conti fatti le piante hanno dato una buona resa, con una buona quantità di notevoli cime. Il metodo di fertilizzazione utilizzato è stato mirato a vari obiettivi. Prima di tutto, bisogna riconoscere che abbiamo spostato le piante a un regime di luce di dodici ore sotto i faretti, abbiamo interrotto l'apporto di fertilizzatore di crescita e abbiamo cominciato con la fertilizzazione di fioritura. Sebbene la pianta sembri resistere bene, è un modo per aiutarla a raggiungere la fioritura. Dovremmo inoltre notare che abbiamo ottenuto buoni risultati senza utilizzare una formula costosa. Anche gli altri obiettivi sono stati raggiunti, come quello di avere piante facilmente gestibili, di aumentare la densità dei fiori e ottenere una buona produzione, mantenendo però un buon gusto, senza esagerare con il fertilizzante. Siamo passati infine alla degustazione.
Al palato, abbiamo sentito un prodotto compatto e duraturo, con un tocco forse leggermente vaporoso nella sua struttura. Questa leggerezza è contrastata dalla densa resina su tutti i fiori, persino sulle foglie secondarie. Chi inizia a produrre, a volte lascia le foglioline nella potatura, dato che sono ricoperte di resina anch'esse. L'obiettivo è stato quello di completare il test con una sessione di degustazione del prodotto finale. Quello che abbiamo dunque ricercato è stato un lavoro di precisione, adatto a tutti gli esigenti che vogliono apprezzare la cima pura.
Al palato, la pianta ha rivelato la discendenza Haze molto chiaramente, sebbene con vera e propria personalità. Oltre ad accenni d'incenso, un classico di questa famiglia, altre nuove caratteristiche dell'Amnesia Haze presentavano una presenza chiara e dal sapore pieno del retaggio dell'indica. Fra le prime impressioni, come quella d'incenso dolce, altre sorprese di origine sativa si sono sprigionate. Un retrogusto complesso con un tocco leggermente speziato e una presenza unica di sfumature arrugginite, fattore singolare che non deve essere confuso con il sapore metallico dovuto a un'eccessiva fertilizzazione.
In seguito, dopo aver provato altre varietà, sarebbe stato bene ripetere il test. In parte perché il freddo porta a dubbi sul fatto che abbiamo apprezzato pienamente il vero potenziale di questa genetica. D'altro canto, la banca aveva lavorato due anni su questa varietà, il che significava che il prodotto finale era stato già migliorato notevolmente.
Un buon effetto psicoattivo con un sapore speciale e complesso, senza perdita di produzione o eccessivo ritardo. L'Amnesia Haze di Royal Queen Seeds è una sativa di prima classe per cui vale la pena concedere il tempo extra di coltura richiesto per raccoglierne gli ottimi frutti.