Svizzera: via libera alla coltivazione di canapa al di fuori delle varietà del catalogo europeo

17 Nov 2020

Un grande passo avanti è stato sancito in Svizzera rispetto alla coltivazione di canapa. La decisione federale è stata quella di consentire la coltivazione di tutte le varietà di canapa, non solo quelle contenute nel catalogo europeo, con tenore di THC al di sotto dell’1%.


Coltivazione canapa in Svizzera: importanti novità dai nostri vicini elvetici.

Di Fabrizio Dentini

Ne abbiamo parlato con Thomas Bär, Co-Presidente dell’Associazione Canapa Svizzera con sede a Berna, già precedentemente intervistato rispetto alla tassazione riservata alla canapa light.

Oggi Thomas Bär ci spiega le conseguenze di questa decisione che sembrerebbe aprire un futuro importante per la canapa e per la sua coltivazione.

A livello federale la Svizzera ha deciso di permettere la coltivazione di varietà di canapa con un contenuto di THC al di sotto dell’1% anche quando non inserite all’interno del famoso catalogo europeo. Che implicazioni comporta questa decisione per il mercato elvetico?

Questo cambiamento significa non solo che, a partire dal primo gennaio 2021, i contadini elvetici potranno coltivare varietà di canapa non appartenenti al catalogo europeo, se il contenuto in THC rimane al di sotto del 1%, ma anche che la distribuzione di piante e semenze di queste varietà diventa lecita. Come primo risultato quindi, avremo una maggiore tranquillità lavorativa per i contadini svizzeri che, restando sotto l’1%, non dovranno più temere alcuna repressione. Questo approccio pragmatico e liberale implica un vantaggio significativo dal punto di vista della concorrenza che permetterà alla Svizzera di continuare ad ampliare il proprio ruolo traino all’interno del mercato europeo della canapa, sopratutto permettendo un importante lavoro a livello di ricerca e sviluppo. Un altro punto fondamentale è che le varietà di canapa contenenti sino all’1% di THC contengono anche maggiori quantitativi in termini di CBD, rispetto alle varietà del catalogo europeo (che contiene esclusivamente varietà da fibra o per olio e semi), e questo significa poter lavorare con varietà più interessanti ed efficienti dal punto di vista delle estrazioni.

Questa decisione lancerà le imprese di canapa elvetiche in una nuova era pionieristica dal punto di vista del miglioramento genetico della canapa. Quali sono le principali sfide da questo punto di vista?

Negli ultimi decenni, a causa del proibizionismo e del contesto legislativo molto repressivo, larga parte del mercato della canapa è stato obbligato a lavorare in un mercato non sempre lecito, fra il nero ed il grigio per capirsi. Questo ha significato che sino ad oggi, l’origine della maggior parte degli strains di cannabis rimane sconosciuta e quindi non certificata. Al momento, diverse imprese svizzere hanno dedicato i propri sforzi da un lato a decodificare e documentare il profilo genetico della pianta di canapa, e dall’altro a creare nuove genetiche. Per questi motivi posso affermare che la Svizzera continuerà a svolgere un ruolo leader in questo settore.

Quali sviluppi potrebbe comportare questa decisione a livello del mercato europeo della canapa?

Al momento l’Unione europea, permettendo la coltivazione esclusiva delle varietà contenute nel catalogo già menzionato, sta, di fatto, limitando e restringendo il proprio mercato della canapa. Così facendo, l’Unione europea sta impedendo a questo mercato di liberare il proprio potenziale e, al contrario, sta incoraggiando il mercato nero, o diciamo quello grigio. Il concetto di consentire solo varietà da fibra o per olio all’interno dell’Unione europea, è un concetto desueto e non in linea con i tempi e soprattutto non in linea con le linee generali di questo mercato, penso alle estrazioni, agli integratori alimentari, ai prodotti farmaceutici. E’ evidente che l’Unione europea stia bloccando investimenti importanti, soprattutto nel settore della ricerca e sviluppo. Speriamo che l’approccio svizzero possa servire da modello, sotto questa prospettiva, anche per l’Unione europea.

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