Pirati dei Semi Principali

Soft Secrets
13 May 2011

Internet è; stato una manna per i coltivatori di tutto il mondo, soprattutto per quelli che non possono recarsi in veri e propri negozi per soddisfare le loro esigenze di coltivazione. I giorni dei viaggi lampo ad Amsterdam o in cui si chiedeva a un amico di spedire o riportare dei semi sono ormai un ricordo, ma come per il resto della Rete, il commercio di semi di cannabis è vittima della facilità con cui possono essere rubate e copiate le idee.


Internet è stato una manna per i coltivatori di tutto il mondo, soprattutto per quelli che non possono recarsi in veri e propri negozi per soddisfare le loro esigenze di coltivazione. I giorni dei viaggi lampo ad Amsterdam o in cui si chiedeva a un amico di spedire o riportare dei semi sono ormai un ricordo, ma come per il resto della Rete, il commercio di semi di cannabis è vittima della facilità con cui possono essere rubate e copiate le idee.

Internet è stato una manna per i coltivatori di tutto il mondo, soprattutto per quelli che non possono recarsi in veri e propri negozi per soddisfare le loro esigenze di coltivazione. I giorni dei viaggi lampo ad Amsterdam o in cui si chiedeva a un amico di spedire o riportare dei semi sono ormai un ricordo, ma come per il resto della Rete, il commercio di semi di cannabis è vittima della facilità con cui possono essere rubate e copiate le idee. La Rete, a quanto pare, è un vero e proprio paradiso per i compratori notturni, gli invasori cibernetici e i pirati. Oggigiorno in fatti, non vengono falsificate e piratate solo Chanel, Prada e le sigarette di marca. I nomi e la proprietà intellettuale di ceppi d'erba molto noti vengono rubati sempre più di frequente - ma senza la protezione garantita alle attività legali dalla Legge.
Soft Secrets ha parlato con Simon, uno straordinario selezionatore di semi della vecchia scuola e titolare di Serious Seeds: le ormai conosciute e note Bubblegum e AK-47 sono infatti fra le varietà più colpite da questa attività impropria.

Soft Secrets: parlavi di furto dei nomi dei ceppi d'erba.

Simon: Sì, può sembrare banale, ma non penso lo sia. È un fenomeno diffuso. Se si comprano i semi da internet, sulla base del nome, in molti casi ci si accorgerà che quello che si compra non è certo quello che si pensava di comprare. Molte persone stanno cercando di diventare parassiti per la popolarità di certi nomi conosciuti. Comprano siti pirata, che a volte non vendono proprio nulla. La gente "compra" qualcosa con la carta di credito e non riceve nulla. Se sono fortunati, ricevono semi finti e solo se sono davvero fortunati, ricevono quelli veri. È molto diffuso, riportato in vari forum e così via e ne so qualcosa.

Quando ti sei reso conto del problema della pirateria?

Prima di avviare la mia attività. Ero coltivatore in quel periodo, quando già c'erano la Skunk e la Northern Lights e ad Amsterdam c'erano negozi con semi che riportavano nomi molto più economici degli originali. I pirati quindi ci sono dall'inizio, perché è un'attività lucrativa e operiamo in un mondo che non è davvero protetto come avviene per le attività e le imprese regolari. Queste possono infatti avviare procedimenti legali e tutto il resto, ma nel nostro settore, abbiamo le mani legate, soprattutto quando si opera a livello internazionale. La gente lo sa bene. I coltivatori sostanzialmente sono vittime. Pagano per i loro parassiti. Mi arrivano regolarmente e-mail di persone che scrivono: "Ho comprato questi semi AK da questo negozio: sono veri?". A volte lo sono, altre volte no. Serious Seeds ha un elenco di negozi effettivi sul sito, che vendono cose autentiche. Garantiamo per loro. La gente può chiedere se un negozio che non è sull'elenco è vero o meno.


È già successo che alcune società copiano anche il packaging, fino all'ultimo dettaglio, vendendo i semi come se fossero autentici. Serious Seeds è l'unica società che, per quanto ne sappia, numera singolarmente ogni confezione di semi e teniamo un database di tutto ciò. Questo è dovuto solo a questo problema.

“I nomi e la proprietà intellettuale di ceppi d'erba molto noti vengono rubati sempre più di frequente


Siamo anche l'unica società a garantire i nostri semi: per tutelare il cliente. Se comprano semi e hanno un'esperienza negativa - anche se per colpa loro - diamo loro nuovi semi. Vogliamo che abbiano una bella esperienza con i nostri semi, così possiamo portare avanti un servizio clienti di qualità. Abbiamo un elenco di siti legittimi, possono chiamare e controllare se un negozio è vero o meno. Tutto questo viene fatto per proteggere il cliente finale.

Quanto riescono a guadagnare i pirati dai semi rubati? Che differenza di prezzo c'è fra i semi generici rispetto a quelli di marca, i semi AK-47?

AK-47 non è il seme più caro, ma senza dubbio non è neanche il più economico. È una sorta di ‘alta borghesia', diciamo. 80 euro per 11 semi. È interessante dunque per i pirati che vogliono copiare.

E non ci sono praticamente possibilità che vengano presi.

Pochissime in realtà.

Quindi vorresti vedere o consigliare ad altre società di essere attente quanto Serious nel documentare ed etichettare le loro varietà? Copiare quello che stai facendo, insomma.

Puoi capire che il principale interesse nel creare una società è quello di fare denaro, quindi il fatto che nessuno lo faccia, punta sempre in questa direzione. Nessun'altro lo fa e non sono certo qui per dare consigli alle altre società, ma noi lo facciamo sin dal primo giorno. Ho iniziato a vendere i tubi di semi e ora quasi tutti lo fanno, soprattutto le società spagnole. Si può vedere che prendono buone idee, ma non l'intera procedura di etichettatura. È molto oneroso farlo, controllare i numeri, gestire i reclami. L'idea in genere è quella di venderli e lavarsene le mani. Non so esattamente come facciano le altre società con i reclami.

Ci sono siti indipendenti in cui i coltivatori possono discutere fra loro su che semi o rivenditori sono legittimi, su quali siti non possono essere considerati sicuri?

Ho visto questi siti, sebbene non ricordi dove. Ci sono anche delle Liste Nere, ma non visito i forum, quindi non posso dare indicazioni precise.


Vi farò l'esempio di un caso - Ontario Seed Bank, OSB - un negozio in Canada. Aperto da un paio d'anni, compra l'intera ultima pagina dell'High Times a fini pubblicitari. Normalmente comprava Serious Seeds da noi, ma a un certo punto abbiamo ricevuto un paio di reclami, uno dopo l'altro, dai loro clienti e dal tipo di reclamo è stato chiaro che in realtà non avevano comprato veri Serious Seeds. Il packaging era simile al mio, ma non esattamente così. Ho quindi chiamato il negozio, parlato al titolare e detto: ‘Hey, ho ricevuto reclami e pare che tu non stia vendendo Serious Seeds. Ovviamente stai vendendo semi come se fossero Serious Seeds, ma che non lo sono'. Non si è neanche preso la briga di negarlo.


Secondo lui, non stava facendo nulla di sbagliato. Aveva venduto i nostri semi per un po' e ora vendeva i suoi semi come se fossero Serious. La sua prima argomentazione è stata che aveva a che fare con possibili reclami e così via. In sostanza significava: ‘Chi se ne frega? Se hanno reclami, sono io ad affrontarli', ho detto. "Stai facendo soldi e mettendoci in cattiva luce. Vengono per comprare i nostri semi, non le tue copie". Pensava che fosse assolutamente normale quello che stava facendo e che ancora fa. Ho saputo da alcuni clienti che lo sta facendo anche con altre società. Ecco a che punto si può arrivare.

Scommetto che quando il settore dei semi era più limitato ad Amsterdam e all'Olanda, si potevano fare richieste, scoprire cosa succedeva nelle proprie reti personali e controllare il tutto un po' meglio, ma con internet è quasi impossibile.

Ho scoperto un paio di mesi fa che oggigiorno... Questa attività è cominciata con piccole società di semi, come Sensi Seeds e così via. Ora ci sono molte grandi società in Spagna che coltivano quantità massicce di semi e vendono a chiunque. Quindi ora ci sono coffee shop o centri di giardinaggio e bar o altre attività che vendono con il proprio nome. Vari coffee shop ad Amsterdam iniziano a vendere semi con il loro nome, che vengono comprati tutti da un grande produttore: e sai cosa? Hanno cominciato a vendere semi con nomi originariamente Serious: Bubblegum, Chronic - nomi conosciuti.

Prendono quindi i vostri nomi e li mettono sui loro semi?

Esattamente. I coffee shop li comprano, non sanno abbastanza della questione. Non sono nel settore e non hanno conoscenze specifiche. Vengono offerti loro semi con questi nomi, così loro li comprano e li vendono. Fortunatamente l'ho scoperto subito e dato che non si trattava di un'azione deliberata contro Serious Seeds, hanno deciso di comune accordo di smettere di usare i miei nomi. Bisogna sempre stare sul chi vive qui ad Amsterdam. Sta accadendo in Olanda, figuriamoci a livello internazionale.
Una società ad Amsterdam - Spliff - ha appena cominciato a vendere Bubblegum, AK-47, come se fosse totalmente normale. Nirvana ha cominciato a vendere AK-47 finché non me ne sono accorto alla Cannabis Cup alcuni anni fa e ho detto: ‘Che cazzo sta succedendo? Stai usando il mio nome. Devi smetterla immediatamente'. Alla fine mi ha capito.
Anche questo è difficile: chi non ha mai alzato un dito per fare semi, non ha idea di quanto tempo ci voglia. Iniziano a vendere semi con il nome di qualcun altro, in modo tale che non si rendono conto del problema. Nirvana ha promesso che avrebbe cambiato il nome: l'hanno fatto... è diventato AK-48!

Una variante... le variazioni di determinati nomi sono diffuse in tutto il settore.

Probabilmente l'AK-47 è il nome più copiato nel settore. Significa che quando pago per una pubblicità su un depliant o una guida, di fianco al mio nome ci sono AK-48, Jack 47, Kaya 47, Oké 47, Olé 47, AK 74, per citarne alcuni. Tutte copie dell'AK-47 originale. Sembrano tutti uguali nel depliant, me li considero copie, che non arrivano ai livelli dell'originale. Quando li si vede stampati di fianco ai tuoi, sembra che siano tutti allo stesso livello, se si considera anche che tutto ciò che puoi stampare è il nome e il periodo di fioritura e non è consentito citare i riconoscimenti che ha vinto il ceppo. Accettare queste condizioni è un oltraggio ai semi originali e alla mia società.

“I coltivatori sostanzialmente sono vittime. Pagano per i loro parassiti

Cosa dovrebbero fare quindi i coltivatori per proteggere la loro scelta dei semi?

La cosa migliore è controllare quale compagnia ha prodotto originariamente i semi. A differenza dal nome dei semi, raramente questo si copia. Come ho detto, ho fatto cambiare i nomi a Nirvana, White Label e altri, ma ci sono ancora molte società che vendono AK-47. Dopo il mio intervento, hanno cambiato il nome in qualcosa che si riferiva o si avvicinava ad AK-47, che va bene, ma io sono preoccupato del fatto che quando i clienti fumano da soli o in gruppo dell'AK-47, decidono: ecco cosa voglio, vado al negozio e chiedo l'AK-47. Arrivati al negozio non dovrebbero confondersi con prodotti che hanno lo stesso nome o un nome simile e non dovrebbero quindi comprare una cosa che non volevano. Ecco la mia preoccupazione. Se qualcosa vi ricorda l'AK-47, per me va bene. Ci sono semi chiamati OK-57, Armageddon 47 e Jack 47. È molto chiaro che sono stati presi da AK-47, ma non c'è pericolo di confondersi con l'originale. O per lo meno spero...

Scommetto che una risposta sia quella di fare ciò che iniziano a fare in America, dove trattano il settore della marijuana come ogni altro ramo del settore agricolo, con documentazione completa dal seme al consumatore.

Sì, questo è un modo, ma bisogna investire molto più denaro per essere tutelato in questo modo. I miei nomi sono tutelati in Benelux. Ci sono stati casi e azioni legali sui nomi ultimamente, ma nei tribunali europei fanno fatica a non scoppiare a ridere, perché pensano sia divertente. Qual è la differenza fra questo e la Heineken o una società che produce sigarette? Vi dico che la differenza c'è: abbiamo a che fare con un prodotto molto rilassante, non velenoso, mentre loro vendono droghe davvero pericolose - se non si considera però che le loro sono legali e la nostra non lo è. È tutta colpa del denaro. Tutto ciò che possiamo fare è proteggere i nostri interessi e nomi al meglio.
Un altro fenomeno diffuso è che c'è gente che apre un sito e inizia a vendere semi e dopo tre mesi, chiude l'attività e ne inizia una nuova. Sono ancora più difficili da beccare.
Un altro ancora... Paradise Seeds mi ha contattato, o meglio, sono stato io a contattare loro, un paio d'anni fa. Il loro sito si chiama paradiseseeds.com e qualcun altro ha aperto un sito chiamato paradiseseeds.nl. Sono nomi molto simili ma non sono uguali e il sito canaglia sta deviando l'attenzione verso di sé, allontanandola dal sito originale. Vendono semi naturalmente e sono nel registro delle imprese canadese, ma è molto difficile scoprire chi c'è dietro.
Un cliente quindi non deve guardare solo il nome, ma anche la società produttrice. Se i due corrispondono e si scopre anche come è fatta la confezione, le possibilità di successo sono maggiori. Conviene inoltre dare un'occhiata al seme della società per vedere se è legittimo. Bisogna osservare tutte queste cose per aumentare le possibilità di successo. Non fidatevi solo del nome.

Caspita, c'è molto da dire su questo argomento.

In effetti sì. Voglio dire, non mi voglio lamentare sempre, ma è anche un bene per i clienti finali, perché sono loro a pagare il prezzo , quindi penso che abbiamo la responsabilità di avvisarli, per far loro capire cosa sta succedendo e dobbiamo farlo prima che comprino i semi.

Eccoci qua. Si può dire che siamo tornati al vecchio avvertimento Caveat Emptor per i compratori.

FINE

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