Uruguay. Commercio cannabis dal 2015
Slitta al prossimo anno l'inizio della commercializzazione libera della cannabis
Slitta al prossimo anno l'inizio della commercializzazione libera della cannabis
La commercializzazione di marijuana tramite le farmacie non avra' inizio quest'anno, come era stato previsto dal Governo, poiche' ci vuole piu' di un mese perche' le autorita' distribuiscano le licenze ai produttori, e le piante richiedono da tre a sei mesi per crescere e produrre il raccolto.
L'Instituto de Regulación y Control de Cannabis (Ircca) ha ricevuto 22 richieste per la coltivazione -otto uruguayane, dieci straniere e quattro miste- e prevede, nel giro di 45 giorni, di emanare le prime cinque licenze, per cui la coltivazione comincera' nel mese di novembre.
I potenziali coltivatori, tra altri adempimenti, devono spiegare da dove ottengono i fondi per i loro progetti. Una volta ottenuto il permesso, devono piantare solo piante femmine e organizzare un raccolto scaglionato, in modo che possano portare i loro prodotti alle farmacie ogni due settimane.
I rappresentanti dell'Ircca si sono riunito giovedi' scorso per i dettagli della questione. "Si tratta di un modello unico al mondo. Questo tipo di licenza non ha antecedenti", ha detto il portavoce Augusto Vitale.
Il governo concedera' licenze per un periodo di cinque anni, e ogni anno dovranno comunque essere rinnovate. Nel contempo, il Governo ha aperto il registro per la trascrizione di coloro che intendono procedere ad una coltivazione domestica della cannabis.
Le farmacie non sono obbligate a vendere marijuana, e per chi lo fara', per un prodotto che non potra' essere esposto in pubblico, avra' una percentuale di guadagno del 30.
Ogni persona registrata potra' acquistare in farmacia fino a 40 grammi al mese, in contenitori di massimo 10 grammi. Ogni grammo costera' tra 20 e 22 pesos uruguayani (un peso viene oggi cambiato a circa 60 centesimi di euro).
Vitale ha ricordato che il prezzo e' una "variabile critica" nell'ambito di tutta l'iniziativa, perche' deve competere col mercato illegale della marijuana. A proposito ha ricordato che la compravendita di marijuana in Uruguay "rappresenta l'80% del mercato illegale delle droghe".
Fonte: ADUC