Selezione e manutenzione delle piante madri
Qualsiasi pianta può essere usata come madre. Mediante la riproduzione asessuata otterremo talee identiche alla stessa, con le stesse qualità e gli stessi difetti. L’ideale è dunque selezionare l’esemplare che rappresenta al meglio le caratteristiche che vogliamo ottenere. Questo non richiede un lavoro extra nella coltura, ma solo un po’ di tempo, prendere appunti e osservare un po’ di più ogni pianta. La ricompensa sarà una coltura più omogenea e un raccolto più abbondante e saporito.
Anche se della stessa varietà, ogni pianta è unica e ha le sue caratteristiche distintive. Alcune banche di semi dispongono di varietà i cui esemplari sono piuttosto simili fra di loro, sia a livello di periodo di crescita che di fioritura, ma anche a livello di raccolto e qualità dell’erba. In altre banche, lo sviluppo delle piante è completamente diverso.
Selezionando le piante migliori come madri per la riproduzione, non solo conosceremo di più le nostre piante, ma riusciremo anche a preservare i tratti e le sfumature che vogliamo ottenere in maniera costante. I cloni che otterremo da queste piante saranno geneticamente uguali. Saranno tutti femmina se lo è la madre. Potremo conservare l’esemplare con più sapore, la pianta con la produzione più elevata o quella che porti a termini la fioritura prima.
Per conservare le madri in buono stato per il tempo necessario è fondamentale fare anche alcuni piccoli lavori di manutenzione, perché massimizzeremo la produzione di cloni ed eviteremo che fioriscano o, nel peggiore dei casi, muoiano.
Selezione
I tratti che normalmente sono tenuti in maggior considerazione nella selezione sono sapore, produzione, velocità di fioritura, resistenza ai parassiti e alle muffe, facilità di coltivazione, tempo di cura e dimensioni. Una volta scelta la varietà, dobbiamo determinare le caratteristiche che vogliamo preservare. Maggiore è il numero di semi germinati, più saranno le nostre possibilità di trovare la nostra madre perfetta. Dovremo prendere nota dal momento in cui seminiamo. Se un seme ci mette tanto a germogliare o si ammala, può essere che abbia problemi per il resto della sua vita. Durante la crescita prenderemo nota del vigore generale delle piante, delle sue dimensioni, della distanza internodale e del colore delle foglie. È nella fase vegetativa che dobbiamo ottenere le talee, almeno due per esemplare, per sicurezza e se possibile, quando le piante hanno almeno due mesi di età. Dovremo segnare i cloni con lo stesso numero o lettera della progenitrice. Le talee verranno fatte radicare e successivamente verranno fatte crescere mentre termina il ciclo di vita dei semi e vengono selezionati i migliori. Durante la fioritura dovremo inoltre prendere nota delle dimensioni finali della pianta, che non presentino segni di ermafroditismo e delle settimane che ci hanno messo a maturare le cime. Se un parassita o una muffa ha attaccato le piante, dobbiamo prenderne nota, perché alcune delle varietà più squisite del mercato producono fiori enormi che sono troppo sensibili alle muffe e si possono evitare o minimizzare i danni selezionando un esemplare più resistente. Una volta che l’erba si è fatta essiccare, si calcolerà anche il suo peso e si farà una delle prove più importanti. È qui che sapremo se la nostra erba vale e quale delle piante è più intensa e potente. Al momento di provarla e usando le annotazioni prese in precedenza, potremo decidere quali esemplari rimarranno nella coltivazione e quali no. Si può prelevare una talea con una certa frequenza in alcune varietà senza perdere qualità. È il modo più rapido per ottenere le nostre madri desiderate, anche se l’ideale sarebbe far fiorire le talee e tenere come madre il seme originario. Se dovete fare molte talee in ogni raccolto, può essere interessante anche prendere nota della velocità di radicamento delle talee e della loro facilità di crescita dopo questa fase così stressante.Manutenzione
Con alcuni passi piuttosto semplici avremo piante sane che ci forniranno migliaia di cloni per il tempo desiderato. La terra e il vaso che useremo determineranno ampiamente il numero di talee che potrà produrre e il tempo in cui una pianta potrà sopravvivere. Come sempre, più vasi significano più piante, per cui cercheremo di usare un buon vaso con un buon substrato ricco di nutrienti, soprattutto azoto, nutriente molto importante per lo sviluppo delle piante e che, con il passare del tempo, dovremo aggiungere in piccole quantità all’acqua d’irrigazione. La quantità di nutrienti nell’acqua d’irrigazione non deve essere alta, ma non dobbiamo trascurarla in nessun momento. Il pH deve essere fra 6 e 6,5 e l’EC fra 1 e 1,2. Nel prelevare le talee bisogna ridurre, i giorni precedenti, la quantità di sali accumulati per agevolare il processo di radicamento. L’illuminazione delle madri dovrà durare fra 18 e 24 ore e sarà sufficiente illuminarle con fonti a basso consumo da 105, 200 o 250 w. Con delle lampadine al sodio la crescita e la produzione di talee sarà superiore. Ogni tanto conviene potare le radici e la frequenza di questa procedura è determinata dalle dimensioni del vaso. Questo processo ritarda la crescita di alcuni giorni, ma è fondamentale perché la pianta non occupi tutto il vaso e fiorisca o non si atrofizzi. Per evitare malattie e muffe alle radici conviene aggiungere micorrize al substrato. Si consiglia anche di usare un insetticida e fungicida come misure preventive per proteggere la pianta da muffe e parassiti. Alcuni dei prodotti più consigliati come misure preventive sono l’olio di neem e la coda di cavallo. Con questi controlli, le nostre piante saranno sempre sane e vigorose e conserveranno tutte le sfumature e le proprietà che abbiamo selezionato. Text: TricomaTeam (tricomateam@gmail.com)
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