Se la cannabis si infiltra all'EXPO 2015

Exitable
11 Jul 2015

Belpaese


Belpaese

Della grande esposizione universale programmata per quest'anno a Milano saranno ormai 10 anni che se ne sente parlare. Prima sono arrivati i dubbi sulla legittimità dell'assegnazione e le inchieste dei magistrati sugli appalti elargiti – senza se e senza ma – ad aziende colluse con le organizzazioni mafiose. Poi si è cominciato a parlare del “cantierone” e dei suoi enormi ritardi, delle assurde regole d'ingaggio dei lavoratori reclutati tramite ben poco serie agenzie interinali ed infine dei NO EXPO, strumentalizzati grazie ai fisiologici scontri portati avanti lungo il corteo del primo maggio ed annientati dalle dichiarazioni strappate al giovane in felpa e cappuccio, assurto agli onori delle cronache grazie all'indimenticabile testimonianza: «Ero al corteo. C'era bordello. Ho spaccato roba. Minchia zio. ».

LIn pochi probabilmente ricorderanno, dunque, che tutto il carrozzone messo su in fretta e furia alla fiera di Rho ha il solo ed unico scopo di promuovere quella che dovrebbe essere la cultura alimentare di ogni Paese partecipante. “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” è lo slogan che sta accompagnando la manifestazione e poco importa se tra gli sponsor principali di EXPO ci siano multinazionali come Coca Cola Company o Nestlé (anche se mascherata dall'italianissimo marchio San Pellegrino, assorbito nel 1999): globalmente riconosciute, è vero, ma non certo per l'etica che mettono nel proprio modo di fare impresa, soprattutto quando si tratta di terzo mondo ovvero la parte di pianeta effettivamente da nutrire.

Insomma, che questa grande esposizione universale sia – parafrasando il compianto ragionier Fantozzi - “una cagata pazzesca”, sono in molti a pensarlo. Ma noi di Soft Secrets vogliamo essere ottimisti e credere alla concreta possibilità che anche dal letame nascono fiori. Di canapa possibilmente. Eccoci quindi qui a puntare i riflettori su un'iniziativa che avrà luogo il prossimo 26 luglio al padiglione Italia e che vedrà la nostra pianta preferita approdare finalmente all'EXPO. E lo farà con tutti i crismi che la scienza e la cultura possono assicurare.

Tra decine di progetti di ricerca accademici, la conferenza dei rettori delle Università (CRUI) ha infatti promosso lo studio dedicato agli usi della canapa, in primis alimentari, condotto da Stefania Benvenuti, docente di Chimica farmaceutica al dipartimento di Scienze della vita dell'UniMoRe – l'Università di Modena e Reggio Emilia – considerandolo tra i meritevoli del palcoscenico dell'esposizione universale. Il lavoro in questione, che al padiglione Italia troverà ampio spazio, è stato ribattezzato Sana alimentazione e rinascita delle coltivazioni italiane di eccellenza ed ecosostenibili di piante aromatiche, fonti di oli essenziali. Il ruolo della canapa. Più qualità e meno veleni, che Benvenuti preferisce accorciare in "Essential Expo". La docente UniMoRe ne è coordinatore scientifico, alla testa di un pool di Atenei e istituti di ricerca che a livello nazionale ha collaborato con la società scientifica per la ricerca sugli oli essenziali (SIROE).

Lo studio emiliano, infatti, è stato scelto con altri 13 progetti scientifici universitari italiani come rappresentativo della migliore ricerca universitaria nazionale su nutrimento e cibo. « La canapa è una pianta dalle tantissime sfaccettature, diciamo che è “stupefacente” anche da un punto di vista alimentare» ha assicurato la dottoressa Benvenuti. L'idea alla base di “Essential Expo” si focalizza sugli oli essenziali e sulle piante aromatiche della tradizione erboristica italiana, tra le quali appunto la canapa. «Perché EXPO? Perché siamo alla riscoperta di questi estratti nell'alimentazione non tanto come principi nutrienti, ma come conservanti alimentari, sia per le derrate sia per la lotta alle infezioni microbiche ». Insomma l'intento pare essere anche e più largamente “sociale”.

Prevenzione del deperimento alimenti, packaging, prevenzione dalle muffe nei cereali ma anche da malattie vascolari, obesità, diabete: sono solo alcuni degli ambiti di studio del team UniMoRe, impegnato nel lavoro sulla canapa ormai da un paio d'anni. Attorno alla cannabis, continua Benvenuti, « si è parlato molto e spesso in maniera scorretta". Ma appunto tramite EXPO, «a livello internazionale è giusto invece che arrivi il messaggio - rimarca la prof emiliana - per cui la canapa è una grossa risorsa dal punto di vista alimentare: è una pianta di cui si possono utilizzare diverse risorse, dall'olio ai semi, dai quali si ricava la farina, lo stesso olio essenziale fino ad arrivare alla fibra, che non può avere un uso alimentare ma ha ottimi impieghi a livello tessile e nell'edilizia ».

Lo spazio offerto da Expo alla ricerca UniMoRe è previsto il 26 luglio al padiglione Italia, dalle 10.30 con ben due sessioni (unico caso rispetto agli 13 progetti) e fino alle 17.30. Durante la giornata i ricercatori, descriveranno al pubblico, in un’ottica di racconto divulgativo le attività di ricerca e le finalità del progetto dal punto di vista degli utilizzi alimentari umani ed animali, della produzione agraria e dell’impiego in medicina. Applaude il rettore Angelo Oreste Andrisano: « È fondamentale che la ricerca nazionale possa trovare spazio su questo palcoscenico internazionale e il fatto che il lavoro della professoressa Benvenuti riceva questa attenzione è conferma del valore scientifico e della qualità che sa produrre il nostro ateneo».

Bene, bravi, bis.

 

 

 

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