Report di coltura idroponica
Il 2013 dal punto di vista delle coltivazioni indoor, per quanto mi riguarda, è iniziato alla grande e mi ha portato tante nuove idee.
Il 2013 dal punto di vista delle coltivazioni indoor, per quanto mi riguarda, è iniziato alla grande e mi ha portato tante nuove idee.
Il 2013 dal punto di vista delle coltivazioni indoor, per quanto mi riguarda, è iniziato alla grande e mi ha portato tante nuove idee. Il mio caro amico XXXX mi ha portato in dono il sistema HydroBud-60® della Dutch Reserve®. Il sistema si compone di una vasca con capienza massima di 40 litri, una pompa ad osmosi, kit di tubi silenziato per l’innaffiatura e 4 vasi. Invogliato dal mio amico, per la semplicità di utilizzo e manutenzione del sistema, ho deciso di avviare una piccola serra “low cost”.
E’ necessario fare una piccola premessa, fino a febbraio 2013 non mi ero mai cimentato in colture totalmente idroponiche, avevo approcciato il metodo, ma solo in fase di vegetazione delle piante, lasciando crescere la pianta nella sua fase di fioritura finale adottando i tradizionali metodi con substrati di terra e cocco.
Lo strain scelto è Shiva Skunk di Sensi Seeds®. Per i nutrimenti ho deciso di adoperare alcuni flaconi che avevo in cantina, gamma Advanced Hydroponic of Holland di Dutch Formula®, il restante del set di nutrimenti l’ho reperito da amici con le stesse mie passioni.
Le nostre piccole gioie sono state depositate con cura all’interno dei cubetti di lana di roccia (Rockwool®).
I cubetti sono stati bagnati con H2O con Ph 6.0 per abituare le piante sin dalla germinazione ad un Ph stabilizzato. Dopo circa 8 giorni, per l’esattezza il 15 febbraio, assistiamo alla nascita delle Shiva Skunk.
L’ambiente di coltura, creato ad hoc dal sottoscritto, lo potete osservare in Fig.1. Le dimensioni sono di 220 cm x 130 cm x 60 cm. Ci sono due aspiratori alle estremità, uno di entrata ed uno di uscita, inoltre ho installato anche due ventilatori a clip in alto al box. Il neon adoperato nella fasi di germinazione e vegetazione è di tipo African Lake 36W per flora da acquari, acceso per 24 ore al giorno. Il neon è reperibile, a prezzi contenuti, in un qualsiasi negozio di acquari ed è più che sufficiente per il nostro scopo anche considerando il fatto che stiamo allestendo una serra low cost.
Per ragioni pratiche ho deciso di posticipare l’installazione del sistema Hydro Bud all’interno del mio box. Continuo ancora per qualche giorno con il metodo della coltura idroponica passiva come possiamo osservare in Fig.2. Tale tecnica consiste nell’allevare le piante in una piccola vasca, nel mio caso è una bacinella di colore verde, senza l’utilizzo di pompe per il ricircolo dell’acqua. Tali strumenti vengono denominati pompe ad osmosi inversa, perché servono ad ossigenare l’acqua all’interno della vasca. L’osmosi serve ad evitare il ristagno della soluzione all’interno della vasca, per sopperire a questa problematica dobbiamo trattare le nostre belle piantine come se fossero dei pesci rossi in un acquario, dobbiamo dargli acqua pulita almeno ogni ¾ giorni.
Bisogna stare molto attenti alla distanza tra il neon e le piccole piantine, come potete notare nella suddetta figura, la terza piantina partendo dalla sinistra, ha subito delle bruciature. Nulla di grave basta regolare l’altezza, le piante di ganja sono fortissime e dopo ve ne darò dimostrazione.
Per quanto riguarda i nutrimenti, in questa prima fase di idroponica passiva, mi sono avvalso di una bottiglia di plastica da 1.5 L con all’interno una soluzione in Ph6 di h2o con l’aggiunta di 4ml di “Grow” (flacone 1 Advanced) + 2ml “Bloom” + 2ml “Micro” + 4ml “Root Stimulator”. Con il passare delle settimane incrementiamo i suddetti valori di una unità. Nelle colture idroponiche dobbiamo sempre controllare due parametri :
• Ph :deve sempre essere di 6 punti, quindi va quotidianamente controllato, un semplice Ph-test chimico è quello che vi serve;
• Ec :ovvero il grado di conduttività dell’acqua. La misurazione di questo dato è possibile attraverso un conduttimetro. Lo strumento è indispensabile per controllare i valori a seconda delle fasi di crescita, se non siete in grado di procurarvelo siete obbligati ad acquistarlo. I valori di Ec devono rimanere nei seguenti range :
• Da 0.3 mS/cm a 0.6 in fase di germinazione;
• Da 1.3 mS/cm a 2 in fase di vegetazione;
• Oltre i 2.0 mS/cm per la fine della maturazione;
Quando i valori di Ec vanno oltre i parametri bisogna diluire la soluzione con acqua e misurare di nuovo il valore per verificare che rispetti lo schema guida sopracitato. Il valore di Ec aumenta con l’aumentare della percentuale di fertilizzanti presenti nella vasca, un valore troppo alto provocherà una lenta morte delle piante. Ricordate sempre di osservare le foglie, loro sono come delle sirene di allarme, quando sono dritte e protratte verso l’alto vuol dire che il vegetale è in ottima forma e tutto sta procedendo come dovrebbe, al contrario c’è qualche problema.
Il giorno 3 marzo prendo la decisione (finalmente) di attivare il sistema automatico Hydro Bud® (Fig.3) riempiendo la vasca in dotazione con 25 litri di H2o con Ph 6.0 e la soluzione nutriente così miscelata : 40ml “Grow”, 25ml “Bloom”, 25ml “Micro”, 4ml “Root Stimulator”, 4ml “Grow/Bloom excelerator”. Per avere una buona coltivazione, sana robusta e rigogliosa, è necessario cambiare la soluzione una volta alla settimana. Personalmente ho ritenuto non necessario il cambio settimanale, ciò per evitare un eccessivo spreco di acqua. Le piante bevono tranquillamente anche una soluzione di 15 giorni basta aggiungere settimanalmente soluzione nuova nelle giuste proporzioni (personalmente ho aggiunto ogni tre/quattro giorni una tanica da 5 litri con le giuste proporzioni di fertilizzanti).
I quattro vasi, da 10 litri cadauno, vanno riempiti con argilla con Ph stabilizzato (io ho usato argilla di marca Plagron® ma potete trovare anche prodotti validi a minor prezzo) che va obbligatoriamente sciacquata con H2o a Ph 6.0.
Ad installazione ultimata abbiamo il nostro grow box che si presenta come potete vedere nella Fig.4
Il giorno 15 marzo effettuiamo il primo cambio di soluzione presente nella vasca aumentando di 3 unità le dosi somministrate in principio (quindi otterremo 43+28+28+7+7). La nuova soluzione presenterà un valore di Ec superiore (in principio avevamo 1.45, con la nuova soluzione abbiamo 1.70). Dopo alcuni giorni le nostre piccole di presentano come nella Fig.5
E’ buona norma fornire alle piante una soluzione settimanale (nel mio caso 25ml ogni giovedì) di enzimi per tutta la fase di coltivazione, potete iniziare la somministrazione già dalla terza settimana di vita.
Decido di protrarre la fase di vegetazione fino al 25 marzo, circa dieci giorni in più del previsto. La motivazione sta nel fatto che ho praticato delle potature, una scelta obbligata poiché lo strain scelto è una varietà particolarmente alta e con le dimensioni del mio box, senza effettuare tale operazione, avrei avuto notevoli difficoltà. Al momento dell’installazione della lampada da fioritura (600w HPS, per le dimensioni della mia grow box e la varietà di seme scelto tale illuminazione è eccessiva ma era l’unica lampada che avevo a disposizione) la mia coltivazione si presenta come nella Fig.6
Alla fine della fase di vegetazione smettete di usare il flacone Advanced Grow e il Root Stimulator poiché le colture idroponiche sviluppano maggiormente il fusto, al contrario delle coltivazioni in terra dove si svilupperà maggiormente l’apparato radicale, quindi continuare a fornire i suddetti nutrimenti comporterebbe la crescita smisurata delle piante. Scegliamo ed impostiamo il timer per l’illuminazione automatica, per la fioritura abbiamo bisogno di 12 ore di luce e 12 ore di buio quindi settiamo l’illuminazione sull’orario 20:00 ÷ 08:00 (ricordate che la fascia oraria notturna è sempre preferibile per le tariffe ed eventuali ammanchi di corrente improvvisi). Se disponete di un trasformatore elettronico come il mio Lumatek® potete sfruttare il potenziometro aumentando gradualmente, con il passare delle settimane, i lumen sviluppati dalla lampada. Consiglio vivamente di abbandonare i trasformatori magnetici per il semplice fatto che sono a rischio corto circuito.
Ad ogni cambio di acqua nella vasca dovete usare Advanced “Bloom” + Advanced “Micro” (nelle dosi consigliate sul’etichetta dei flaconi, oppure dalla carta nutrimenti che potete scaricare dal sito di Advanced Hydroponic of Holland) con l’aggiunta di Advanced “Bloom excelerator” nelle dosi di 1ml per litro. Da questo momento assistiamo ad una graduale crescita in altezza ma sopratutto in larghezza (frutto della potatura centrale) che mi obbliga all’utilizzo di cordini tiranti per permettere una corretta fruizione della luce da parte di tutte le piante.
In tutta la fase di fioritura ricordatevi di controllare sempre: il Ph, l’Ec, corretta ventilazione, temperatura ed umidità, di cambiare le soluzione in vasca ogni 10 giorni ed aggiungere, quando necessario con il passare dei giorni, acqua con la soluzione nelle giuste proporzioni, verificare sempre la distanza delle cime dalla lampada, controllare il livello della vasca. La distanza dalla fonte di emissione della luce è importantissima, la troppa vicinanza vi brucerà la pianta e se vi capiterà (come purtroppo è accaduto al sottoscritto) dovete eliminare subito la parte danneggiata, in tal modo la pianta si concentrerà sullo sviluppo di altre parti sane della struttura.
Intorno alla fine di aprile abbiamo le nostre prime cime.
Ricordatevi di agevolare la crescita e lo sviluppo delle cime eliminando dalla base del fusto le foglie secche e le parti che non riescono ad usufruire della corretta illuminazione a causa di un ridotto spazio di coltivazione. Seguite sempre le indicazioni sul dosaggio, il mio consiglio è di mantenersi sempre poco al di sotto della soglia indicata, un eccessivo nutrimento lo notate innanzitutto dalla pianta (bruciature, foglie che si accartocciano, malformazioni, perdita di vigore) quindi è importante controllare la conduttività dell’acqua e diluirla quando risulta troppo eccessiva in base alla tabellina di riferimento che vi ho fornito in questo report.
La coltivazione prosegue fino al 17 maggio, giorno in cui decido di effettuare il “flushing” ovvero il lavaggio delle piante dalla soluzione nutriente. Come potete vedere dalle foto successive la coltivazione è rigogliosa e resinosa. Per ovviare al problema dell’odore, non disponendo di un sistema di filtraggio a carboni attivi (notevolmente costoso), potete adoperare i prodotti della gamma Ona® Gel da incastrare o attaccare (come ho fatto io con del velcro) agli aspiratori.
Il “flushing” è di fondamentale importanza poiché ci garantirà un sapore senza contaminazioni da fertilizzante. Il 18 maggio ho cambiato tutta la soluzione presente nella vasca, ho riempito 25 litri di acqua (sempre con il Ph 6) ed ho aggiunto 25 ml di prodotto Advanced Hydroponics “Final Solution” come ultimo additivo, per aiutare le piante a “spurgarsi” di tutti i minerali assorbiti. Prima di effettuare il taglio è necessario che la pianta beva la soluzione acquosa per almeno dieci giorni.
Il giorno 29 maggio decido di terminare la mia coltivazione. A questo punto è importante effettuare una buona potatura sin dal taglio finale, eliminiamo le foglie superflue e lasciamo solo quelle adiacenti ai fiori che sono colme di resina, appendiamo il tutto per l’essiccatura finale.
Dopo dieci giorni circa, verificato il grado di essiccatura desiderato, smonto le piante, pulisco per bene le cime e posso effettuare la stima finale del mio raccolto prima di conservare tutto nei vasetti. Dopo circa 100 giorni di coltivazione, considerando il fatto che era il mio primo esperimento di idroponica e una pianta non è arrivata a fine maturazione, ho raccolto circa 150 grammi di fiori secchi.