Referendum cannabis: raggiunte 500mila firme
Risultato straordinario per la raccolta firme per il Referendum Cannabis, che a poco più di una settimana dal lancio della campagna, ha raccolto 500.000 firme, il numero minimo che permetterà al quesito di andare al voto nella primavera del 2022.
"Un risultato straordinario ma non sorprendente: da tempo occorreva un intervento sul tema della cannabis e con la firma digitale in pochi giorni il tema è esploso" dichiara Marco Perduca dell' Associazione Luca Coscioni che fa parte del comitato promotore della raccolta firme insieme a Meglio Legale, Forum Droghe, Società della Ragione, Antigone e ai partiti +Europa Possibile e Radicali italiani. Queste associazioni hanno iniziato a raccogliere le sottoscrizioni l’11 settembre scorso, e contavano di raggiungere la soglia necessaria entro il 30 settembre. Comunque, nonostante questo ottimo risultato raggiunto in poco tempo, invitano a continuare a firmare per rendere il risultato ancor più al sicuro, ed essere certi di poter consegnare il Referendum in Cassazione.
Ricordiamo che il quesito referendario riferito al Testo Unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, di cui al d.P.R. 309/1990, è stato formulato con il duplice intento di intervenire sia sul piano della rilevanza penale sia su quello delle sanzioni amministrative di una serie di condotte in materia di droghe.
In primo luogo si propone di depenalizzare la condotta di coltivazione di qualsiasi sostanza* intervenendo sulla disposizione di cui all’art. 73, comma 1, e di eliminare la pena detentiva per qualsiasi condotta illecita relativa alla Cannabis, con eccezione della associazione finalizzata al traffico illecito di cui all’art. 74, intervenendo sul 73, comma 4.
Sul piano amministrativo, invece, il quesito propone di eliminare la sanzione della sospensione della patente di guida e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori attualmente destinata a tutte le condotte finalizzate all’uso personale di qualsiasi sostanza stupefacente o psicotropa, intervenendo sull’art. 75, comma 1, lettera a.
Per fare chiarezza ribadiamo inoltre che, con la vittoria del sì gli effetti sarebbero relativi esclusivamente alla marijuana e non a tutte le droghe e che la patente e il patentino per scooter non sarebbero ritirate in caso di possesso di sostanze stupefacenti. Rimarrebbe comunque la sanzione amministrativa per chi è sorpreso a guidare sotto l’effetto di droghe, con una multa da 1.500 a 6 mila euro, l’arresto da 6 mesi a un anno e la sospensione della patente.
Verrebbe depenalizzata solo la coltivazione di tutte le sostanze stupefacenti, ma non verrebbero rese legali tutte le droghe. Continuerebbero a rimanere punibili la produzione, la fabbricazione e la detenzione illecita, e dunque l’acquisto attraverso lo spaccio.
In sostanza verrebbe legalizzato solo la coltivazione a uso personale della cannabis, considerando che per tutti gli altri tipi di droga sono necessari ulteriori passaggi per permetterne il consumo. I promotori sottolineano che il referendum potrebbe mettere in seria difficoltà le mafie e togliere loro il racket delle droghe leggere.
La piattaforma consente di firmare digitalmente il quesito referendario tramite pochi semplici passaggi.
Una volta indicati il proprio indirizzo email e il comune di residenza, la persona che vuole sottoscrivere il quesito referendario riceverà un messaggio per la conferma della sua email.
Nella mail di conferma è possibile selezionare l'opzione per firmare con Spid, con un dispositivo di firma digitale come firma digitale remota, chiavetta usb o smart card. Se non si possiede Spid, CIE o altra firma digitale, si può utilizzare il servizio Trust QTSP.