A Racale il primo Cannabis Social Club
Presentato il primo Cannabis Social Club nel Salento promosso dall'associazione LapianTiamo
Presentato il primo Cannabis Social Club nel Salento promosso dall'associazione LapianTiamo
Il Salento ospiterà il primo "Cannabis Social club" d'Italia, nato per aiutare chi ha bisogno di canapa indiana a fini terapeutici e che prevede l'autocoltivazione senza ricorrere al mercato illegale.
Fino ad oggi sono oltre mille le persone, affette da varie patologie, che hanno chiesto di far parte del Club. Questa iniziativa è promossa dall'associazione non profit "LapianTiamo" di Lucia Spiri e Andrea Trisciuoglio, due giovani - lei di Racale, lui di Foggia - entrambi affetti da sclerosi multipla, che si curano con la canapa.
Dal 2010 la Puglia ha autorizzato la somministrazione del Bedrocan a carico del Servizio sanitario regionale, senza costi per i pazienti con una delibera, che consente alle farmacie ospedaliere di riceverlo direttamente dall'Olanda.
Lucia Spiri, segretaria dell'associazione "LapianTiamo", afferma con forza gli effetti benefici dei farmaci a base di canapa per alleviare i dolori che una malattia come la sclerosi multipla può comportare. "Da quando assumo la cannabis, e devo dire che la assumo tramite vaporizzatore, la bevo sottoforma di tisane, la mangio sottoforma di torte e la fumo, ho eliminato tutto, non ho più necessità di nessun tipo di farmaco. La cannabis - secondo gli ammalati che ne fanno uso - lenisce sofferenze provocate dalle malattie e consente agli ammalati una migliore qualità di vita.
Il Cannabis Club rappresenterà una sfida alla legge Fini-Giovanardi che vieta la coltivazione di marijuana. Il presidente dell'associazione Andrea Tisciuoglio spiega: "Il nostro è un atto di disobbedienza civile, e non è il primo. In questo momento in Italia vige una legge proibizionista e per questo abbiamo spesso manifestato. A giugno abbiamo partecipato ad un sit-in non violento davanti a Montecitorio distribuendo cannabis ai malati gravi".
«In Europa tali associazioni sono diffuse - dice - a differenza delle altre, la nostra è riservata solo chi presenta una patologia curabile con la cannabis. Il nostro impegno è stare dalla parte dei malati, partire dalle loro esigenze e affiancarli nelle difficoltà che io e Lucia conosciamo bene. Il problema del mancato accesso alla terapia dipende dai forti tabù dei medici, in virtù di una legge proibitiva, la Giovanardi, contro la quale noi ci battiamo».
Presso il centro sarà organizzata la coltivazione collettiva di cannabis prodotta esclusivamente per uso terapeutico. Per la piantagione della canapa però si dovrà aspettare il mese di marzo, periodo migliore per la semina.
L'iniziativa è sostenuta anche da Rita Bernardini del Partito Radicale, da Mina Welby dell'Associazione Luca Coscioni, dai Sud Sound System, da Don Andrea Gallo e dal sindaco di Racale Donato Metallo, che dice: «Sono orgoglioso di ospitare e sposo in pieno quest'iniziativa che ad altri potrà sembrare azzardata, mentre la reputo un atto di coraggio ed un puro richiamo alla democrazia. Quando Lucia e Andrea mi hanno esposto le motivazioni, io sono rimasto affascinato dalla loro forza e dalla loro tenacia. Lucia e Andrea sono due ragazzi che già beneficiano della cannabis a scopo terapeutico e sono pronti a manifestare per chi ancora non ha questa opportunità."
Fonte: www.ilpaesenuovo.it